Milano, 4 apr. (Adnkronos) – L’88% degli italiani vorrebbe telelavorare anche se 3 su 4 non l’ha mai fatto. E’ quanto emerge da un’indagine di Duepuntozero per Manageritalia a fine marzo via web su un campione di 385 intervistati e presentata oggi a Milano. “Ci sono tutte le premesse -dice Guido Carella, presidente di Manageritalia- perche’ il telelavoro possa diventare il ‘cavallo di troia’ per imprimere un forte cambiamento al mondo del lavoro: aumentare produttivita’ e competitivita’, rendere il lavoro piu’ piacevole e migliorare la conciliazione con la vita privata”. Un salto culturale, spiega, “che i dirigenti auspicano e che dovra’ partire proprio dalla capacita’ loro e di tutto il sistema di lavorare sempre piu’ per obiettivi, valutare le persone non sul controllo fisico, ma sui risultati raggiunti e quindi valorizzare il merito”. Dallo studio di Manageritalia emerge che solo a un italiano su quattro, il 26%, e’ gia’ successo di lavorare da casa con un pc collegato via internet, percentuale che aumenta di poco per i lavoratori dipendenti, il 33% di loro ha gia’ telelavorato. Pochissimi, pero’, quelli che lo hanno fatto in modo continuativo, solo il 9%, tutta la settimana o almeno un giorno alla settimana.
L’88% degli italiani si dice disposto a telelavorare in futuro. I motivi sono: piu’ tempo per se’ (secondo l’85% dei dipendenti intervistati), si risparmierebbe tempo dedicato agli spostamenti casa lavoro (98%), meno traffico e inquinamento (98%), meno stress per le persone (91%), piu’ autonomia organizzativa (91%), piu’ tempo per la famiglia (88%), un rendimento maggiore e piu’ produttivita’ per l’azienda (71%). Il 43% degli italiani e il 36% dei dipendenti dice anche che telelavorando sarebbe disposto a essere meno pagato. “Non tutti i lavori -spiega Domenico De Masi professore di Sociologia del Lavoro all’Universita’ La Sapienza di Roma- possono essere telelavorati. Il telelavoro riguarda i lavori intellettuali e il 66% degli italiani svolge oggi questo tipo di lavori. Piu’ della meta’ di questa percentuale sono donne quindi il telelavoro riguarda principalmente le donne”.
De Masi spiega di non essere d’accordo con la richiesta, da parte delle aziende, di sgravi fiscali per introdurre il telelavoro. “Perche’ -dice- chiedere sgravi fiscali per introdurre il telelavoro, le aziende ci guadagnano dall’introduzione del telelavoro”. Ma non solo, da una ricerca svolta a febbraio da AstraRicerche per Manageritalia su un campione di 1.902 dirigenti emerge che il telelavoro e’ utilizzato in circa un terzo delle aziende e a detta dei manager che lo applicano ha portato notevoli vantaggi in termini di aumento della produttivita’ (55,7%). Gli svantaggi? Minore interazione con i colleghi (63,7%), minor controllo del collaboratore (55,7%) e minore identificazione con l’azienda (43,4%). Ma chi lo conosce e lo usa e cosi entusiasta che il 69,3% pensa di aumentare nei prossimi anni il numero di collaboratori che telelavorano.
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