La decima edizione dello Iab Forum e i dati sugli investimenti pubblicitari sul web
Mentre il settore continua a digrignare i denti, la pubblicità online si conferma isola felice. Anche se deve fare i conti un rallentamento rispetto all’anno scorso. Come tradizione, lo IAB Forum snocciola in apertura i dati sugli investimenti pubblicitari nostrani in Rete e fa riferimento un +12% nel 2012, a fronte della flessione complessiva del comparto dell’8,4% testimoniata da Nielsen. A differenza degli anni scorsi, non è stato fornito il dato degli investimenti in valore assoluto. Il 2011 si era chiuso con un rialzo del 15% a toccare quota un miliardo e 200 milioni di euro e, anticipa il presidente di IAB Italia Simona Zanette, la stima di crescita rispetto al punto di partenza attuale per i prossimi 12 mesi è del 10%.
IL DIGITALE – L’appuntamento milanese sulla comunicazione digitale, giunto alle decima edizione, apre oggi nella speranza che l’Agenda digitale di recente costituzione dia l’impulso per l’impennata definitiva. Oggi, spiega Zanette, «il confronto fra televisione e Internet ci mette davanti a una situazione in cui in ogni casa c’è un apparecchio televisivo, mentre a Internet è connesso il 54% della popolazione, 28 milioni di utenti (dato Audiweb relativo a giugno 2012, ndr)». E per chi fa pubblicità e deve diffondere il messaggio a tappeto non è un particolare trascurabile. Questa mattina Mario Calderini, consigliere del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e coordinatore del gruppo di lavoro Smart Communities Agenda Digitale, e Alessandro Fusacchia, consigliere del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e coordinatore della task-force per le startup, si soffermeranno nella cornice meneghina sulle misure previste dal governo per favorire la penetrazione del digitale nell’economia nostrana.
ALFABETIZZAZIONE – Zanette drizza le orecchie quando si parla di “alfabetizzazione e infrastrutture” che permetteranno all’audience online di crescere e, conseguentemente, agli investitori di acquisire fiducia nella piattaforma. Al momento, la faccia sorridente della medaglia è proprio quella che collega la tv all’online: in Europa, negli ultimi due anni la «fruizione in differita di programmi su tablet o smartphone è cresciuta del 750%», spiega Zanette facendo riferimento a una ricerca della versione comunitaria di IAB. L’Italia, con i suoi 25 milioni di telefoni cellulari intelligenti e il sopracitato legame con l’ex tubo catodico, è potenzialmente molto reattiva e l’Interactive Advertising Bureau tricolore si aspetta che «il video advertising funga da traino». Nei negozi, fa notare Zanette, l’offerta di «smart tv con navigazione integrata, fra i nuovi modelli, supera già quella di apparecchi classici»: ci sono quindi ottime ragioni per immaginare un futuro non troppo lontano in cui saremo esposti al messaggio pubblicitario su un doppio/triplo fronte e anche in momenti diversi dalla diffusione del contenuto da parte dell’emittente televisiva.
IL TARGET – Guardando al futuro, sarà la possibilità di intercettare il target di utenti potenzialmente interessato al prodotto o al servizio a fare la differenza. Zanette fa riferimento alle piattaforme di Real time bidding che «negli Stati Uniti fagocitano il 40% degli investimenti e nel Regno Unito il 30%». Trattasi di una soluzione che permette ai portali «nel rispetto della privacy dell’internauti», di individuare le caratteristiche e gli interessi di chi sta navigando fra le sue pagine e di ingolosire gli inserzionisti alla ricerca di utenti con appetiti specifici.
Fonte: Corriere della Sera