Amazon rilancia il Kindle Touch e Kobo risponde con un lettore di libri digitali che resiste all’acqua.

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Sarà anche il libro del futuro, ma l’e-book ha già 43 anni: era il 1971 quando Michael Hart, studente dell’Università dell’Illinois, diede inizio al Progetto Gutenberg, una biblioteca virtuale con versioni digitali liberamente scaricabili.

Oggi il 25% dei libri venduti negli Usa sono e-book. In Italia, invece, la quota è 10 volte inferiore (4,2%). Ma è un mercato in forte espansione e a dare uno slancio ulteriore potrebbero essere due nuovi e-book reader appena arrivati sul mercato.

Kindle touch

Il primo è il Kindle Touch di Amazon, uscito qualche giorno fa a 59 euro, un prezzo allettante considerate le caratteristiche hi-tech: processore del 20% più veloce dei modelli precedenti, più memoria (4GB) e uno schermo touch che permette di sfogliare le pagine velocemente senza il fastidioso sfarfallìo dei primi e-book reader.

C’è anche una funzione che aiuta di imparare l’inglese grazie alla semplificazione dei termini più complessi (in pratica sulle parole meno usate, appare una piccola nota il significato sempre in inglese), che sembra voler smentire uno studio della Stavanger University (Norvegia) secondo cui gli studenti che leggono testi stampati su carta ottengono punteggio migliori nel test di comprensione del testo, rispetto agli studenti che leggono i testi in digitale

Kobo Aura HD

Altra frontiera tecnologica quella del Kobo Aura H2O (prezzo 180 euro), il primo e-reader impermeabile. È venuto alla luce dopo che un sondaggio ha rivelato che il 60% dei lettori vorrebbe leggere vicino all’acqua (al mare? Nella vasca da bagno?) senza doversi preoccupare degli schizzi.

Ha la certificazione IP67 cioè può resistere per 30 minuti in 1 metro d’acqua. La memoria interna da 4 GB espandibile a 32 può contenere migliaia di book. E la batteria promette di durare fino a due mesi senza ricarica.

Sia il Kindle Touch che il Kobo Aura hanno migliorato i caratteri di stampa lavorando sull’alta definizione dei pixel. Alla base c’è l’idea di restituire agli utenti un’esperienza di lettura il più fedele possibile a quella di un libro di carta, per sostituirli senza traumi e resistere al tempo stesso all’avanzata dei tablet.

Fonte: Focus