“Un imprenditore che non si occupa di Ict (Information and Communication Technology) non si sta occupando del futuro della sua azienda”. Queste le parole che Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, ha rilasciato al Sole 24ore.
Sempre secondo il presidente di Confindustria Digitale, se eliminassimo il gap digitale con il resto d’Europa, verrebbero creati 800mila posti di lavoro.
Dati alla mano, la dichiarazione di Catania appare estremamente concreta: l’83% delle aziende fallite lo scorso anno non aveva un sito web. Solo il 4% delle imprese italiane vende online.
Dalla lettura del report di Social Media Examiner “Social Media Industry 2014”, i Social Media rappresentano uno strumento di marketing molto importante per aumentare la visibilità del brand/servizio, per generare traffico verso il sito web, per capire meglio le dinamiche di mercato.
Il settore turistico è forse quello maggiormente coinvolto in questo restyling professionale ed i social media occupano uno spazio sempre più importante nell’industria turistica. Il numero delle aziende che sposta la propria comunicazione online – affidandosi ai canali innovativi per costruire la relazione con il consumatore finale – cresce a dismisura.
Il mercato del lavoro è orientato su professionalità qualificate in ambito digitale identificate in: community manager, web content specialist, digital strategic planner ecc.
Per essere competitivi nel mercato lavorativo è ormai necessario affacciarsi a questi nuovi ambiti professionali attraverso una formazione seria e rigorosa.
Fonte: dmcmagazine