Dopo mesi di dibattiti, la “legge Concia” sull’omofobia è stata bocciata alla Camera.
Era stata Anna Paola Concia, deputato del Pd, dieci giorni fa a presentare questa proposta che inseriva tra le aggravanti dei reati i fatti commessi «per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato».
La maggioranza ha affossato la proposta, affermando l’incostituzionalità del provvedimento dopo essere stata sconfitta sul tentativo di rinviare tutto in Commissione.
La pregiudiziale di incostituzionalità, sollevata dall’Udc, ha ricevuto 285 voti favorevoli, 222 contrari e 13 astenuti. Decisione che ha aperto una scia di polemiche tra maggioranza e opposizione, ma anche nello stesso Pd.
Il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, si farà carico di riproporre al Parlamento una norma contro l’omofobia. “Mi farò garante di riparare all’errore commesso dal Partito Democratico, proponendo al Consiglio dei ministri un disegno di legge che preveda aggravanti per tutti i fattori discriminanti compresi quelli dell’età, della disabilità, dell’omosessualità e della transessualità”.