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Walmart testa l’app “Scan & Go”: sarà il futuro dello shopping?

Uno smartphone e un’app per saltare lunghe file alle casse. Funzionerà?

Gli attuali sistemi di checkout dei supermercati o dei centri commerciali sembrano piuttosto antichi, specialmente in Italia e soprattutto se messi in relazione con gli enormi progressi fatti dalla tecnologia.

Come ben sappiamo ormai infatti lo smartphone è divenuto anche un eccellente strumento di pagamento e sempre più retailers si affidano a delle app per allargare l’esperienza d’acquisto dei propri  clienti come vi abbiamo già raccontato in passato. Non è dunque il momento di iniziare a utilizzare questi strumenti per rendere lo shopping però anche più pratico?

Forse è ragionando proprio in quest’ottica che Walmart, il più grande retailer statunitense, ha ideato un sistema innovativo che potrebbe drasticamente cambiare il modo in cui gli americani (e non solo) faranno shopping.

Secondo quanto riportato da Reuters, si tratta di un’app per smartphone, chiamata “Scan & Go“, che permette ai clienti di scannerizzare i prodotti che desiderano acquistare all’interno del negozio con il cellulare, imbustarli e poi pagare direttamente a una cassa self-service.

Non solo questo rende dunque più semplice e veloce l’acquisto per il cliente saltando la fila alle casse tradizionali ma allevia certamente l’azienda del peso di parte degli ingenti stipendi che paga ai cassieri (di tutto il paese) abbattendo i costi e diminuendo i prezzi, favorendola nel raggiungimento di un enorme vantaggio competitivo .

Proprio questa settimana l’azienda statunitense  ha fatto un test con protagonisti i dipendenti ed i loro amici e famiglie in un Walmart Supercenter a Rogers, Arkansas, non lontano dal quartier generale Bentonville del gigante della vendita al dettaglio.

Questi test sono stati fatti con degli iPhone (essendo questi i dispositivi più diffusi sul suolo americano), ma non abbiamo alcun dubbio che se i test dovessero risultare positivi verranno rilasciate poi applicazioni anche per device Android e Windows Phone.

Come funziona?

Anzitutto, i clienti installano Scan & Go app sul proprio smartphone. Dopodiché, dopo aver scansionato il codice a barre dei prodotti presenti sugli scaffali, potranno metterli direttamente in busta.

Una volta che hanno imbustato e scansionato tutto ciò di cui hanno bisogno, l’applicazione invia i dati raccolti alle casse self-service dove i clienti si fermeranno prima di uscire per procedere al pagamento con la carta di credito.

La versione di prova non ha per ora un sistema di pagamento mobile incorporato nell’app che consenta ai clienti di completare la transazione direttamente con i loro smartphones ma non è detto che questa non possa essere una funzione integrabile successivamente. L’app include però altre funzioni come la possibilità per i clienti di creare delle liste o vedere da casa quali articoli sono disponibili in magazzino.

Mentre le casse automatiche sono comuni in molti negozi, la possibilità di eseguire la scansione di oggetti con il proprio telefono cellulare durante lo shopping senza doverlo fare alla cassa rappresenta una novità assoluta. Sempre secondo Reuters, un tentativo simile venne fatto tempo fa dalla catena statunitense Jewel-Osco che forniva gli acquirenti di scanner portatili (e non smartphone) con i quali scannerizzare i prodotti e poi girare i dati alle casse al momento del pagamento, ma è una prova che non ha avuto seguito a causa degli evidenti limiti che comunque presentava.

Conclusioni

Il sistema ideato dal Walmart potrebbe davvero rivoluzionare il mondo dello shopping e presenta risvolti positivi ma anche negativi. Il primo evidente problema è la altissima probabilità che delle persone possano imbustare i prodotti senza scansionarli e andare via senza pagarli ma è un fenomeno aggirabile assumendo un addetto al controllo all’uscita.

Un secondo problema evidente risiede nel fatto che non sempre i sistemi automatici portano benefici: mettiamo infatti il caso in cui per distrazione scansionassimo due volte lo stesso prodotto o nel caso in cui lo smartphone non riconosca l’oggetto durante la scansione.Avremmo bisogno comunque di una persona che ci aiuti a portare a termine la scansione risolvendo il problema.

Tutto ciò allunga e non abbrevia l’esperienza d’acquisto rendendola forse più complicata di come avviene normalmente. Inoltre secondo il mio punto di vista non sarà realmente un’app rivoluzionaria fino a quando non consentirà anche il pagamento via mobile.

Un sistema del genere può essere applicato in paesi come quelli anglosassoni in cui la cassa automatica e la  carta di credito sono ormai divenuti strumenti di pagamento utilizzati da tutti. Non credo infatti che tale strumento possa essere utilizzato in Italia, un paese in cui la maggior parte dei consumatori preferisce ancora acquistare tramite contanti.

Detto ciò aspettiamo dunque fiduciosi sviluppi dell’app che possano colmare queste piccole pecche nella speranza che in futuro anche nel nostro paese qualche grossa catena possa avanzare una proposta simile.

