L’anno che sta per finire ha visto il raggiungimento di molti importanti traguardi nei più diversi settori della ricerca. Ecco i più significativi secondo la rivista Science.
Science, l rivista scientifica americana, ha stillato la classifica delle 10 scoperte scientifiche più importanti e significative dell’anno a cui stiamo dicendo addio.
1) La palma d’oro delle scoperte va ad Ardi, la nostra antenata vecchia 4,4 milioni di anni. Nel bicentenario della nascita di Charles Darwin, sembra quasi una scelta obbligata.
Ardi (Ardipithecus ramidus) è il nostro più antico antenato e ha spodestato la famosa Lucy che deteneva da oltre trent’anni il primato, spostando più lontano nel tempo le origini: da 3,2 milioni di anni a 4,4 milioni.
I suoi resti furono trovati 15 anni fa, ma soltanto a ottobre di quest’anno, dopo approfondite ricerche e studi accuratissimi, è stato dato l’annuncio che quei resti trovati nella depressione di Afar, in Etiopia, appartengono a un antenato comune a noi e agli scimpanzè.
Tim White dell’Università di California, alla guida del progetto, spiega: «Questo non è un comune fossile. Non è uno scimpanzé. Non è un essere umano. Però ci mostra come eravamo».
2) La scoperta di un nuovo tipo di stelle Pulsar. Sono stelle di neutroni che ruotano veloci lanciando potenti lampi di raggi gamma. A scoprirle è stato il satellite Fermi della Nasa, costruito con strumenti italiani forniti dall’ASI.
3) La rinascita di Hubble. Riparato per l’ultima volta a cavallo dell’estate, ha riaperto gli occhi ed è stato in grado di fotografare le più antiche galassie mai viste, formatesi soltanto 600 milioni di anni dopo il Big Bang.
4) C’è acqua sulla Luna. A 40 anni dalla conquista del nostro satellite è arrivata la conferma: c’è acqua sulla Luna, scovata nella nube sollevata dalla sonda Lcross fatta apposta precipitare dalla Nasa in un cratere del polo Sud. Qui si ipotizzava la presenza del ghiaccio portato da antiche comete e conservatosi perché coperto da ombre perenni. La sua esistenza oltre ad arricchire la conoscenza del nostro satellite naturale apre nuove possibilità nella futura colonizzazione intorno al 2020.
5) Elisir di lunga vita. I ricercatori dell’università di San Antonio (Texas) hanno scoperto che la rapamicina, un farmaco immunosoppressore realizzato isolando un batterio che si trova nel terreno dell’isola di Pasqua, è molto efficace nell’allungare la vita dei topi: influendo su una via metabolica chiave che coinvolge le proteine mitocondriali, permette un allungamento dal 9 al 14 per cento delle loro vita. È la prima volta che si ottiene un risultato di questo tipo in un mammifero.
La scoperta è importante perché il farmaco inizia a essere efficace soltanto quando i topi sono già anziani.
6) Grafene. Una novità eclatante dal mondo della chimica: scoperto il grafene, un materiale formato da atomi di carbonio, le cui alte proprietà conduttive promettono interessanti applicazioni nell’elettronica e nei materiali legati alle nuove energie.
7) Contro la sete delle piante. Nel 2009 si è riusciti a comprendere meglio il funzionamento di alcune molecole fondamentali (tra le quali i recettori Aba) che aiutano le piante a difendersi dalla siccità.
Ciò consentirà di proteggere meglio le coltivazioni in climi aridi incrementando produzione e qualità e di favorire l’insediamento di nuove piantagioni in suoli marginali da cui ricavare carburanti biologici.
8) Laser per la scienza. Al National Accelerator Laboratory di Menlo Park in California è entrato in funzione il primo laser a raggi X. È una sorta di supermicroscopio il cui impiego sarà prezioso per guardare all’interno della materia su scala atomica. È in grado di fotografare le reazioni chimiche mentre avvengono, di alterare la struttura elettronica di materiali e di eseguire sofisticati esperimenti in numerosi campi di ricerca.
9) Il ritorno della terapia genica. Una tecnica messa a punto da scienziati europei ed americani si è dimostrata efficace nell’affrontare terribili malattie cerebrali, cecità ereditaria e alcuni disordini del sistema immunitario.
10) Monopoli, ma non è un gioco. In alcuni esperimenti condotti su cristalli, un team di ricercatori tedeschi è riuscito ad osservare per la prima volta i monopoli magnetici, particelle dotate di un unico polo magnetico, e a indurli a fluire come una corrente. La loro esistenza era prevista teoricamente, ma finora nessuno era riuscito a osservarli.