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Categoria: Approfondimenti Pagina 24 di 25

Dati interessanti su Internet, mobile… in Italia (rapporto Ofcom)

Ofcom, l’ente regolatore delle telecomunicazioni inglesi, ha da poco rilasciato una corposa ricerca su tecnologie e comunicazioni, l’International Communications Market Report 2010 (che  sostanzialmente però, vi avviso, in molte aree riporta dati del 2009).

E’ interessante enucleare dalle centinaia di pagine del report (417), liberamente scaricabile, qualche dato relativo all’Italia. Per pensare, per fare dibattito, per infilarlo nel prossimo Powerpoint a clienti o platee di convegni e barcamp. Da usare con cautela e secondo coscienza per non barare troppo con le statistiche…

1. Alta penetrazione di Smartphone
L’Italia sarebbe il paese con la più alta penetrazione di questi device, con un 26% della popolazione in possesso (wow) anche se la crescita è rapida in tutta Europa.
In Italia si tratterebbe però molto spesso di smartphone di “fascia media o bassa” mentre la penetrazione di questi device di fascia alta da noi è più bassa.
Per capirci, in Italia il 76% degli smarphone rilevati era basato su Symbian e l’8% erano iPhone (a gennaio 2010… bisogna ora vedere l’effetto iPhone 4).
In attesa dell’ondata di piena di Android che potrebbe travolgere anche noi, con terminali sempre più performanti… come il succoso Nexus S. L’adozione di telefonini con funzionalità “avanzate” è al massimo in Italia.

Siamo però, a quanto pare, tra i campioni mondiali dell’SMS: l’83 degli user di cellulari dichiara di inviare messaggini contro, ad esempio, un 65% negli USA. Il 21% degli user di mobile lo usa per accedere a Internet almeno una volta a settimana (mi sembra tanto…) e anche qui c’è chi ci supera.

2. però c’è chi taglia le spese del mobile – anche se da noi il telefono può costare anche poco
Taglio della spesa per la telefonia mobile: l’Italia è il paese dove più si sarebbe tagliato nella spesa per il mobile, con un 25% degli user che dichiarano di aver ridotto la spesa relativa all’uso di questo strumento.
Solo il 4% degli italiani avrebbe però tagliato la spesa per il broadband fisso (ADSL…)
Se si telefona dal cellulare per meno di 60 minuti al mese, le tariffe italiane sono molto favorevoli.
Abbiamo il record per la percentuale di famiglie che non hanno il telefono fisso ma solo il cellulare, con un 29% (a Ottobre 2010). Abbiamo tra l’altro il record per numero di “connessioni mobili” (credo voglia dire possesso di una SIM), con 152 ogni 100 persone (abbiamo un numero e mezzo di telefono a testa) – fenomeno generato dal successo delle ricaricabili in Italia rispetto ai contratti.
Data la situazione di concorrenza nella telefonia fissa, l’Italia ha (su un medione) le tariffe telefoniche più competitive (ma dai?)
E abbiamo pure le tariffe più basse per la connessione Internet da cellulare (!) “
3. La TV non è morta per nulla, anzi
Gli americani si sorbiscono 280 minuti al giorno di TV, piazzandosi al primo posto. L’Italia è al terzo posto con 238 minuti. Chi afferma che la TV sta morendo per via di Internet evidentemente prende un abbaglio. Negli US il minutaggio quotidiano è aumentato nell’ultimo anno dell’1.1% e in Italia dell’1.7%.
Poca roba, certo, ma sempre una crescita e non un crollo. Btw da capire quanto ad esempio contino fattori come cassa integrazione, disoccupazione… che regalano tempo libero non desiderato alle persone
4. Ipod + mp3
l’Italia ha il record del possesso di player audio personali (64% della popolazione dichiara di avere e usare uno di questi lettori). Al secondo posto UK al 52%. E basta andare in metro per vedere tutti con le cuffiette.
L’Italia ha anche il record per l’ascolto della radio (FM) via telefonino, con un 31% degli intervistati che dichiara di averlo fatto (questo dato mi sorprende…).
Idem record per l’ascolto di MP3 via cellulare, al 33%.
5. Ovviamente, Social Network
Non abbiamo il record ma siamo al secondo posto per la crescita dei Social Network (+106% di crescita nella percentuale di Internet User che sono su un SN – che si attesta al 66%)
Sui SN i 18-24 sono all’81% presenti sui SN. Ma i 25-34 ci sono al 70%, 35-44 al 64% e i 45-54 al 54%.

