La televisione regina dell’informazione, il Web in crescita. Sono in  estrema i sintesi i risultati di uno studio a cura dell’Università di  Urbino Carlo Bo. Il canale televisivo come fonte di informazione fa  infatti registrare il 90,8% delle preferenze del campione, seguono poi  la stampa nazionale (63%), le radio (56,6%) e Internet (51,1%). La  televisione svetta in cima alle preferenze e il Web è ancora il fanalino  di coda, ma in crescita, specialmente perché man mano riguarda una  fascia sempre più ampia di popolazione, interessando l’88,8% delle  persone tra i 18 e i 29 anni e il 65,7% degli adulti tra i 30 e i 49  anni. Il mezzo è poi meno rappresentativo per le altre fasce d’età:  45,6% dai 40 ai 65 e 13,3% per i più anziani, gli over 65. La fruizione  dell’informazione non rimane però legata a un solo mezzo o confinata a  una scelta netta tra online e offline. Il 50,5% del campione, infatti,  dichiara di fare uso sia di fonti in Rete sia di tipo tradizionale. Dai  dati risulta del resto piuttosto evidente che ognuno si compone la  propria dieta mediatica appoggiandosi anche a mezzi diversi. Il 96%  degli intervistati sostiene di utilizzare più di due media, mentre il  48,7% cinque o più. Al di là delle preferenze sul mezzo di informazione o  sulle più frequenti combinazioni delle diete mediatiche degli  intervistati, preoccupa un dato rilevato già anche da altri studi: il  campione mostra una fiducia del tutto relativa nell’informazione in  generale. Più del 70% è convinto che i media, nuovi o tradizionali  indifferentemente, manipolino le notizie, omettendone volutamente una  parte ed essendo schierati politicamente.
Fonte: www.adginforma.it