Equiparare l’Iva sugli ebook a quella dei libri cartacei, abbassandola dal 21% al 4%. In Italia è partita una mobilitazione in questo senso, attraverso una proposta di legge presentata da un gruppo di deputati, primo firmatario Davide Caparini (Lega nord). “I nuovi supporti digitali (personal computer, tablet, smartphone eccetera) – si legge nel testo della proposta – consentono la fruizione di libri, periodici e quotidiani anche non cartacei ma, inspiegabilmente, l’aliquota dell’Iva per i testi digitali è stabilita al 21 per cento.
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Il tempo che vorrei- Fabio Volo
“I’ll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin.” È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c’è mai stato e con una lei che se n’è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. È il percorso che compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi.
Il vero artista è colui che, soppresso o soffocato o pianto il suo dolore, vomita su un foglio o una tela o qualsiasi cosa il suo cuore.
Il vero artista è colui che intinge di rosso fuoco le piaghe della sua vita.
Tu, somma artista,cara mia compagna, hai condiviso insieme a me l’amore per ciò che vibra, respira, domina…trovando,nei meandri del cuore, la nostra complcità.
Perchè io, come te, amo di amore infinito.
Lunedì 12 ott – ore 11/13,00 – Biblioteca comunale
Parola chiave – laboratorio di ricerca bibliografica con catalogo informatizzato SBN.
(A cura di Assessorato per la Cultura e l’Istruzione).
Martedì 13 ott – ore 19,30 – Auditorium “Emanuele e Anna Degennaro”
Incontrautore – Maria PISCHEDDA BROCH, “L’anima mai sarà on line” ed. Ed Insieme (2009).
Introduce Lizia D’AGOSTINO, psicologa. Relazionano Antonio GIAMMARELLI, assessore per la cultura e l’istruzione, Sabino LAFASCIANO, dirigente scolastico, Angela D’AVANZO, insegnante, Natale PEPE, sociologo.
(A cura di Fondazione Opera Santi Medici onlus).
Mercoledì 14 ott – ore 18,30 – Palazzo Antica via Appia
Incontrautore – Pino RICCO, “Apri gli occhi” ed. Ennepilibri (2009). Intervengono l’autore e Nicola LAVACCA, giornalista di Barisera.
(A cura di Assessorato per la Cultura e l’Istruzione / Barisera).
Un altro viaggio nel mondo dei giovani d’oggi, con i loro sogni, le speranze e le delusioni, raccontato da un autore che sa fotografare perfettamente passioni e sentimenti.
Una storia originale, che narra le disavventure (amorose e no) di un giovane colpito da una strana e misteriosa patologia.
Volo, a terza prova narrativa, non rinuncia a quelle che sono le sue caratteristiche: originalità, capacità di raccontare storie in cui tutti possono riconoscersi, e (soprattutto) grande divertimento.
«Cosí l’ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c’è la polvere dell’Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.
E c’è una ragazza ingannata dall’idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro».
John Fante nel Prologo a Chiedi alla polvere
Due storie di famiglie parallele, ma destinate a incontrarsi.
Quella del Maestro, giovane anarchico che arriva da Sapri, alla fine dell’Ottocento, per insegnare in un paesino della Toscana, dove si stabilirà avendo dalla vedova Bartoli numerosi figli dai nomi emblematici: Ideale, Libertà e Cafiero.
E quella di Rosa e Ulisse Bertorelli, commerciante di maiali, da cui nasceranno Annina e Achille. L’amore tra Annina e Cafiero è solo un momento dell’intreccio di vicende pubbliche e private, realistiche e fantastiche, che l’autore costruisce in questo romanzo, epopea di drammi e di ideali, di personaggi all’altezza dei grandi sommovimenti della storia.
La voce del dolore, la voce di un’umanità minima che è stata la nostra Storia, attraversa con ali di nostalgia il nuovo romanzo di Ugo Riccarelli.
Rob Fleming , trentacinquenne appassionato di musica e proprietario di un negozio di dischi , è il protagonista di questo romanzo.
La musica ha un ruolo cruciale nelle dinamiche vissute dal protagonista; diventa termine di paragone e metro di giudizio della realtà che circonda Rob il quale si diverte a stilare top five su ogni possibile argomento: migliori libri, migliori film, migliori canzoni e “migliori” fregature sentimentali.
La sua ragazza lo ha infatti appena lasciato e numerosi interrogativi lo tormentano.
Moderni moschettieri su uno scassato furgoncino, quattro amici in crisi da maturità si lanciano in un improbabile viaggio per riaffermare la propria voglia di ribellione e di divertimento.
Da Madrid a Valencia, a Saragozza e di nuovo a Madrid, i quattro decidono di concedersi un agosto ‘da leoni’, un illusorio risarcimento dalla quotidianità.
Attraverso una scia di risse, ubriacature, cuori infranti e amplessi frettolosi, rinsalderanno la loro amicizia in una tardiva fine dell’adolescenza.
Mosaico di ironia e spunti di riflessione, risulta un libro da leggere trasportati dall’entropia dei sensi.
“A che serve l’Arte? A darci la breve ma folgorante illusione della camelia, aprendo nel tempo una breccia emotiva che non si può ridurre alla logica animalesca.
Come nasce l’Arte? E’generata dalla capacità propria dello spirito di scolpire la sfera sensoriale.
Che cosa fa l’Arte per noi? Dà forma e rende visibili le nostre emozioni e, così facendo, conferisce loro quell’impronta di eternità che recano tutte le opere le quali, attraverso una forma particolare, sanno incarnare l’universalità degli affetti umani.