L 31% dei possessori di smartphone italiani, nella categoria 18-24 accede ai Social Network dal telefonino. E su questa cifra siamo abbondantemente superati da altri paesi. Nella fascia 25-34 si scende al 16%

Nuovi profili Facebook, cosa cambia?

Facebook ha recentemente introdotto un nuovo layout per le pagine dei profili. Non si tratta di una riorganizzazione radicale come accaduto in passato ma di una processo di affinamento che ha modificato l’organizzazione delle pagine.

Confermata la struttura in tre colonne si nota subito come lo spazio a destra destinato a pubblicità e servizi correlati sia stato leggermente aumentato. Al centro la colonna principale si apre ora con una breve descrizione dell’utente che riporta i dati più importati del suo profilo. Da quest’area scompaiono invece le tradizionali schede che davano accesso alle varie aree del profilo. Gli stessi link sono ora disponibile nella colonna sinistra.

Sempre a sinistra sono spuntate nuove opzioni di personalizzazione che consentono di mettere in evidenza i propri familiari o un qualsiasi altro gruppo di contatti. La migrazione verso i nuovi profili sarà graduale e dovrebbe comunque concludersi entro pochi giorni.

Fonte: www.azpoint.net

La top 5 dei flop tecnologici del 2010 e della storia

L’ottimo sito americano Business Insider ha pubblicato in questi giorni la cattivissima classifica dei peggiori flop tecnologici del 2010, graduatoria degli svarioni più impensabili e catastrofici cui sono andate incontro e l industrie dell’Hi-Tech.
Io vi propongo di seguito quella che penso sia la top five dei flop 2010.

5) Al quinto posto, a pari merito, troviamo Google Buzz e Hot Potato. Il primo sarebbe dovuto essere l’istant messagging del futuro mentre l’altro, sconosciuto ai più, era destinato a diventare l’assassino di Twitter, entrambi, invece sono stati cannibalizzati da Facebook.
4) Quarta piazza per Nexus One di Google e iPhone 4 di Apple. Entrambi troppo ambiziosi, troppo costosi, troppo acerbi, troppo pieni di bug, insomma, troppo flop.
3) Il gradino più basso del podio spetta a pieno titolo alla compagnia Palm, produttrice di smartphone e palmari. Ha dichiarato guerra a RiM, Apple e Nokia per finire sull’orlo del fallimento ed essere acquisita praticamente gratis da HP.
2) Secondo posto per Apple Ping e Google Wave, entrambi a metà tra il social network musicale e il social network per gli affari. Alla fine Facebook ha assorbito MySpace surclassandoli entrambi.
1) La vittoria va alla Google TV: cos’è? quando arriva in Italia? ma soprattutto chi l’ha vista?

Se poi vogliamo deliziarci con le topiche storiche delle industrie tecnologiche allora c’è da sbellicarsi. Provare per credere.

5) Nel 1997 l’industria automobilistica Ford dovette cambiare centinaia di automobili ai malcapitati acquirenti poichè il blocco accensione prendeva fuoco all’avviamento della vettura.
4) A metà degli anni 90 Intel si trovò in difficoltà con un modello di Pentium che sbagliava le operazioni in virgola mobile. Il guaio causò un ammanco finanziario di oltre 400 milioni di dollari.
3) Nel 1996 un razzo spaziale prodotto dall’agenzia Esa e costato oltre 7 miliardi di dollari esplose a 40 secondi dal decollo per un algoritmo errato.
2) Windows Vista avrebbe dovuto essere il sistema operativo capolavoro. E’ stato una mezza schifezza: lento, pesante, pieno di bug, incompatibile ed insofferente.
1)La palma della scempiaggine spetta però all’equipe franco-tedesca che si occupò decenni fa della progettazione e costruzione dell’aereo passeggeri migliore al mondo: l’airbus A380.
Peccato che in Germania e, contemporaneamente in Francia, si progettò con due versioni diverse di un software che alla fine risultarono essere incompatibili.

Fonte: www.techonblog.com

CinKue: cosa faresti o cosa vorresti farti fare con 5 euro?

