Facebook acquista l’azienda Wit.ai, specializzata nelle creazione di software di sintesi vocale e sfida Siri di casa Apple

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Non si conosce ancora la cifra precisa, ma il fondatore di Facebook ha messo a segno un altro colpo sul mercato: l’acquisto della società Wit.ai.

Si tratta di una startup che realizza soluzioni di riconoscimento naturale della voce e, nonostante Mark Zuckerberg non abbia ancora spiegato le ragioni precise di tale acquisizione, è facile immaginare che il social network blu vorrà implementare una serie di servizi di riconoscimento vocale potenzialmente utilizzabili per gestire ogni aspetto della piattaforma.

Un lavoro che punta alla creazione di un assistente vocale dalle funzionalità simili a quelle di Siri di casa Apple e che darebbe anche una forte spinta ai lavori sullo sviluppo di una intelligenza artificiale iniziati da Facebook dopo l’acquisto del visore virtuale Oculus.

Wit.ai, più precisamente, è una piattaforma dedicata agli sviluppatori impegnati nella creazione di software in grado di trasformare gli input vocali in messaggi di testo, ma anche di soluzioni che permettano la comunicazione uomo-macchina su di un altro livello.

Gli utenti di Facebook non solo potrebbero chattare e comporre post e commenti dettandoli direttamente alla piattaforma, ma potrebbero esprimere like, scorrere la home e compiere tutte le azioni che generalmente si eseguono attraverso il social network. Soluzioni che si riveleranno utili soprattutto nell’utilizzo su dispositivi mobili.

Con la collaborazione degli specialisti di Wit,ai, Zuckerberg potrebbe però perfezionare di molto il sistema delle inserzioni pubblicitarie, riuscendo a renderle più mirate. Infatti, i software realizzati dagli sviluppatori della società sono anche in grado di riconoscere i generi musicali ascoltati dagli utenti, i programmi preferiti e tutti gli interessi espressi, acquisendoli ed elaborandoli per creare una raccolta pubblicitaria sempre più personalizzata.

Insomma, un altro passo in avanti importante nel miglioramento dell’esperienza utente e nella realizzazione di soluzioni sempre più all’avanguardia, anche se a scapito della privacy.

Fonte: scoop