Storytelling è la parola che più di ogni altre incarna il modo di operare con i contenuti sui social.
Storytelling vuol dire raccontare una storia, farlo mostrando se stessi nella parte più pura ed emozionale dell’azienda e farlo con gli strumenti più idonei.
Potenzialmente ogni canale sociale rappresenta una risorsa quando si vuol parlare di sé. Un tweet, uno status, un video o addirittura una gif possono diventare alleati indispensabili non solo per poter mostrare, in formati differenti, l’azienda ma anche per una questione di “musicalità” del profilo, diventano essenziali per creare dinamicità nell’esplorazione dei contenuti per l’utente.
Twitter, Facebook, Instagram, Pinterest sono canali che hanno fatto delle immagini, ad esempio, un vero punto di riferimento per il successo di strategie di business. Ed in particolare sono i canali che hanno al loro interno la possibilità di introdurre elementi dinamici, come i video, a riscuotere sempre una maggiore attenzione per i marketer aziendali.
È di qualche giorno fa la notizia di eMarketer di un’indagine condotta proprio sulle aziende che hanno deciso di sfruttare questi canali per promuoversi in modo, appunto, visuale. Le stesse aziende sono stato oggetto di un’analisi che permettesse di capire quanto è costante l’interesse verso questi canali, nel lungo periodo, ma soprattutto giorno per giorno.
Così l’obiettivo dell’indagine è stato quello voler studiare l’impegno quotidiano che le aziende hanno nel condurre azioni social sui diversi canali, ed il risultato è stato interessante. È stato mostrato che, benché Facebook sia il canale “di base” scelto, quello di riferimento e che tutti devono “possedere”, è Instagram il vero re dei contenuti quotidiani.
Le azioni svolte quotidianamente
Tra i canali analizzati – ricordiamoli sono Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat – il vincitore unico è stato appunto proprio Instagram. Risulta infatti che tra il 78.4% delle aziende che possiedono un profilo sul social delle foto, lo popolano quotidianamente. Il dato ci fa comprendere come ogni giorno vengano prodotti, per il canale, nuovi contenuti fotografici o micro video.
Un impegno niente male per le aziende e che ci incoraggia nel comprendere come i brand abbiano finalmente capito che il potere visuale è molto importante per derivare engagement e awareness verso i prodotti aziendali, soprattutto con canali “nuovi” come Instagram.
Già da una ricerca del 2014 emerse che, a livello di engagement, Instagram sbaragliava i concorrenti Facebook e Twitter superando per più del 70% in più le interazioni. Forse oggi c’è più consapevolezza e più serietà nell’approccio allo strumento.
Tornando al discorso gestione quotidiana, Twitter (74.6%) e Facebook (64.7%) restano indietro, con percentuali inferiori ma che se denotano che anche su questi canali è indispensabilie, e funziona meglio, un impegno giornaliero costante.
L’advertising a pagamento è in crescita
L’interesse delle aziende verso Instagram comunque, non si interrompe alla sola azione di aggiornamento del profilo quotidiano, ma spinge – dato il successo ottenuto – ad investire sempre di più nel canale. Sembra che i marketer abbiano pianificato di investire su Instagram non solo a livello di tempo dedicato alla gestione del social, ma anche dal punto di vista dell’advertising a pagamento.
Il 72% dei marketer, infatti, ha scelto e previsto di allocare ancora più budget per promuovere il proprio profilo Instagram.
Il fatto che lo storytelling stia diventando sempre più compreso dalle aziende lo si capisce anche dalla crescita d’investimento in advertising in canali secondari come Pinterest, che risulta esser il secondo canale su cui si incrementeranno gli investimenti, come Snapchat. Spunta anche Google+.
In conclusione questa ricerca ci dà uno spaccato confortante del panorama social aziendale. Le aziende stanno crescendo e maturando dal punto di vista web, mostrando un atteggiamento sempre più orientato al costruire una presenza online che funzioni nel migliore dei modi.
Speriamo si continui su questa strada e che gli investimenti vengano fatti sempre più su canali su cui vale la pena di investire.
Fonte: webinfermento