C’è lo spam amico e lo spam selvaggio. Il Garante Privacy traccia la linea di demarcazione: no al rastrellamento di email sui social network, sì al bombardamento di fan e follower, che hanno dato implicito consenso.
Il consenso informato dell’utente è imprescindibile: le offerte commerciali disseminate con la mediazione della Rete, anche inviate attraverso servizi di messaggistica, non possono essere recapitate senza che il destinatario abbia in qualche modo acconsentito a riceverle, anche con un like. Il Garante Garante per la protezione dei dati personali italiano lo ha ribadito in un documento che traccia le linee guida per condurre attività promozionali in Rete.
Seppur in minore misura rispetto al passato, ammette il Garante, continuano a pervenire reclami che segnalano la violazione ad opera del marketing delle leggi italiane a tutela della privacy. Le multe che pendono sul capo dei trasgressori, che possono raggiungere i 500mila euro, non hanno impedito il dilagare di nuove forme di spam, che l’authority ha deciso di classificare e regolamentare, adeguandosi alla mutata realtà e agli aggiornamenti del quadro normativo in materia.
Fonte: http://punto-informatico.it/3856812/PI/News/garante-mutazioni-dello-spam.aspx