5 euro? CinKue è il nome di un nuovo e interessantissimo sito online gratuito che ha creato una comunità in cui si possono offrire o ricevere dei servizi a partire da 5 euro. Il sito è stato pensato appunto per dare la possibilità ai suoi utenti di poter guadagnare qualche euro offrendo prodotti o servizi a basso costo appunto a partire da 5 euro fino ad un massimo di 200 euro.Ritengo CinKue un idea geniale appunto perchè da la possibilità a tutti e non solo a commercianti di vendere un servizio utile e ricavarne grande soddisfazioni oltre a qualche eurino. Infatti sul sito potete trovare di tutto a 5 euro… C’è chi si offre di portare per colazione cornetti a domicilio e chi di portarti a spasso il cane, chi ti cura le piante del giardino e chi ti scrive una poesia al giorno.. Insomma potete trovare o creare voi stessi annunci interessanti a partire da soli 5 euro.

Se sai fare qualcosa e lo fai bene puoi proporlo alla comunità o se stai cercando qualcosa di particolare troverai sicuramente un utente che offre quel servizio che hai tanto cercato e a basso costo. Io ritengo CinKue una vera genialata che sicuramente riscuoterà un enorme successo perchè la sua formula è molto originale e sopratutto gratuita. Chiunque può registrarsi e offrire i suoi servizi a basso costo. Le transazioni avvengono tramite Paypal e questa è un altra forma di sicurezza. Si ha anche la possibilità di entrare tramite l’autenticazione di Facebook o di Twitter. Non vi resta che dare un occhiata a questo interessantissimo sito.

Fonte: www.nuove-notizie.com

Effetto Amazon.it: nuovo slancio per l’ecommerce italiano

Con l’apertura in Italia di Amazon.it il mondo delle vendite online si aspetta un effetto a cascata che si spera possa trainare gli operatori del settore e ridare nuovo slancio e fiducia all’e-commerce italiano.

In questo articolo vi riporto le interessanti dichiarazioni di due esperti del settore, Alessandro Perego, Responsabile scientifico Osservatorio B2C Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, e Roberto Liscia, Presidente di Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano).

Partiamo con le dichiarazioni di Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management Politecnico di Milano.
“L’ingresso di Amazon in Italia con un sito in lingua italiana ha una doppia profonda implicazione per lo sviluppo dell’eCommerce nel nostro Paese. In primo luogo è un segnale forte, anzi fortissimo, che l’eCommerce è finalmente ad un punto di maturità tale da essere attrattivo per una azienda concreta come Amazon che non affronterebbe gli investimenti in comunicazione, tecnologia, operations necessari per entrare in un nuovo mercato se non si aspettasse un importante ritorno dall’investimento. In secondo luogo puo’ costituire un significativo arricchimento dell’offerta on-line di prodotto – ancora estremamente carente in Italia al punto che solo un terzo delle vendite eCommerce sono di prodotti fisici e ben due terzi di servizi elementari (biglietti, ricariche telefoniche, RC Auto) – soprattutto se Amazon lavorera’ come ha sempre fatto sull’ampiezza di gamma in tutte le principali categorie merceologiche. Per chi studia da oltre 10 anni il fenomeno dell’eCommerce in Italia questo è un giorno estremamente significativo e da tempo auspicato.”

Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, apre con la seguente dichiarazione:
“Nel 2010 si è aperto un nuovo capitolo per l’ecommerce italiano. Superata la crisi dell’anno precedente tutti i numeri hanno ricominciato a crescere.  In questo quadro si inserisce l’ingresso di Amazon nel mercato italiano. Amazon è un ulteriore elemento di discontinuità che favorirà il nuovo modello di sviluppo dell’ecommerce in Italia. Non solo commercio di successo ma engagement col mercato e con i clienti. La vendita del prodotto non è l’elemento finale del processo ma l’inizio di un rapporto di lunga durata tra merchant e cliente che crea valore per tutti. Amazon ha dimostrato che vince chi sa pensare globale, vince chi è in grado di proporre i propri prodotti oltre i confini nazionali e questo sarà per i nostri operatori nazionali un ulteriore stimolo a sviluppare una offerta trasnazionale sfruttando questi nuovi canali. Sono convinto che il mercato italiano, con questo ingresso, subirà una ulteriore scossa positiva sia dal lato della domanda che dell’offerta.”

Per l’e-commerce italiano, che ha appena raggiunto quota 6,5 miliardi di dollari e la cui crescita è doppia rispetto a Usa e Uk, Amazon può rappresentare un’importante occasione e il vero volano per la crescita di questo settore.

