Lo sapete che lo spam inquina?
Lo confermerebbe una ricerca commissionata dal produttore di antivirus McAfee: “Se si guarda allo spam da un punto di vista individuale, si parla di circa 0,3 grammi di biossido di carbonio per ogni messaggio di spam – ci ha spiegato Dave Marcus, responsabile delle ricerche per la sicurezza e della comunicazione presso i McAfee Avert Labs – ma trasferendo questo dato sui grandi numeri si otterrà un risultato molto significativo”.
Il rapporto di McAfee, realizzato sulla base dei dati dell’ICF International, attesta che ogni anno circa 62 mila miliardi di messaggi di spam consumano 33 miliardi di kilowatt ora di elettricità, quanto basta per alimentare 2,4 milioni di case; questo massiccio invio di spam corrisponderebbe a un’emissione di biossido di carbonio pari a quella prodotta dalle auto con un consumo di circa 8 miliardi di litri di benzina.
Le cifre si basano sul consumo di energia elettrica usata per filtrare, immagazzinare e visualizzare lo spam, convertita poi nel consumo di combustibile fossile necessario per produrre quella quantità di energia.
In Italia, mediamente, il 70% dell’energia elettrica è di origine termica, ma, di questa, il 62% è prodotta tramite gas naturale e solo per l’8% da petrolio.
Con esiti molto differenti in termini di emissione di CO2.