Il Pd dice no a Beppe Grillo negandogli tessera e primarie.
Ma Grillo non demorde e dice : “Noi andiamo avanti. Il Pd sardo ha respinto la richiesta? Vorrà dire che la ripresenterò in continente. Peraltro la tessera praticamente ce l’ho già, ho pure pagato ben 16 euro…”.
In merito allo Statuto, Grillo afferma: “L’ho letto, non c’è niente che impedisca la mia iscrizione, dice solo che non si possono iscrivere quelli che hanno la tessera di un altro partito. Che c’entro io?”.
Già nel pomeriggio una netta chiusura era arrivata dal responsabile organizzativo del Pd, Maurizio Migliavacca, che giudicava “improbabile” il rilascio della tessera al comico genovese. Le reazioni tra i democratici non si sono fatte attendere, con alcuni ‘pezzi forti’ del partito schierati contro quello che sembra un uso di comodo del Pd e altri che, in qualche caso, hanno mostrato una discordanza di idee, aprendo la porta al comico-blogger.
Secondo Migliavacca, infatti, Grillo non avrebbe i requisiti per il rilascio della tessera del Pd.
Il riferimento è all’articolo 9 comma 3 dello statuto del Pd: “Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature alla carica di segretario nazionale e di componente dell’assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni”.
Quella data è il 26 giugno, e se Grillo dice di essersi iscritto oggi, è cronologicamente fuori termine statutario.
Per il senatore del Pd Stefano Ceccanti ci sarebbe un’altra discriminante. “Secondo lo statuto del Pd la domanda di iscrizione di Grillo non sarebbe accettabile perché lo statuto del partito al comma 8 dell’articolo 2 precisa: ‘Sono esclusi dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici’. Grillo non sarebbe candidabile dato che in passato è stato promotore di liste in concorrenza col Pd”.
Piero Fassino ha commentato la decisione del comico-blogger giudicandola una provocazione.
“Il partito con un congresso deve prendere scelte impegnative” sostiene Fassino “Le cose devono essere chiare, ci si iscrive a un partito e ci si candida a guidarlo quando se ne condividono gli obiettivi. Grillo invece ha manifestato ostilità nei confronti del Pd e dei suoi dirigenti. Nessuno è preoccupato della candidatura di Grillo. Ma ci sono delle regole, c’è una fase congressuale alla quale partecipano gli iscritti, poi la seconda fase prevede le primarie”.
D’accordo con Fassino e Berrsani, secondo cui “Il partito non è un autobus sul quale salire e fare un giretto ma una è una cosa seria”
Ma non tutto il Pd ha serrato le porte.
Infatti, di tutt’altro avviso sembra essere Ignazio Marino, uno dei tre candidati alla segreteria del Pd, insieme a Bersani e all’attuale segretario Dario Franceschini il quale dichiara di “avere pregiudizi nei non onfronti di una possibile candidatura di Grillo alle primarie”. Marino ha spiegato: “Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perché debba essere escluso”.
In difesa di Grillo anche il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, che, del comico genovese, condivide alcune battaglie. “Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario, eppure il suo è l’unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati”. Di Pietro ha poi aggiunto: “Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d’interessi, l’acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l’informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: sono tutti punti – ha sottolineato Di Pietro – che l’Idv sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide”.
Staremo vedere!!!