Fonte: www.thedailybit.net

Il 67% ha un profilo su Facebook

Lo rivela l’indagine “Abitudini e Stili di vita degli adolescentì“ della Società italiana di pediatria

Internet “sorpassa” la televisione tra gli adolescenti italiani, ormai impegnati per più  tempo in rete che davanti al piccolo schermo. E si conferma l’inarrestabile ascesa di Facebook: il 67% dei teenager ha un profilo sul social network, contro il 50% dello scorso anno. Ma aumentano anche i comportamenti a rischio sul web, come dare il numero di telefonino a uno sconosciuto. È l’istantanea che emerge dalla 14esima edizione 2010 dell’indagine “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti“ della Società italiana di pediatria (Sip), realizzata su un campione di 1.300 studenti delle scuole medie di età compresa tra 12 e 14 anni.

Dall’indagine patrocinata dal ministero della Gioventù – che sarà presentata al Convegno “la Società degli adolescenti” il 2 dicembre a Salsomaggiore – emerge che gli intervistati che passano sul web più di 3 ore al giorno (17,2%) superano quelli che passano più di 3 ore al giorno davanti al piccolo schermo (15,3%), dato in calo rispetto allo scorso anno quando i ragazzi che guardavano la tv più di tre ore al giorno erano il 22%. Le donne cybernaute, inoltre, superano i loro coetanei maschi (68,7% contro 65,8%).

Il fascino di Facebook scalza anche l’utilizzo di messenger e la creazione di blog. Solo il 17% dichiara di avere un proprio blog, percentuale che nel 2009 era pari al 41,2%, il che sembra connotare la moda del diario personale online come passeggera. Frequentare You Tube e chattare sono di gran lunga le attività principali per le quali gli adolescenti si collegano in Internet, mentre perde sempre più terreno la ‘ricerca di informazionì per studio. Si conferma la tendenza, da parte degli adolescenti, a un uso sempre più “privato” di tv e Internet. Più della metà ha televisione e computer nella propria cameretta, circa uno su due guarda la tele e oltre il 20% naviga in Internet la sera tardi prima di andare a dormire. Sempre elevatissima (86%) la cattiva abitudine di guardare la tv durante i pasti. Oltre l’80% (con una nettissima prevalenza dei maschi) gioca ai videogiochi. Crescono però i comportamenti a rischio come inviare foto, dare informazioni personali, farsi vedere in webcam, accettare incontri con sconosciuti. Oltre il 16% (contro il 12,8% del 2009) dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a un estraneo, e il 24,6% (contro il 20,7% del 2009) non ha esitato a inviare una sua foto. Nella stragrande maggioranza dei casi gli “sconosciutì sono altri adolescenti, ma non sono rari gli episodi in cui l’interlocutore è un adulto (il che non significa che sia un pedofilo). Secondo il presidente della Sip Alberto Ugazio, il sorpasso del web sulla tv «di per sé è un fatto positivo perché Internet è una straordinaria finestra sul mondo, con un enorme potenziale di arricchimento culturale e di crescita, soprattutto se rapportato a ciò che oggi propone la televisione. Ma tutto dipende da come si usa. Se il webviene utilizzato prevalentemente per chattare, per sostituire ai rapporti reali una comunicazione virtuale, se aumentano sul web i comportamenti potenzialmente a rischio allora sorge qualche dubbio su questo sorpasso».

Fonte: www.vita.it

Motor Show 2010 Bologna 4-12 dicembre: le novità e modelli auto.

Manca solo qualche giorno al grande debutto del Motor Show di Bologna 2010 (4-12 dicembre) e cresce l’attesa e la curiosità per le belle ed esclusive novità che vedremo esposte al salone dell’auto più importante d’Italia.

I visitatori del Motor Show 2010 avranno l’occasione di conoscere anteprime mondiali, fra cui i restyling di Opel Corsa e Antara, la Ferrari 458 Challenge e la DR3; prime europee, come la Range Rover Evoque 5 porte, la Grat Wall Kulla concept e la Bubble, simil-smart cinese; oltre alle numerose anteprime italiane e all’esposizione della gamma completa dei marchi automobilistici più diffusi nella Penisola, nonchè l’inedita area Electric City.

Si tratta di un intero padiglione (il 30) realizzato in collaborazione con Enel e dedicato all’esposizione delle auto elettriche di 8 diverse case automobilistiche. Ma al Motor Show di Bologna si è anche protagonisti: i visitatori potranno, infatti, provare le vetture.

