BARI – Sei nuovi nastri, altre registrazioni che confermano la testimonianza sugli incontri con il premier a Palazzo Grazioli.
Patrizia D’Addario ha depositato il nuovo materiale sulle scrivanie della guardia di finanza.
E ha chiesto di aggiungere altri particolari…
La escort barese, testimone chiave dell’inchiesta sul presunto giro di squillo messo in piedi da Gianpaolo Tarantini, alle Fiamme gialle, ieri mattina, ha consegnato cassette audio, registrazioni di conversazioni intercorse con l’imprenditore e con Barbara Montereale. E che a suo dire confermano non solo come Tarantini avesse creato un vero e proprio “sistema” ma anche come altri, i bodyguard della scorta del premier ad esempio, siano in grado di confermare gli incontri sospetti.
Le registrazioni, effettuate da Patrizia D’Addario, rimangono quindi uno degli elementi chiave dell’inchiesta, così come le intercettazioni, raccolte da ottobre ad oggi dalla guardia di finanza. Al telefono l’imprenditore Tarantini parlava molto. E con tutti, medici, politici locali. Anche con Silvio Berlusconi aveva molta familiarità. A maggio, a Roma, alla festa per il compleanno per la moglie di Tarantini alla Casina Valadier si notano Paolo Berlusconi e Carlo Rossella. Ma lo dimostrano, soprattutto, alcune chiamate, agli atti dell’inchiesta. Da una parte c’è l’imprenditore barese, dall’altra il premier. Il tono è amichevole.
I due appaiono in confidenza, eppure, spiegano gli investigatori, il presidente del Consiglio, stando al contenuto delle intercettazioni, non sapeva che le ragazze, portate a Palazzo Grazioli o a Villa Certosa da Tarantini, venivano pagate. Sul tavolo degli investigatori c’è un elenco di 15 nomi di ragazze che avrebbero incontrato il premier: la lista è stata stilata sulla base del contenuto delle intercettazioni telefoniche.
Il numero di donne che girava intorno a Tarantini è più ampio (alcune sarebbero state reclutate per politici locali). In questo avrebbe avuto un ruolo Maria Teresa De Nicolo, escort milanese indagata per induzione della prostituzione. Ma una figura di primo piano è anche Nicola D., un giovane barese di 27 anni, sospettato dalla Guardia di finanza di essere uno spacciatore. Grande amico di Gianpaolo Tarantini, sarebbe stato lui il tramite tra il mondo degli affari dell’imprenditore e quello delle belle donne che hanno partecipato alle feste con il premier. Tre, tutte a Roma, sarebbero state organizzate, nel mese di marzo a pochi giorni di distanza l’una dall’altra.
La guardia di finanza, in queste ore, sta cercando riscontri, con controlli incrociati negli alberghi e sulle liste di coloro che hanno viaggiato in quei giorni in aereo. Il sospetto è che come i due incontri a Palazzo Grazioli, dei quali ha parlato Patrizia D’Addario, anche a quest’ultimi abbia partecipato il presidente del Consiglio.