È di nuovo antitrust per Google. L’inchiesta aperta da Joaquín Almunia quest’anno è adesso diventata un’inchiesta formale. ”La competizione di tutti i player, inclusi quelli piccoli e innovativi dev’essere preservata in futuro,” ha detto il commissario per la competizione europea. Comunque, ha aggiunto, il fatto che l’inchiesta sia diventata formale non significa che ci sia per forza un problema.
I tre maggiori attori che si sono lamentati delle presunte pratiche scorrette sono sempre Foundem (comparatore di prezzi Inglese), eJustice (motore di ricerca Francese per professionisti legali) e Ciao (comparatore di prezzi di Microsoft).
Google ha comunicato di cercare sempre di fare del suo meglio e ha ribadito che il suo motore di ricerca è stato costruito per fornire un utile strumento per l’utente, non per essere a disposizione dei siti. In molti si sono lamentati durante i 10 anni di vita di Google, ma nessuno è ancora riuscito a dimostrare che i cambi all’algoritmo non siano che nell’interesse degli utenti.
Il confronto con Bruxelles è qualcosa che Google sicuramente avrebbe voluto evitare. Gli esempi di Microsoft ($2,4 miliardi di multa) e Intel ($1,45 miliardi) sono qualcosa che il motore di ricerca non vorrebbe ripetere specialmente perché le battaglie durano anni e i risultati tendono a essere replicati negli Stati Uniti poco dopo la decisione Europea.
Fonte: www.jugo.it