Otto saranno le aree esterne dedicate ai test drive, compresa l’arena Motorsport dove Abarth e Ford mettono a disposizione i propri mezzi; mentre Aci, Fiat, Kia-Brc, Renault, Dacia e Gruppo Volkswagen aspettano tutti coloro che vogliono mettere alla prova le loro doti di guida sia su asfalto che su appositi percorsi off-road. Il Motor Show 2010 sarà rappresentato per il 90% dal mercato italiano: il padiglione 25 sarà occupato dagli stand di Abarth, Alfa Romeo, Ferrari, Fiat, Lancia, Maserati e dai ‘parenti’ americani Chrysler e Jeep.

Fra i protagonisti di quest’anno Alfa Romeo che ai visitatori della kermesse proporrà varie novità, prima fra tutte tre esemplari della Giulietta premiata recentemente come ‘Auto Europa 2011’. Il padiglione 21 ospiterà Renault e Dacia e Isuzu, mentre il padiglione 22 sarà di casa Kia e Opel, che al Motor Show di Bologna presenterà i restyling dei modelli Corsa e Antara.

Al padiglione 26 troveremo, invece, le novità firmate Daimler, i brand Mercedes-Benz e smart, Land Rover, Volvo, Tata, e i marchi dell’importatore Koelliker Mitsubishi e Ssangyong, mentre il padiglione 32 ospiterà Hyundai e Nissan, il padiglione 31 Volkswagen, Seat e Skoda. Presenti anche Audi e i marchi cinesi come Great Wall, DR e Martin Motors.

Fonte: www.businessonline.it/news

Cartucce compatibili e riciclate, c’e’ differenza?

Tutti e due i modelli hanno delle caratteristiche di qualità molto simili, sia per l’immagine che per il testo. La differenza è nella produzione: le cartucce compatibili sono riproduzioni nuove e fedeli all’originale del costruttore, ma fatte da altre aziende; le rigenerate, invece, sono contenitori esauriti, a cui, ove necessario, vengono sostituiti i chip o altri dettagli e ricaricate di inchiostri.
Quale è la scelta più corretta? Acquistare l’una o l’altra non fa la differenza, come prima precisato non c’è diversità di risultato, è solo il produttore che dovrà garantire di aver fatto il proprio lavoro con serietà. Il consiglio è dunque di fare riferimento ad un venditore che sia di provata serietà nel controllo dei prodotti distribuiti. Ad oggi si può dire che il mondo del compatibile a fatto passi da gigante, immettendo prodotti sicuri al pari dell’originale, affidati a: promoufficio.com, azienda leader ormai nel mercato E-Commerce, per la vendita on-line di cartucce, toner, drum, compatibili per stampanti.

Fonte: www.comunicati-stampa.net

La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in Francia l’iniziativa “tutte in gonna”

