aereoLe compagnie aeree asiatiche stanno sterilizzando i propri velivoli per arginare l’epidemia di febbre suina. Una misura disattesa da quelle americane che minimizzano il rischio
Le più preoccupate sono le compagnie asiatiche. E a sentire il ministro della Salute di Singapore, Khaw Boon Wan, la faccenda è molto seria, e l’unico modo per fermare la pandemia di influenza suina è quello di sterilizzare gli aerei, e che solo con un’estrema attenzione si potranno arginare le conseguenze dell’epidemia nel caso il virus H1N1 mutasse e diventasse più aggressivo. E così Cathay Pacific ha deciso di sostituire, dopo ogni volo, i cuscini, le lenzuola e i rivestimenti dei poggiatesta; China Southern Airlines di disinfettare tutto l’aeromobile; China Eastern Airlines di obbligare gli equipaggi a indossare mascherine, guanti e cuffie, nonché uniformi usa e getta; e la Singapore Airlines di dotare i passeggeri di un kit che include un termometro, una mascherina e salviette disinfettanti.
Dall’altra parte del mondo, invece, le compagnie americane minimizzano e ribadiscono, attraverso il portavoce dell’Ata (Air transport association) David Castelveter, che le misure esistenti bastano, che il rischio che si corre in aereo non è superiore a quello che si ha quando ci si siede al cinema, e che i filtri già presenti negli aerei sono più che sufficienti. Più prudente il Messico, dove la Mexicana Airlines ha annunciato di aver sostituito tutti i filtri degli aerei, installandone un modello molto efficace nello schermare le particelle più piccole come quelle virali.
Le misure delle compagnie aeree, però, non sempre soddisfano gli esperti. ‘The Lancet’ ha appena pubblicato un’analisi scritta dagli epidemiologi della Georgetown University di Washington, nella quale si affrontano i temi collegati alla salute di chi viaggia: dal jet lag alle trombosi, dall’esposizione alle radiazioni cosmiche alla qualità dell’aria. Alla voce ‘infezioni’, gli esperti spiegano che molte misure sono di dubbia efficacia, e che, in caso di pandemia, si potrebbe valutare una limitazione dei voli per rallentare la diffusione degli agenti infettivi, dando tempo alla popolazione di vaccinarsi.

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