Per adesso siamo curiosi di sapere che idea vi siete fatti voi di questo sistema. Pensate che tale tecnologia possa realmente essere applicata al caso italiano e rivoluzionare l’esperienza d’acquisto dei consumatori?

Fonte: Ninjamarketing

 

Dati interessanti su Internet, mobile… in Italia (rapporto Ofcom)

Ofcom, l’ente regolatore delle telecomunicazioni inglesi, ha da poco rilasciato una corposa ricerca su tecnologie e comunicazioni, l’International Communications Market Report 2010 (che  sostanzialmente però, vi avviso, in molte aree riporta dati del 2009).

E’ interessante enucleare dalle centinaia di pagine del report (417), liberamente scaricabile, qualche dato relativo all’Italia. Per pensare, per fare dibattito, per infilarlo nel prossimo Powerpoint a clienti o platee di convegni e barcamp. Da usare con cautela e secondo coscienza per non barare troppo con le statistiche…

1. Alta penetrazione di Smartphone
L’Italia sarebbe il paese con la più alta penetrazione di questi device, con un 26% della popolazione in possesso (wow) anche se la crescita è rapida in tutta Europa.
In Italia si tratterebbe però molto spesso di smartphone di “fascia media o bassa” mentre la penetrazione di questi device di fascia alta da noi è più bassa.
Per capirci, in Italia il 76% degli smarphone rilevati era basato su Symbian e l’8% erano iPhone (a gennaio 2010… bisogna ora vedere l’effetto iPhone 4).
In attesa dell’ondata di piena di Android che potrebbe travolgere anche noi, con terminali sempre più performanti… come il succoso Nexus S. L’adozione di telefonini con funzionalità “avanzate” è al massimo in Italia.

Siamo però, a quanto pare, tra i campioni mondiali dell’SMS: l’83 degli user di cellulari dichiara di inviare messaggini contro, ad esempio, un 65% negli USA. Il 21% degli user di mobile lo usa per accedere a Internet almeno una volta a settimana (mi sembra tanto…) e anche qui c’è chi ci supera.

2. però c’è chi taglia le spese del mobile – anche se da noi il telefono può costare anche poco
Taglio della spesa per la telefonia mobile: l’Italia è il paese dove più si sarebbe tagliato nella spesa per il mobile, con un 25% degli user che dichiarano di aver ridotto la spesa relativa all’uso di questo strumento.
Solo il 4% degli italiani avrebbe però tagliato la spesa per il broadband fisso (ADSL…)
Se si telefona dal cellulare per meno di 60 minuti al mese, le tariffe italiane sono molto favorevoli.
Abbiamo il record per la percentuale di famiglie che non hanno il telefono fisso ma solo il cellulare, con un 29% (a Ottobre 2010). Abbiamo tra l’altro il record per numero di “connessioni mobili” (credo voglia dire possesso di una SIM), con 152 ogni 100 persone (abbiamo un numero e mezzo di telefono a testa) – fenomeno generato dal successo delle ricaricabili in Italia rispetto ai contratti.
Data la situazione di concorrenza nella telefonia fissa, l’Italia ha (su un medione) le tariffe telefoniche più competitive (ma dai?)
E abbiamo pure le tariffe più basse per la connessione Internet da cellulare (!) “
3. La TV non è morta per nulla, anzi
Gli americani si sorbiscono 280 minuti al giorno di TV, piazzandosi al primo posto. L’Italia è al terzo posto con 238 minuti. Chi afferma che la TV sta morendo per via di Internet evidentemente prende un abbaglio. Negli US il minutaggio quotidiano è aumentato nell’ultimo anno dell’1.1% e in Italia dell’1.7%.
Poca roba, certo, ma sempre una crescita e non un crollo. Btw da capire quanto ad esempio contino fattori come cassa integrazione, disoccupazione… che regalano tempo libero non desiderato alle persone
4. Ipod + mp3
l’Italia ha il record del possesso di player audio personali (64% della popolazione dichiara di avere e usare uno di questi lettori). Al secondo posto UK al 52%. E basta andare in metro per vedere tutti con le cuffiette.
L’Italia ha anche il record per l’ascolto della radio (FM) via telefonino, con un 31% degli intervistati che dichiara di averlo fatto (questo dato mi sorprende…).
Idem record per l’ascolto di MP3 via cellulare, al 33%.
5. Ovviamente, Social Network
Non abbiamo il record ma siamo al secondo posto per la crescita dei Social Network (+106% di crescita nella percentuale di Internet User che sono su un SN – che si attesta al 66%)
Sui SN i 18-24 sono all’81% presenti sui SN. Ma i 25-34 ci sono al 70%, 35-44 al 64% e i 45-54 al 54%.

L 31% dei possessori di smartphone italiani, nella categoria 18-24 accede ai Social Network dal telefonino. E su questa cifra siamo abbondantemente superati da altri paesi. Nella fascia 25-34 si scende al 16%

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