(AGI/AFP) – Tokyo, 25 nov. – La giuria della Corte d’Assise di Sendai, nella prefettura nord-orientale giapponese di Miyagi, ha condannato a morte per impiccagione un diciannovenne, riconosciuto colpevole di duplice omicidio premeditato. E’ la prima volta in Giappone in cui la pena capitale e’ inflitta a un minorenne, per lo meno da quando e’ stata riformata la normativa sulle sentenze pronunciate da giurati, nel maggio dell’anno scorso; in base alla legge nipponica, infatti, per essere considerati maggiorenni in giudizio occorre avere almeno 20 anni, mentre all’epoca dei delitti l’imputato ne aveva solo 18 e sette mesi. I fatti risalgono a febbraio, quando il condannato uccise a coltellate la sorella e un amico della sua ex fidanzata, che lo aveva lasciato; una terza persona riporto’ ferite plurime. “Non siamo in grado di affermare se l’imputato si renda pienamente conto della gravita’ dell’accaduto”, ha osservato il presidente della Corte, Nobuyuki Suzuki, citato dall’agenzia di stampa ‘Jiji Press’. Il magistrato ha aggiunto tuttavia che l’eta’ non va considerata un “fattore decisivo” nell’emettere una condanna a morte, e che il reo “presenta possibilita’ di riabilitazione estremamente basse”. La settimana scorsa a Yokohama era stato pronunciato un analogo verdetto capitale a carico di un altro pluriomicida, che pero’ di anni ne aveva 32. Insieme agli Stati Uniti, il Giappone e’ la sola grande democrazia industrializzata a contemplare ancora le esecuzioni nel proprio ordinamento giuridico.

Fonte: www.ong.agimondo.it