In questi giorni gran parte dell’attenzione dei media e dell’interesse politico è stata posta sulla proposta del parlamentare Adolfo Urso, sottosegretario per lo Sviluppo economico, ossia di prevedere un’ora di insegnamento della religione islamica in alternativa all’ora di religione cattolica.
Pienamente d’accordo si è detto Gianfranco Fini, e positiva è stata anche la risposta di Massimo D’Alema: “mi sembra una idea condivisibile – ha detto – non capisco perché non si debba consentire a bimbi di religione islamica, come opzione alternativa, l’insegnamento della loro religione“.
Non la pensa altrettanto positivamente il senatore Federico Bricolo, presidente del gruppo leghista del Senato, il quale ha detto che “con la Lega Nord in questa maggioranza non potrà realizzarsi in nessun modo la proposta di Urso per l’introduzione dell’ora di religione islamica. Non lo permetteremo mai: noi le nostre radici cristiane le difenderemo fino in fondo“.
Sul fronte cattolico, cauta apertura del cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace. “Se scelgono di conservare la loro religione hanno diritto ad istruirsi nella loro religione“, ha detto, sia pure con i “debiti controlli“: servirebbe ad evitare cadute nel “radicalismo“.
Più scettico sembra essere il cardinale Ersilio Tonini, che ha fatto presente la molteplicità di varianti della religione islamica: “pensare che l’Islam sia un gruppo completo, esaustivo, è un errore“, ha detto.
Staremo a vedere…