I dati “freddi” sullo sviluppo del marcato dei fitness band, i braccialetti intelligenti che monitorano le prestazioni fisiche dell’utente che li indossa, li ripetiamo ormai da mesi: secondo l’istituto di ricerca Canalys solo quest’anno verranno venduti 17 milioni di pezzi e la cifra è destinata a superare i 23 milioni nel 2015 e i 45 nel 2017. Gli sviluppi “caldi” sull’argomento arrivano dai marchi coinvolti, a partire dagli indizi sul prodotto di Apple, uno dei più attesi. Amazon intanto, a conferma della vitalità del settore, ha dedicato una parte del suo portale esclusivamente alle tecnologie indossabili.
A proposito delle intenzioni della casa della Mela, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, si vocifera di un lancio in autunno che coinvolgerebbe però qualcosa di più simile a uno smartwatch vero e proprio. Non solo allenamento, quindi, ma anche dialogo costante con lo smartphone per avere parte delle informazioni a portata di polso. Si tratta sempre di indiscrezioni non confermate, ma sappiamo anche quanto Cupertino voglia spingere sul monitoraggio della salute: in iOs 8 dovrebbe trovare spazio l’applicazione dedicata Healhtbook. Conferme in questo senso arriveranno probabilmente durante la conferenza degli sviluppatori, in calendario per il 2 giugno.
Intanto Nike ha messo un po’ di pepe sulla portata alleggerendo la squadra dedicata al suo braccialetto FuelBand, uno dei precursori del settore. Alla prima ipotesi, che voleva il marchio sportivo sempre meno interessato all’argomento, se ne è aggiunta una più suggestiva: Nike si starebbe disinteressando al (suo) hardware per concentrarsi sul cuore del braccialetto, il software, e metterlo a disposizione dell’iWatch o iBand di Apple. Lo scenario è assolutamente plausibile con il Ceo Tim Cook che fa parte del consiglio di amministrazione di Nike e Apple che ha già dimostrato di apprezzare il lavoro del marchio sportivo scippandogli il direttore del design Ben Shaffer. Oltre a Shaffer, sono arrivati a Cupertino anche l’ex numero uno di Yves Saint Laurent Paul Deneve e l’ex amministratore delegato di Burberry Angela Ahrendts. La tradizionale ossessione per il design declinata su progetti da indossare è quindi indubbia. E il Ceo di Nike Mark Parker ha svelato qualcosa in più sulle reali intenzioni della sua società: da un lato ha assicurato a CNBC di voler ancora spingere le vendite di FuelBand, ma dall’altro ha ammesso la virata in direzione del software e si è detto “eccitato al pensiero di come progredirà la collaborazione fra Apple e Nike”. Non è una conferma, ma sufficiente per continuare a immaginare un orologio o braccialetto griffato dalla Mela e dal Baffo.
Intanto anche Acer ha messo un primo piedi nel settore. In occasione del lancio della nuova informata di prodotti, fra cui lo smartphone Android Liquid Jace e i tablet low cost Iconia One 7 con connettività 3G integrata (e inclusa nel prezzo) e Iconia Tab 7, ha mostrato il prototipo Liquid Leap. Si tratta di uno smartwatch con un design che ricorda il Gear Fit di Samsung e votato principalmente al solito monitoraggio delle prestazioni fisiche. Di più non è stato svelato. Per ora si può solo dire che anche Acer sarà della partita. E che il campo è sempre più affollato.
Fonte: corriere.it