E se gli elementi che compongono il marketing e la comunicazione digitale fossero una squadra di calcio?
Prima di tutto, fatemi dire che l’idea per questo post e parte di quello che leggerete è ispirato dalla sublime mente di Claudio Gagliardini. Questo è il suo post da cui ho preso spunto.
Seguitemi, sarò il vostro CT.
Portiere: il Customer Care. Agile, concentrato, a volte stravagante e fantasioso, di esperienza e affidabilità.
In grado di salvarti dagli attacchi dei tuoi clienti e dei tuoi detrattori, il customer care ti ripara ed evita che la tua squadra subisca dei gol. Un customer care efficace para gli attacchi e trasforma il rischio di subire gol in una nuova azione per la tua squadra, magari proprio grazie ad un suo lancio lungo dalla difesa.
Terzino destro: le Newsletter. Uno di quei terzini all’antica, di quelli che si spingevano raramente oltre la metà campo (diciamo una volta alla settimana) ma che ogni tanto si concedevano il lusso di un gol su azione di calcio d’angolo. Non vi ricordano le care vecchie newsletter, con quella cadenza fissa, quella comunicazione non sempre memorabile e quel rischio di dis-iscrizione (che chiameremo contropiede) sempre dietro l’angolo? E un goal ogni tanto, beh, sì, concediamoglielo.
Terzino sinistro: le DEM. Con quel nome esotico che fa laterale brasiliano, le operazioni di DEM a differenza della newsletter a volte partono spedite sulla fascia sinistra e mettono in mezzo qualche ottimo cross per far segnare un sacco di lead alla propria squadra. Certo, anche nel campo delle DEM non mancano quei terzinacci con due ferri da stiro al posto dei piedi…!
Difensori centrali: la coppia Web Monitoring e Web Analytics. La difesa ha bisogno di due basi solide rocciose e sempre attente nello stoppare le incursioni avversarie. Monitorare il web aiuta a prevenire e permette di analizzare le varie fasi di gioco per poi ripartire palla al piede (ops, link al piede, forse) alla frenetica ricerca del gol/lead.
Mediani: Facebook e Twitter. I mediani creano gioco, fanno un oscuro lavoro (chiedere a Oriali) che permette alla squadra di difendere al meglio e di attaccare in modo efficace. Tra i loro piedi passano un’infinità di palloni, sono quelli che ogni tanto danno un calcione per interrompere un’azione pericolosa e di tanto in tanto vanno anche a segnare qualche golletto. Il paragone con Facebook e Twitter è lampante: migliaia di conversazioni (pubbliche e private) tra aziende e consumatori, contenuti che vengono prodotti in continuazione per mantenere alta la soglia dell’attenzione, una strenua lotta contro clienti a volte furibondi altre perdutamente innamorati. Senza Facebook e Twitter mancherebbe un’importante fetta di gioco, la più popolata e popolare, quella che sta esattamente in mezzo tra strumenti di “difesa e strumenti di “attacco”.
Fantasista: Instagram. Il numero 10 è quello che strappa gli applausi grazie a colpi di genio assoluti fatti di guizzi creativi, è fantasia al potere, è momenti di esaltazione sublime alternate a lunghe pause di attesa. Il fantasista della comunicazione non può che essere il canale più creativo di tutti, Instagram. Una semplice foto può, in un secondo, innescare componenti di viralità, emozionali e subconsce tali da influenzare positivamente un utente e portarlo solo davanti alla porta (che prosaicamente chiameremo “acquista ora”).
Ala sinistra: l’Advertising online. L’ala sinistra, il caro vecchio numero 11, è il delegato a sgobbare sulla fascia per arrivare sul fondo e crossare per il centravanti pronto a insaccare. Compito che nel digitale tocca all’advertising, incaricato di produrre tanti cross (leggasi visite al sito, ad esempio) verso lo strumento di finalizzazione/acquisizione.
Ala destra: il Content Marketing. Ala destra, fascino infinito: dai dribbling di Conti a quelli di Best, fino alla classe del primo Beckham. Tocchi di classe sopraffina, numeri di alta scuola, imprevedibilità assoluta che messa al servizio della squadra porta alla vittoria. Questo aspetto romantico, raffinato, curato tocca al Content Marketing: un elemento fuori dal coro, spesso raffinato sotto forma di storytelling, capace di fare assist straordinari per il proprio centravanti. Oppure di deludentissime prestazioni prive di qualunque interesse.
Centravanti: la Landing Page. Chi traduce in gol il lavoro degli altri 10 compagni? Il numero 9, il centravanti. E chi traduce in lead tutte le operazioni di comunicazione e marketing nel mondo del digitale? La landing page (qualunque sia l’obiettivo finale della nostra strategia) che va ottimizzata e raffinata fino al minimo dettaglio, ma senza il lavoro di tutti gli altri serve a ben poco.
Fonte: davidelicordari