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Prima versione di Windows 9 online: ecco il nuovo Menu Start

Windows 9 sarà un upgrade incrementale dell’attuale versione, spesso non troppo apprezzata dai seguaci di Microsoft. Una versione preliminare del software sarebbe trapelata online, insieme ad un primo screenshot che mostra il nuovo Menu Start.Windows 9 Threshold, classic menu Start

Con Windows 8 Microsoft decideva di eliminare il tradizionale Menu Start, per una nuova interfaccia a pieno schermo sviluppata intorno alle modalità d’uso dei nuovi device mobile. Una scelta che ha causato non pochi dissapori fra gli utenti affezionati alla piattaforma di Microsoft, che da tempo si erano abituati alla comodità di avere un ambiente pensato per un’unica tipologia di dispositivi.

Un piccolo errore per cui la società ha già detto di voler ricorrere ai ripari. Alla conferenza Build tenuta nel mese di aprile, Microsoft annunciava e mostrava al pubblico il nuovo Menu Start, tradizionale nella forma, ma basato sui dettami stilistici della nuova interfaccia Modern UI, che sarebbe stato introdotto in una release successiva di Windows 8.

Secondo le ultime informazioni, tuttavia, la feature non sarà rilasciata prima di Windows 9 “Threshold”, di cui una prima versione preliminare sembrerebbe già disponibile negli intricati meandri del web. La Build è la 6.4.9788 che negli screenshot riporta ancora il nome Windows 8.1 Pro. Secondo Neowin, che ha pubblicato l’immagine e contattato “fonti interne”, l’immagine è affidabile e le prime versioni del nuovo sistema operativo utilizzano ancora il precedente branding.

Stando alle parole della fonte “questa build si troverebbe già sul web, ma non è stata ancora divulgata pubblicamente”. Considerando il primo flusso di immagini, è probabile che la stessa build farà capolino in un futuro non troppo lontano.

Come abbiamo riportato poche settimane fa citando ZDNet, la nuova versione di Windows potrebbe utilizzare interfacce diverse su PC che adottano form factor differenti. L’interfaccia Modern UI non verrà pertanto del tutto eliminata, ma verrà presentata esclusivamente sui dispositivi due-in-uno, che supporteranno lo switch fra le due interfacce in base alle eventuali periferiche di input collegate.

Fonte: hwupgrade

Google e Novartis per le lenti a contatto smart Accordo tra Novartis e Google per la realizzazione delle lenti a contatto smart: serviranno a monitorare il livello di zuccheri nel sangue e non solo.

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Le lenti a contatto smart di Google, annunciate all’inizio dell’anno, non sono più solo un progetto sperimentale chiuso nei laboratori di Mountain View. Grazie alla partnership con la casa farmaceutica svizzera Novartis, il team al lavoro sul dispositivo potrà contare sulla collaborazione di un’azienda con alle spalle una lunga esperienza nel campo dell’oculistica, di certo utile per il perfezionamento della tecnologia in vista di un possibile lancio sul mercato in futuro.

Java, fine del supporto per Windows XP

3Le prossime versioni di Java non sono compatibili con Windows XP. Gli utenti non riceveranno più aggiornamenti e dovranno prestare massima attenzione.

Le prossime versioni del noto plugin – Java SE 7u65 e Java SE 8u11 – non funzioneranno su Windows XP. Senza nessun comunicato ufficiale, Oracle ha interrotto il supporto per il vecchio sistema operativo di Microsoft. L’azienda rilascerà le nuove release in occasione del consueto ciclo di aggiornamenti trimestrali, il 15 luglio prossimo. A proprio rischio, gli utenti potranno continuare ad utilizzare le attuali versioni, ma non riceveranno più le patch di sicurezza.

La Siae preme per la tassa sugli smartphone

SIAE_LogoUna tassa sugli smartphone. È questa la proposta di Siae e Confindustria Cultura al ministro Dario Franceschini, destinato a incontrare lunedì 10 marzo il cantautore Gino Paoli, presidente della Siae.
Dopo le dimissioni del governo Letta, il decreto che aggiorna il «compenso della copia privata di contenuti acquistati legalmente» è rimasto fermo, ma ora è stato chiesto al ministero della Cultura di approvarlo.
Come si legge su Repubblica, il presupposto del pagamento è che chi acquista determinati strumenti tecnologici (dagli smartphone ai tablet e le chiavette Usb) utilizzandoli compirà prima o poi una violazione del diritto d’autore, scaricando illegalmente musica o video.

Dimensioni perfette per le immagini di Facebook

POLLQuali sono le dimensioni ideali per le immagini su Facebook? Ecco come ottenere foto di copertina, post e profilo nitide e proporzionate.

