“Google non è più l’amico dei grandi, ma tende la mano a tutti”
Qualche anno (o secolo) fa, girava voce che Google (e più in generale il web) non fosse un buon referente per le piccole aziende. Men che meno per quelle a carattere locale. Un bar con un sito internet, si diceva: e cosa se ne dovrebbe fare?
L’assioma era semplice e, per molti versi, del tutto comprensibile: i clienti di un’azienda a carattere locale sono i residenti della zona, che già ci conoscono perfettamente e i passanti, anche occasionali, che vedranno la nostra insegna e le nostre vetrine e, qualora abbiano bisogno di noi, entreranno nella nostra attività e compreranno.
Facile e, prima della crisi, anche abbastanza vero. Del resto, come diceva un ex Presidente del Consiglio, “i ristoranti sono sempre pieni” e così anche i bar, le pasticcerie e molte altre tipologie di aziende. Tanto vero che, negli ultimi anni, le serrate e i fallimenti hanno superato di gran lunga i successi, determinando quel panorama che tutti oggi conosciamo bene: depressione, stagnamento, recessione.
Inevitabile, qualcuno sostiene, ma quello che in troppi non hanno compreso è che, in meno di 10 anni, il mondo è cambiato in modo irreversibile e ha subito, nel breve volgere di una trentina d’anni o meno, tre importanti rivoluzioni: la rete internet, i social media (web 2.0) e la rete mobile, con l’avvento e il successo globale degli smartphone (e simili).
E la crisi economica? Quella è soltanto la logica ed inevitabile conseguenza di un cambiamento troppo rapido per essere assorbito e somatizzato dal sistema, che dopo un breve periodo di crescita vertiginosa si è ritrovato a fare i conti con una realtà completamente nuova, nei confronti della quale si è rivelato del tutto inadeguato.
Anno 2015, nuovo scenario: una società sempre più liquida che si muove come le onde del mare e che non si riconosce più nei modelli precedenti, adottando nuovi stili di vita e, soprattutto, muovendosi molto di più, per lavoro, per turismo, per necessità.
Cosa cambia, rispetto al modus operandi e alla tradizione delle PMI e delle attività a carattere locale? Praticamente tutto. Cambiano le tempistiche, le esigenze dei clienti, la conformazione e le aspettative di un target sempre meno definibile ma sempre più profilabile, da andare a cercare in rete, piuttosto che nelle prossimità dell’azienda.
Resta uno zoccolo duro di clienti, per lo più avanti con gli anni, ma il resto è tutto in quotidiana e ciclica discussione, in una lotta con la realtà e con le meteore che, sempre più agevolmente, popolano il mercato per poco tempo, turbandone gli equilibri e generando nuove aspettative, desideri e necessità, quasi mai semplici da soddisfare.
La rete diventa vitale, i social network sono le nuove piazze e la nuova “prossimità”, Google non è più “l’amico delle grandi”, ma tende una mano a tutti, con una nuova filosofia sempre più local e sempre più mobile, che vede negli utenti dotati di smartphone i migliori alleati delle aziende che sanno sfruttare la rete e i suoi servizi.
Uno tra tutti: Google My Business, la piattaforma che ha unito pressoché tutti gli strumenti di Big G per le aziende in un’unica e semplice piattaforma, dalla quale si può gestire tutto da qualsiasi dispositivo, in tempo reale e in modo per lo più gratuito.
Strumenti potenti e flessibili, come AdWords, Search Console (il vecchio “strumenti per webmaster”), Analytics, YouTube, Google+ ed Hangout, si ritrovano sotto un solo grande“cappello” per essere gestiti in proprio o con l’aiuto di consulenti e agenzie, mantenendo sempre il controllo e la proprietà dei propri account.
Usare questo pacchetto non è difficile, ma richiede competenze specifiche e, soprattutto, non si deve intendere come qualcosa che va a sostituire la vecchia e “pesante” gestione dei singoli strumenti, quasi sempre “appaltata” esternamente, ma che ad essa si integra alla perfezione, lasciando la guida nelle mani dell’azienda, anziché di esterni.
Conoscere le opportunità offerte da Google My Business è dunque una grande opportunità, che non richiede un grande investimento formativo, ma una buona guida che sappia illustrarne le caratteristiche e il funzionamento, per iniziare ad utilizzare questa piattaforma nel modo giusto.
Fonte: ninjamarketing