Il mondo è alla vigilia di una nuova era di innovazione e cambiamento con l’avvento di una Industrial Internet. E’ il termine coniato da General Electric (GE) secondo cui la convergenza tra Internet e sistema industriale permetterà di trasformare in modo rivoluzionario società e produzione collegando virtuosamente reti, dati e macchine. Il connubio tra mondo digitale e industria assicurerebbe una rinnovata spinta alla crescita economica, più occupazione, una diversa modalità di lavoro e una migliore qualità della vita, sia in Cina sia negli Stati Uniti, nelle magalopoli e nelle zone rurali, secondo lo studio “Industrial Internet : Pushing the Boundaries of Minds and Machine”, realizzato da Peter C. Evans e Marco Annunziata, il primo Responsabile del team di strategia globale e pianificazione, il secondo Economista capo presso GE.
Una volta introdotti i cambiamenti, gli aumenti di produttività, in base ai calcoli effettuati, sarebbero considerevoli, aggiungendo al Pil globale un valore dai 10 ai 15.000 miliardi dollari. Nei prossimi 20 anni, solo negli Stati Uniti il reddito medio potrebbe aumentare in una percentuale compresa tra il 20 e il 40% portando lo sviluppo economico a livelli paragonabili a quelli di fine 1990.
Per Marco Annunziata “il pieno potenziale di Industrial Internet si dispiegherà quando i tre elementi digitali primari – dispositivi intelligenti, sistemi intelligenti, automazione intelligente – si fonderanno completamente con macchine fisiche, reti e infrastrutture. In questo caso, i vantaggi di maggiore produttività, riduzione di costi e sprechi si diffonderanno sull’intera economia industriale”.
Per mettere in atto l’idea di una Industrial Internet General Electric ha cominciato ad incorporare negli impianti e nei macchinari ogni genere di sensori che consentono di raccogliere una enorme quantità di dati utilizzabili, dopo essere stati adeguatamente elaborati con tecniche di analitica sempre più avanzate, per migliorare le prestazioni delle macchine e conseguentemente dei sistemi e delle reti cui sono connessi. Locomotive, motori per aerei, e altri apparecchi industriali, prodotti dalla multinazionale statunitense, possono essere dotati di strumentazione digitale, diventando intelligenti, per condividere informazioni e aiutare il personale a monitorarne il funzionamento e rendere le attività e le performance più efficaci ed efficienti.
Settori come aviazione, trasporto ferroviario, energia e sanità potranno giovarsi dell’impatto positivo di questo processo di innovazione, che rientra in una concezione di “Internet delle cose” ma applicabile su larga scala. L’unione tra macchine e rivoluzione digitale potrebbe immediatamente riguardare una gamma di attività produttive pari ad un volume d’affari di 32.000 miliardi di dollari e in una strategia di lungo periodo arrivare ad interessare nel 2025 metà dell’economia globale.
Per raggiungere questo obiettivo però paesi e imprese devono innovare, investire in tecnologia, rafforzare i meccanismi di sicurezza informatica e formare la forza lavoro preparandola a nuovi mestieri. “Saranno necessarie più risorse e maggiori sforzi – concludono Evans e Annunziata – ma Industrial Internet è in grado di modificare la nostra esistenza e l’apparato industriale spostando in avanti i confini di mente e macchina”.
Fonte: La Stampa