Avete pubblicato un’immagine sul vostro profilo o pagina di Facebook e questa appare distorta e sgranata? Probabilmente le dimensioni non sono quelle ideali, e il social network ha adattato automaticamente la vostra foto al layout, modificandone le proporzioni.

Antipirateria, l’Italia sequestra in massa

piraSequestrati 46 domini tra portali di link a contenuti in violazione del diritto d’autore, motori di ricerca torrent e siti di streaming

La Guardia di Finanza, su ordine del Giudice per le indagini preliminari (Gip) di Roma e su richiesta della procura della Capitale, ha sequestrato quarantasei domini che agivano come raccoglitori di link a contenuti pirata, fruibili in streaming, con il download diretto o a mezzo torrent.

Perché Facebook ha comprato (a caro prezzo) il non redditizio WhatsApp?

WWWMark Zuckerberg paga 19 miliardi di dollari (tra azioni Facebook e contanti) per acquistare WhatsApp, il sistema di messaggistica istantanea che cresce di un milione di utenti al giorno. Perché l’ha fatto? Cerchiamo di capirlo.

Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ha appena acquistato per 19 miliardi di dollari WhatsApp. Ha messo sul tavolo l’equivalente di 12 miliardi di azioni di Facebook e staccato un assegno da 4 miliardi di dollari (gli altri 3 miliardi sono costituiti da azioni vincolate per i dipendenti e i fondatori di WhatsApp). Un bel gruzzolo, soprattutto se confrontato a quello speso sempre da Mark nel 2012 per comprare Instagram (poco meno di un miliardo di $).

Toys 2.0: Mattel aiuta a scegliere il giocattolo giusto nell’era digitale

Home-Page-La-Scatola-dei-Giocattoli1-620x454Una piattaforma e un’app per aiutare i grandi nella scelta dei regali per i bambini.

Alzi la mano chi, nella sua infanzia, avrebbe tanto desiderato un trenino elettrico, ed invece si è ritrovato a scartare l’action figure di quel robot giapponese che proprio non gli andava a genio. Oppure chi ha storto il naso perchè avrebbe voluto giocare con il Camper di Barbie ed invece ha dovuto mettere nella cesta dei giochi l’ennesimo bambolotto piagnucolante.

Quegli uffici tra tecnologia e community

coworkingSono luoghi che danno la possibilità di fare di un’idea qualcosa di concreto, spazi capaci di generare collaborazioni e di incentivare l’autoimprenditoria, incubatori per start up hardware. Nel mondo del ritorno al «fare», i FabLab sono l’anello capace di condurre un’idea di prodotto all’oggetto reale, ma anche dall’artigianato alla produzione su larga scala. Nati a Boston nel 2002, i Fabrication Laboratory si stanno sviluppando ora in Italia. Ma cosa sono? E come funzionano? «Spazi dotati di tre macchinari fondamentali: stampante 3D, fresatrice CNC e Lasercut, più altri attrezzi, – spiega Mattia Sullini di FabLab Firenze – a cui chiunque può accedere per produrre oggetti». Non macchine innovative dunque: innovativo è che, prima utilizzate solo nell’industria, ora siano accessibili a tutti. Ma il vero valore aggiunto del FabLab è un altro: «La reale opportunità sono le community che vi si formano – racconta Enrico Bassi di FabLab Torino – che permettono contaminazione tra progetti, sviluppo di nuove idee e incontri tra professionisti.

Il Garante e le “mutazioni” dello spam

spam 2C’è lo spam amico e lo spam selvaggio. Il Garante Privacy traccia la linea di demarcazione: no al rastrellamento di email sui social network, sì al bombardamento di fan e follower, che hanno dato implicito consenso.

Il consenso informato dell’utente è imprescindibile: le offerte commerciali disseminate con la mediazione della Rete, anche inviate attraverso servizi di messaggistica, non possono essere recapitate senza che il destinatario abbia in qualche modo acconsentito a riceverle, anche con un like. Il Garante Garante per la protezione dei dati personali italiano lo ha ribadito in un documento che traccia le linee guida per condurre attività promozionali in Rete.

Seppur in minore misura rispetto al passato, ammette il Garante, continuano a pervenire reclami che segnalano la violazione ad opera del marketing delle leggi italiane a tutela della privacy. Le multe che pendono sul capo dei trasgressori, che possono raggiungere i 500mila euro, non hanno impedito il dilagare di nuove forme di spam, che l’authority ha deciso di classificare e regolamentare, adeguandosi alla mutata realtà e agli aggiornamenti del quadro normativo in materia.

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