Michael Jackson si è sentito male a casa.
Il fratello: «È crollato all’improvviso».
Folla di fan davanti all’ospedale.
LOS ANGELES – È morto alla vigilia del tour mondiale già tutto esaurito che avrebbe dovuto segnare il suo grande ritorno al mondo dello spettacolo, dopo anni di scandali giudiziari, problemi di salute e una vita personale molto sfortunata. Michael Jackson, il cantante, cantautore, ballerino, compositore, musicista, arrangiatore e produttore discografico statunitense si è spento ieri a Los Angeles a causa di un arresto cardiaco. Tra un mese avrebbe compiuto 51 anni. La notizia, rimbalzata da Tmz (l’informatissimo sito di gossip della Cnn) a Twitter, subito andata in tilt come non era successo neppure durante la crisi iraniana, è stata confermata via via da tutti i media ufficiali. Grazie a Internet l’America ha seguito praticamente in diretta gli ultimi attimi di vita di uno dei cantanti più leggendari e controversi della storia musicale di tutti i tempi.
Jackson era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Ucla Medical Center di Los Angeles alle 12,21 ora locale (le 21,21 in Italia) a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills, sulle colline di Los Angeles. Il fratello Ransy ha detto che è crollato all’improvviso. I paramedici accorsi al suo capezzale hanno tentato di soccorrerlo, effettuando le procedure per la rianimazione cardio-polmonare. Ma ogni tentativo per salvarlo è risultato vano. «Quando l’ambulanza è giunta in ospedale il cuore di Michael Jackson aveva già smesso di battere», ha spiegato uno dei soccorritori alle tv. Salvarlo, a quel punto, era un’impresa quasi impossibile.
«Dopo cinque minuti di arresto cardiaco i danni alla corteccia cerebrale diventano irreversibili», afferma Marco Pappagallo, neurologo e direttore della Pain Clinic del Mount Sinai Hospital di New York. «Se fosse sopravvissuto, sarebbe rimasto in coma vegetativo». L’annuncio della sua morte ha prodotto un’eco profonda in un Paese dove Jackson è sotto i riflettori dall’età di cinque anni. Anche le televisioni hanno interrotto la programmazione regolare per trasmettere lunghi tributi sulla sua vita confezionati a tempo di record. «Per gli Stati Uniti è una notizia molto triste, che lascia tutti scioccati» ha detto lo storico conduttore della Cnn, Wolf Blitzer.
Persino gli scandali giudiziari e le accuse di pedofilia (da cui alla fine venne scagionato) non hanno fatto che accrescerne il mito. Decine di americani intervistati a caldo da una costa all’altra del Paese l’hanno salutato come «un genio», «un’icona della pop music». Nel giro di pochi minuti dall’annuncio della sua morte una grande folla si era già riunita spontaneamente davanti all’ospedale Ucla e davanti alla villa di Jackson nell’area di Beverly Hills. Secondo alcuni medici interpellati dalle tv la sua è stata una morte in un certo senso annunciata. All’inizio del 2008 la star è stata immortalata in sedia a rotelle. Più tardi sono cominciate a circolare voci secondo le quali soffriva di una malattia genetica di nome A1AD a causa della mancanza di una proteina che protegge i polmoni. Questo lo avrebbe reso cieco dall’occhio sinistro e quasi impossibilitato a parlare. L’unica cosa che avrebbe potuto salvarlo, dissero allora i dottori, era il trapianto del polmone.