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«Mi mancherà fluttuare e la sensazione di leggerezza, ma anche avere una finestra speciale per guardare la Terra da lassù. Porterò come ricordo la vita extraterrestre».

 

 

 

Lo ha detto l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, @AstroSamantha come è conosciuta sui social, nel corso della sua prima video conferenza stampa con i giornalisti italiani, in collegamento diretto con Houston. Ha raccontato come è difficile riabituarsi alla vita sulla terra dopo quasi 200 giorni di assenza. Anche se in realtà l’avventura della prima astronauta donna italiana è iniziata nel 2009 quando l’Agenzia spaziale europea (Esa) l’ha selezionata fra 8.500 candidati per entrare a far parte della sua squadra di astronauti. Da allora è stato un susseguirsi di tappe serrate, dall’addestramento intensivo alla partenza il 23 novembre per la Stazione spaziale internazionale, quando ha preso il volo dal poligono di Baikonur, fino al ritorno, l’11 giugno 2015, a bordo della Soyuz.

Sconfitti gli stereotipi sulle donne
Oltre a conquistare una serie di record, @AstroSamantha in orbita ha anche sconfitto molti stereotipi sulle donne, tanto che da molti è stata definita come un mito che seppellirà botox e tacco 12. Grazie al collegamento tramite l’Agenzia spaziale italiana, dopo il rientro dalla sua avventura nello spazio, ha parlato del suo lento ritorno alla normalità dopo 199 giorni e 16 ore e 42 minuti nello spazio. Ha sottolineato il suo ruolo di divulgatrice della ricerca e ha detto di essere felice se «anche solo cinque bambini si sono appassionati allo spazio» grazie a lei. E ad appassionarsi alla sua avventura sono stati milioni di grandi e bambini in tutto il mondo.

In un momento della fase di rientro era come stare in una lavatrice impazzita
Ha raccontato che in alcune fasi del rientro le sembrava di essere «in una lavatrice impazzita». @AstroSamantha ha percorso più di 130 milioni di chilometri nello spazio a bordo della Stazione spaziale internazionale, il più lungo viaggio in orbita compiuto da una donna nella storia dell’umanità. Oltre a essere stata la prima donna italiana ad andare nello spazio, oggi è l’astronauta italiano ed europeo con più giorni consecutivi nello spazio. «In certi momenti – ha raccontato – mi sembra di essere ancora sulla Iss, in altri momenti mi sembra che sia stato tutto un sogno». La fase di elaborazione di questa esperienza richiederà molto tempo, «ora è davvero presto per parlarne».

Le ricerche avranno ricadute su salute e vita delle persone sulla terra
«Ho prestato le mie mani e i miei occhi alla scienza, ho servito la scienza» ha spiegato il capitano Cristoforetti, precisando che «gli astronauti non sono veri e propri scienziati ma lavorano con la comunità scientifica in tandem». Samantha ha svolto sulla Iss otto progetti di ricerca scientifica e dimostrazione tecnologica tutti italiani. «Ora io faccio un po’ da cavia e sicuramente le ricerche che ho condotto potranno avere ricadute per la salute e la vita delle persone sulla Terra» ha aggiunto. «Oltre ai dati prima del volo, ora saranno raccolti i dati post volo e io dopo aver salutato i miei parenti più stretti, immediatamente sono stata messa nelle mani dei ricercatori qui a Houston».

Fonte: ilsole24ore