Una torta ambita. Una torta che fa gola a chi il mercato delle apps l’ha inventato (Apple) e a chi sta cercando di diventarne ora il riferimento (Google) ma anche a chi, negli smartphone, ha giocato e vuole giocare un ruolo da protagonista (Microsoft, Nokia, Research in Motion).

Il business delle applicazioni è più che mai una voce chiave dell’industria mobile e dalle rilevazioni di IHS ISuppli arriva un’ulteriore conferma della sua grande dinamicità. Il giro d’affari delle apps dovrebbe infatti crescere quest’anno di oltre il 77% rispetto al consuntivo 2010 per toccare quota 3,8 miliardi di dollari. Stando agli analisti della società di ricerca californiana, il download di giochi e software di vario genere conoscerà quindi un’ulteriore sviluppo nei prossimi due anni per arrivare, a fine 2014, a valere qualcosa come 8,3 miliardi di dollari. Una cifra dieci volte superiore a quella registrata nel 2009.

L’App Store di Apple, per quanto alcuni studi lo diano in regresso rispetto all’Android Marketplace (tanto che il numero di apps di quest’ultimo potrebbe essere superiore a quello delle apps per iPhone già da luglio), genererà nel 2011 circa i tre quarti di questo mercato, e più precisamente 2,6 miliardi di dollari, il 63% in più di quanto registrato l’anno passato. Per il negozio di applicazioni di Google, invece, il salto sarà addirittura quadruplo ma con un valore nettamente inferiore a quello della rivale, e cioè 425 milioni di dollari. Per Rim e il suo BlackBerry App World e Nokia e il suo Ovi Store le cifre in gioco sono molto più ridotte e rispettivamente si parla di 279 milioni di dollari per la prima (comunque in salita del 69%) e di 201 milioni per la seconda. La grande variabile si chiama Windows Phone Marketplace: se il sodalizio fra la casa di Redmond e Nokia darà i frutti sperati è lecito pensare che una consistente parte del fatturato globale delle apps verrà prodotto dalla piattaforma di Microsoft.

A contribuire alla “apps mania” – saranno 18,1 miliardi i download quest’anno, rispetto ai 9,5 miliardi del 2010 e i 3,1 miliardi del 2009 – concorreranno secondo ISupply tanto le grandi media company come Time Warner, Walt Disney e News Corp quanto start up di successo come Rovio Mobile (la società norvegese che ha dato vita ad “Angry Birds”) e colossi dell’entertainment come Electronic Arts, che proprio in queste ore ha perfezionato l’acquisizione di Firemint, l’azienda australiana che produce giochi per cellulari cult come “Flight Control” ed “Real Racing”. E giusto per non farsi mancare nulla in fatto di popolarità, questo il commento finale degli analisti, le apps vivono anche delle battaglie legali che coinvolgono le grandi firme di questo mondo, vedi per esempio Apple e la causa mossa nei confronti di Amazon per il marchio App Store, utilizzato (secondo la casa di Cupertino) in modo improprio dal gigante dell’e-commerce per vendere applicazioni per telefonini.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com