Lo Tsunami colpisce ancora invadendo le isole Samoa Americane e le vicine Tonga.
Le vittime dell’onda anomala che ha colpito gli arcipelaghi del Pacifico sono 130, ma i soccorritori temono di trovare situazioni molto peggiori nei villaggi sulla costa che non sono ancora stati raggiunti.
Centinaia di feriti e migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case distrutte.
Danni gravi anche in diversi villaggi delle Samoa Occidentali, compresi Talamoa e Sau Sau Beach Fale.
Il governo delle Tonga annuncia la morte di 10 persone nell’isola di Niuatoputato, la più vicina alle Samoa occidentali.
Il bilancio ufficiale è arrivato così a 44 morti, di cui 20 nelle Samoa occidentali, 14 in quelle americane e 10 a Tonga, ma i dispersi sono molto numerosi e il dato è drammaticamente destinato a salire.
Il presidente Usa Barack Obama ha dichiarato lo stato di disastro e Washington ha fatto subito inviare soccorsi nell’area che è territorio americano.
Le onde, alte fino a 8/10 metri sono state provocate da un terremoto di magnitudo 8,3 Richter registrato alle ore 6.48 locali (alle 19.28 italiane) di martedì.
L’epicentro è stato individuato 190 chilometri a sud-ovest delle Samoa, a una profondità di 33 chilometri.
Intorno alle 7 (ora italiana) di questa mattina, le sirene hanno suonato di nuovo alle Samoa e la gente è fuggita verso l’interno.
Non sono del tutto chiare le ragioni di questo nuovo allarme. Per alcune ore c’è stata paura anche alle Hawaii e sulle coste occidentali americane (California e Washington State).
Poi il rischio è stato cancellato. L’allarme è ancora in piedi in Giappone dove, però, l’onda prevista non dovrebbe superare i 50 centimetri.
La capitale di Samoa, Apia, è stata evacuata e migliaia di persone sono state trasferite in terreni più elevati.
Ma i timori maggiori sono per le comunità delle isole minori.
Intanto la Nuova Zelanda si prepara a mandare un aereo militare Orion per aiutare nella ricerca dei sopravvissuti, mentre il governo australiano preannuncia l’invio di aiuti.
Italiani tutti in salvo.