Anche i colossi nel loro piccolo inseguono le startup. Sta accadendo nella realtà virtuale, una parola che pensavamo fosse caduta nel dimenticatoio. Gli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso avevano già visto la nascita di occhialoni come i Virtual Boy di Nintendo o i Glasstron di Sony che promettevano di farci saltare nel mondo parallelo offrendo maxischermi a portata d’occhi. Un sogno, se consideriamo che i televisori erano ancora a tubo catodico e un 50 pollici era grande come un armadio, ma la diffusione di pannelli a schermo piatto aveva portato alla sua fine prematura. Dimensioni contenute e prezzi sempre più bassi hanno permesso la democratizzazione dei mega TV e gli occhiali, con la loro risoluzione bassissima e il prezzo stratosferico, sono caduti nel dimenticatoio. Adesso però tornano di nuovo in auge. E proprio grazie a una startup.
Si chiama Oculus VR, è stata fondata da un 21 enne americano, e con l’aiuto del crowdfunding ha creato Rift, un paio di occhiali con sensori di movimento. Si indossano come una mascherina da sci e grazie a due display, uno per occhio, danno l’illusione della tridimensionalità (qui sono stati provati con Zelda). Basta poi muovere la testa per vedere ciò che accade all’interno dell’ambiente virtuale. Lo sbarco sul mercato è imminente ma il prototipo è stato già ampiamente diffuso tra gli sviluppatori creando un clima che dire effervescente è poco. I Rift infatti sono il gadget tecnologico più desiderato del momento e i colossi non stanno certo a guardare. In prima linea infatti troviamo proprio Sony e la sua nemica di sempre, nel campo dei videogiochi, Microsoft.
Sony e il 3D
I giapponesi puntano su Project Morpheus, un caschetto dalle forme sinuose che nel nome richiama quella grande rappresentazione della virtualità che è stata Matrix. Destinato a potenziare l’esperienza di gioco della PlayStation 4, è composto da una fascia che si blocca sulla testa, all’altezza della fronte, con un visore che può essere alzato o abbassato davanti agli occhi. Ricorda la migliore filmografia cyberpunk ma c’è un motivo: grazie alla fascia il visore non pesa sul naso o sulle guance, una pecca evidente del prototipo dei Rift. Dotato di risoluzione full HD a 1080p, Project Morpheus offre un campo visivo di 90 gradi, ha un accelerometro e un giroscopio. A differenza dei Rift però non è indipendente e per tradurre i movimenti della testa all’interno della simulazione ha bisogno della PlayStation Camera, la videocamera della console che ne traccia gli spostamenti. “La realtà virtuale è la prossima innovazione di Playstation 4 che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui giochiamo”, ha affermato il presidente degli Worldwide studios di Playstation, Sushei Yoshida, durante la Game Developers Conference in corso a San Francisco. Per ora non si sa molto di più del caschetto se non che offrirà anche un suono 3D con il rumore che varia in base all’orientamento della testa.
La realtà aumentata dell’Xbox One
Dall’altra parte del Pacifico, negli Stati Uniti, è Microsoft a far tornare in vita un vecchio progetto: Fortaleza. Secondo il Wall Street Journal, presto anche la Xbox One avrà un VR Headset, un caschetto per la realtà virtuale. Oltre al 3D si parla anche di realtà aumentata, ovvero della possibilità di aggiungere elementi digitali all’interno della realtà. Lavorando d’immaginazione un giorno potremo vedere mostri spuntare dal bagno, zombie nascosti in cucina e – perché no? – organizzare un torneo di Call of Duty nel parchetto sotto casa. Ma forse stiamo esagerando.
Fonte: corriere.it