Una firma “bipartisan” contro le Mutilazioni genitali femminili: Mara Carfagna ed Emma Bonino hanno firmato, a Palazzo Chigi, il petalo rosa simbolo della campagna mondiale contro le Mgf promossa in Italia da Aidos e Amnesty International. Una campagna, ha sottolineato la presidente di Aidos Daniela Colombo, che ha l’obiettivo di raccogliere 8.000 firme al giorno, perché tante sono nel mondo le bambine che in media rischiano di subire mutilazioni dei genitali, circa 3 milioni all’anno.
In Europa sono 500mila le donne che hanno subito una qualche forma di mutilazione genitale, e sono 38.000 le donne straniere residenti in Italia e con regolare permesso di soggiorno (quindi il dato è sottostimato) che nel loro Paese hanno subito questa violenza. Circa mille le bambine straniere che vivono nel nostro Paese che sono a rischio di subire una qualche forma di mutilazione genitale.
Aidos e Amnesty hanno chiesto al ministro per le pari opportunità un impegno affinché le vittime di Mgf possano ottenere il diritto di asilo, la legge contro le Mgf (“la migliore al mondo”) sia rifinanziata, e affinché il suo dicastero mantenga la leadership su questa materia: “non è materia per le Regioni” hanno spiegato.
L’Italia – ha risposto Mara Carfagna – è in prima linea nella lotta alle Mgf e nella richiesta di una risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu per metterle al bando, grazie anche alla sensibilità del ministro degli esteri Franco Frattini. Speriamo di convincere i Paesi africani, finora piuttosto tiepidi”. “Questo è un momento cruciale della campagna contro le mutilazioni – ha detto la senatrice radicale Bonino – vogliamo una risoluzione entro l’anno. Cambiare si può: su 29 Paesi dove si praticano le Mgf, 19 hanno ottenuto una legge nazionale di interdizione”.
Un’iniziativa per la  Giornata internazionale Onu contro la violenza sulle donne  è partita anche dalle donne dello spettacolo italiane. Serena Autieri, attrice, cantante e presentatrice napoletana, è  tra protagoniste di un video-messaggio di denuncia contro le violenze sulle donne, in occasione della giornata internazionale dell’Onu dedicata al tema. Il filmato, che include gli appelli di Fiorella Mannoia, Caterina Balivo, Giulia Bevilacqua e Francesca Inaudi, viene presentato in occasione dell’evento “Libere di essere” pensato dall’associazione culturale Pantarei e sostenuto dall’Assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale guidato da Sveva Belviso.
Per l’occasione i panifici del vicentino distribuiranno sacchetti con la scritta ‘Per molte donne la violenza e’ pane quotidiano, aiutaci ad aiutartì. Tutti i gestori di panetterie e di rivendite di pane hanno ricevuto l’invito ad utilizzare i sacchetti (20mila quelli distribuiti in questi giorni dal Comune di Thiene) sui quali sono indicati recapiti telefonici e mail ai quali le donne vittime di violenza possono rivolgersi.
L’iniziativa è degli Sportelli Donna di Schio e Malo e del Comune di Thiene, che fanno parte del ‘Coordinamento contro la violenza domestica e il maltrattamento’: hanno deciso di unire le forze per lanciare un messaggio forte, ricordando anche la rete di assistenza e informazione presente sul territorio.
La data del 25 novembre, scelta dall’Assemblea Generale dell’ONU per sensibilizzare la popolazione al problema della violenza sulle donne, ricorda il brutale assassinio avvenuto nel 1960 delle tre sorelle Mirabal sotto il regime di Rafael Leónidas Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana.
Scatta oggi in Francia l’iniziativa “tutte in gonna” per la Giornata di lotta contro le violenze sulle donne, mentre alcune associazioni femministe lanciano una compagna shock contro lo stupro. In Francia, dove lo stupro è un crimine dal 1980, vengono violentate ogni anno 75.000 donne tra i 18 e i 75 anni ma, secondo l’Osservatorio nazionale della delinquenza, solo una piccola parte delle violenze viene denunciata.
Nel 2009, per esempio, le denunce sono state “solo” 9.824. In uno degli spot della campagna lanciata dal movimento Osez le Feminisme, intitolata “La vergogna cambia di campo”, si vede per esempio una giovane che sta per prendere l’ascensore con il portinaio che, si intuisce, vuole abusare di lei.
Lo scopo è far capire agli uomini quanto una ragazza può sentirsi vulnerabile nei loro confronti”, ha spiegato Caroline de Haas, presidente dell’associazione. Il movimento ha anche lanciato una petizione online contro lo stupro, che ha già il sostegno di note personalità, vittime o meno di violenza.
Per denunciare le violenze contro le donne, le francesi indosseranno la gonna domani su invito, lanciato su Facebook, dal movimento Ni putes ni soumises. A sbuffo, a pieghe, mini o lunga, ogni gonna va bene pur di appoggiare “quante di noi subiscono il solo fatto di essere nate donne”, si legge in un comunicato del noto movimento presieduto da Sihem Habchi. E’ il diritto alla femminilità che Ni putes ni soumises vuole promuovere, ricordando che la Francia è teatro di intolleranze proprio come certi Paesi di Africa o Asia. Fatti di cronaca recente lo testimoniano.
E’ il caso di Marine, 15 anni, picchiata lo scorso ottobre ad Avignone, nel sud, perché aveva osato reagire ai giudizi maschilisti sul suo abito, giudicato “troppo” sexy. A Gap, nell’aprile del 2010, il direttore di una scuola media aveva persino deciso di vietare la gonna in classe pur di evitare problemi.
A denunciare la situazione che vivono molto ragazzine nelle banlieue delle grandi città, era stato un film del 2009 “La journee de la jupe” (la giornata della gonna) in cui Isabelle Adjani vestiva i panni di un’insegnante di periferia che prende in ostaggio i suoi studenti maschilisti e chiede in cambio l’instaurazione di una giornata nazionale della gonna.

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