Uffici interattivi e collaborativi, equipaggiati con tecnologie che modificheranno i processi di lavoro in senso innovativo, semplificandoli e velocizzandoli. È così che i dipendenti aziendali immaginano l’evoluzione del luogo di lavoro nel corso dei prossimi due decenni: il 78% ritiene addirittura che entro il 2036 gli uffici saranno completamente trasformati da tecnologie e processi che oggi non esistono ancora.
A raccogliere questo scenario futuristico è l’indagine The Tech Evolved Workplace che Ricoh, l’azienda di prodotti per la stampa, ha condotto in Europa su 2.200 dipendenti di tutti i livelli registrandone non solo l’immaginazione, ma anche la concreta esigenza di disporre – in tempi possibilmente più vicini del 2036 – di nuove tecnologie che semplifichino la gestione delle informazioni e migliorino l’interazione con i colleghi.
Nonostante il valore universalmente attribuito agli ambienti di lavoro tecnologicamente avanzati, solo un terzo degli intervistati afferma infatti che la propria azienda è impegnata nell’implementare nuove tecnologie e ripensare i processi lavorativi. La stragrande maggioranza delle imprese (il 70%) invece non sta innovando, e rischia di perdere l’opportunità di aumentare il proprio vantaggio competitivo, spingendo magari i dipendenti migliori a cercare posti di lavoro più avanzati. Prima di pensare al futuro lontano, e a tecnologie solo immaginate che oggi ancora non esistono, il suggerimento di Ricoh è che le aziende comincino a trarre vantaggio dalle tecnologie già oggi disponibili.
A questo proposito, sono i dipendenti stessi a indicare gli strumenti di cui vorrebbero disporre per lavorare meglio: piattaforme web per la collaborazione interna (è al primo posto fra le soluzioni più “desiderate”), sistemi web based per l’organizzazione di meeting e il follow-me printing, cioè la possibilità di stampare da qualunque dispositivo su qualunque stampante dell’ufficio in riservatezza e tramite un codice personale. Inoltre, l’archivizione digitale delle informazioni è considerata uno dei maggiori vantaggi apportati dalla tecnologia, ma 1 intervistato su 6 ha dichiarato di non avere possibilità di accedervi a causa dell’obsolescenza dei sistemi.
Tornando all’ufficio del futuro, il campione di manager e impiegati intervistati ha indicato in particolare 3 tecnologie che si aspettano di trovare sul posto di lavoro nel prossimo decennio: strumenti interattivi touch, sistemi di riconoscimento vocale per svolgere le attività quotidiane e occhiali per la realtà aumentata. Il report sottolinea inoltre che l’aspettativa degli intervistati arriva anche a immaginare di potersi fare sostituire da assistenti virtuali, o dal proprio ologramma, nelle riunioni aziendali, o di essere equipaggiati con trasmettitori sensoriali, cioè piccoli dispositivi adattati all’orecchio che consentono di trasmettere dati audio e video direttamente al cervello sotto forma di segnali elettronici, o addirittura di disporre di tecnologie di comunicazione Bluetooth da cervello a cervello.
Per quanto immaginative, le soluzioni indicate denotano il valore attribuito alla tecnologia nel facilitare il lavoro: interrogati sui benefici di un ufficio tecnologicamente evoluto, gli intervistati sottolineano infatti l’ottimizzazione dei processi aziendali, il migliore accesso alle informazioni e la possibilità di eseguire il proprio lavoro più rapidamente.
Fonte: Eventreport