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E’ nato prima l’uovo o la gallina? Possiamo anche addentrarci in un contorto ragionamento a incastro, aprire la matriosca e tirare fuori dal cilindro intuizioni non passate al vaglio dagli eruditi, ma a breve non sarà più tempo di chiederci chi ha covato il primo uomo e da quale uovo primordiale sia uscita la prima gallina.

C’era una volta Le galline”, non Una gallina. Non quella gallina, ma LE galline. Perché nonostante il boom del turismo bio e degli agri agriturismi , la tavola è cambiata, i passaggi si saltano.

Si va ben oltre la pronta consegna. Bere l’uovo rubato dal pollaio, o immaginare la locandiera che gira per casa con il mattarello sono racconti amarcord. Oggi, volendo, per avere un uovo strapazzato non serve neppure sbatterlo. C’è la tecnologia. Che non è un mostro dagli occhi rossi e dai denti a punta. Golden Goose, ad esempio, che tradotto significa “Oca dalle uova d’oro” è un gadget culinario che strapazza l’uovo senza sbarazzare il guscio.

Le cucine e la pratica culinaria sono ormai, high-tec. Prima le lavastoviglie per alleggerire il carico di lavoro domestico, oggi la domotica e le App per il pranzo in pronta consegna. La cucina è forse l’ambiente del quotidiano che più è stato contaminato, trasformato, snellito e dinamizzato dalla tecnologia e dall’informatizzazione.

Molte le tecniche d’avanguardia che trovano applicazione nella food experience. Si possono cucinare più cibi contemporaneamente senza mescolare odori e sapori,mantenere il piatto caldo, ed entrare a far parte di community per condividere ricette, o addirittura ricette per chi mangia differenteCucinaMancina nasce dall’idea di mettere in connessione persone con gusti alimentari particolari – non solo per sfizio – dai vegani, agli intolleranti, ai diabetici, con la possibilità di personalizzare il proprio piatto. Da tutta Europa, e ora anche in Italia, tra cui a Padova, da poco è arrivato MyMenù che permette di avere a domicilio il menù del ristorante che tanto apprezzi in città in un click per un massimo di attesa di 30 minuti. In un ambiente di cucina ormai 2.0 in realtà anche il controllo degli elettrodomestici in remoto è sorpassato. Mentre il forno prepara, salva anche la ricetta e un po’ come se fosse il tuo smartphone, la condivide direttamente nella community degli utilizzatori di Franke MyMenu.

Samsung, invece, ha in ponte una nuova App per il frigorifero, che grazie ad un display touch e a una connessione wifi, farà risparmiare la delusione di aprire lo sportellone e scoprire che la ricotta è scaduta. Anzi farà molto di più: previsioni del tempo, calendario, radio, block notes digitale, ricette di cucina online e social network come Twitter. E dato che non è un pc ma un elettrodomestico, ci avvertirà sulle scadenze dei cibi. Tra i contatti in rubrica del nostro smartphone, quindi avremo anche il frigorifero di casa. Senza contare le App che indicano dove trovare il ristorante che ti prepara il piatto di cui ti è venuta voglia, o quelle più “tradizionali” di ricette (GialloZafferano, è un esempio eloquente e una sicurezza dei ricettari “condivisi”).

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Ma c’è anche di più. I primi lamponi artificiali. Ci lamentavamo della coltura non naturale, adesso, c’è quella stampata con un dispositivo 3D. Eh già. Si tratta di una delle prime sperimentazione di 3D Fruit Printer dall’azienda inglese Dovetailed, che ha combinato la tecnologia della stampa a tre dimensioni con la tecnica della cucina molecolare detta “sferificazione”. I lamponi stampati sono stati presentati durante il “TechFoodHack” che si è tenuto a Cambridge e dove il cibo e la cucina erano tutt’altro che “il regno della nonna”.

Non ci sbagliamo però, non sarà il regno della nonna, ma non è neppure il regno dell’assurdo. Pensiamo a quanto possa essere vantaggiosa un’ App per il calcolo dei carboidrati per persone diabetiche. Grazie a queste applicazioni, il paziente che decide per la dose di insulina a pasto e non ad azione prolungata, potrà avvalersi anche fuori casa di un menù ottimale per il controllo del carico glicemico senza rischiare crisi ipoglicemiche.

Queste introduzioni hight tech a tavola influenzano, però, anche le relazioni a tu per tu.Non si porta il telefono a tavola” rimproveravano una volta le mamme, prima forse di avere un proprio account Twitter gestibile dal frigorifero.

Una curiosità: in Cina è stato studiato un sistema per obbligare gli avventori a parlarsi e a tenere gli occhi sul piatto. Tavole-tovaglia che dovrebbero impedire di farsi prendere dalla mobile technology. Non si tratta di un’idea da commercializzare piuttosto di una provocazione contro l’isolamento causato dalla mania di essere sempre connessi anche tra una portata e l’altra.

Fonte: Pronews