Il primo riguarda il premio di maggioranza per la lista più votata alla Camera, il secondo il premio di maggioranza per la lista più votata al Senato e il terzo l’abrogazione delle candidature multiple.
L’attuale legge elettorale prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza, di cui possono beneficiare singole liste o coalizioni.
Il primo e il secondo quesito abrogano l’assegnazione del premio alle coalizioni, sia alla Camera sia al Senato. Il premio di maggioranza viene così attribuito alla lista singola che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Restano, invece, le norme sull’indicazione del “capo della forza politica” e quelle sul programma elettorale.
La soglia di sbarramento viene elevata al 4% alla Camera e all’8% al Senato.
Il sistema elettorale prodotto dai referendum dovrebbe spingere verso il bipartitismo, con tutela per le minoranze più rilevanti.
L’obiettivo è di eliminare la frammentazione, facendo apparire sulla scheda un solo simbolo, un solo nome, una sola lista per ciascuna aggregazione.
Il terzo quesito intende cancellare la possibilità per il candidato eletto in più circoscrizioni di optare per uno dei seggi ottenuti, consentendo ai primi dei non eletti di subentrargli. Grazie a questo meccanismo, nell’attuale legislatura un terzo dei parlamentari è stato scelto, dopo le elezioni, sulla base delle decisioni di chi era stato eletto.
Se passerà il quesito referendario verrà abrogata la possibilità di candidature multiple alla Camera e al Senato.