robot-poliziottoPremiato come progetto più innovativo al Plug and Play, l’automa può monitorare e pattugliare zone della città, interpretando cosa accade per inviare dati a una centrale. Ma l’intervento umano è ancora fondamentale. A GUARDARLO sembra un giocattolo uscito da un film Pixar o una lontana copia di R2D2, il droide di Guerre Stellari, solo più alto e tozzo. Invece il robot K5 è reale e ha un obiettivo piuttosto ambizioso: prevenire le attività criminali pattugliando i quartieri della città e accorgendosi, tramite diversi sensori, se qualcuno sta per infrangere la legge. E sa anche difendersi, però senza sparare. Più vicino a Minority Report che a Robocop. Ma insomma il futuro delle forze dell’ordine passa inevitabilmente da qui.


Il progetto è di una startup americana, Knightscope, che recentemente ha vinto il premio come miglior prodotto del Plug and Play Expo, una fiera che si tiene in California e che ospita le invenzioni più interessanti della Silicon Valley. K5 può monitorare un’area delimitata e osservare il mondo attraverso i suoi numerosi sensori. Ci sono telecamere capaci di vedere a 360 gradi e di riconoscere anche i volti delle persone. C’è la visione termica e a infrarossi, quindi K5 può agire anche di notte e in ogni condizione meteo.

Tramite i suoi occhi, il robot può accorgersi di gesti particolari: se vede qualcuno sbracciare, ad esempio, potrebbe interpretare il movimento come una richiesta d’aiuto. Ci sono “orecchie” capaci di sentire l’ambiente circostante, c’è un sistema che registra le targhe delle auto che passano, c’è persino un radar (capace di creare in pochi secondi una mappa 3D di una zona), un sistema a ultrasuoni, un sensore per calcolare la qualità dell’aria, microfoni per registrare suoni e voci. Non ha armi, il K5, perché ovviamente non è pensato come un sistema d’intervento, ma di prevenzione. Tutti i dati che raccoglie, come spiega William Santana Li, fondatore della compagnia, “vengono raccolti e inviati al nostro centro analisi, dove un algoritmo li analizza e determina le probabilità che stia per avvenire un crimine”.

Insomma, il K5 registra, studia, analizza. Ma cosa succede quando vede qualcosa di sospetto? “Quando c’è qualcosa che non va, K5 si avvicina per studiare più da vicino la situazione e intanto manda un avviso al nostro centro i dati. Se riteniamo la minaccia reale, avvertiamo la polizia che può così intervenire prima che il crimine avvenga, non dopo”, spiega sul blog della compagnia Santana Li. Il robot è capace, ad esempio, di leggere 300 targhe al minuto, può monitorare i social network per accorgersi di potenziali minacce nella zona, può insomma essere un valido strumento di osservazione, un prezioso alleato per polizia e forze di sicurezza. Certo, il fatto di avere sotto casa un robot che registra e cattura ogni nostro movimento, non è il massimo per chi tiene alla propria privacy. Soprattutto considerato che K5 può riconoscere i volti delle persone. “Ogni innovazione, se è davvero tale, fa discutere e sarà sempre così. Ma il riconoscimento dei volti funziona solo se il soggetto inquadrato è pericoloso, il resto dei dati viene cancellato”, spiega. Ad esempio: se K5 è di pattuglia dentro gli uffici di un’azienda e si accorge che entra qualcuno non autorizzato analizzando il volto, avvertirà immediatamente la polizia.

Per essere un poliziotto, K5 non ha però un aspetto così terrificante: il suo unico mezzo di difesa è la capacità di produrre suoni ad altissima frequenza insopportabili per l’orecchio umano, un sistema che si attiva solo quando qualcuno prova a buttarlo giù. Viene da chiedersi come si comporterebbe in una strada piena di pedoni, se lo struscio di una manica per caso non possa essere frainteso come un tentativo di attacco. Sembra davvero un film di fantascienza, un romanzo di Philip K. Dick che diventa realtà. Tanto  che viene da chiedersi quanto sostenibile sia il progetto e soprattutto la data di entrata in servizio, prevista per il 2015.

Intanto però il progetto K5 è entrato in fase di test in alcune cittadine degli Stati Uniti. Quando sarà lanciato sul mercato, si potrà solo affittare: un servizio di sicurezza privata, a partire da 3000 dollari al mese.

 

Fonte: repubblica.it