Appunti Windows-1Parapioggia intelligenti che comunichino in tempo reale i dati sulla piovosità di una zona: la nuova prospettiva degli studi idrologici.

Fra qualche anno, nelle giornate di pioggia, potremmo trasformarci tutti in stazioni meteorologiche ambulanti. Gli ombrelli che verranno riusciranno infatti a misurare la piovosità della zona in cui abitano i loro proprietari: Rolf Hut, della Delft University of Technology, in Olanda, ha ideato un prototipo di parapioggia in grado di rilevare le gocce che cadono sulla sua superficie, e di inviare questi dati via cellulare o via pc.

Tanta pioggia, pochi dati

«Abbiamo radar e satelliti, ma non misuriamo più la piovosità al suolo come si faceva una volta: è troppo costoso mantenere i dispositivi» spiega Hut «e questo è un problema per chi si occupa della gestione delle emergenze idriche o di ricerca idrologica, perché ci sono scarsi dati a disposizione».

Così Hut ha pensato di sfruttare, per la raccolta di informazioni, la risorsa più comune in caso di pioggia: i passanti, con i loro ombrelli. Il ricercatore ne ha creato uno munito di sensori in grado di captare le vibrazioni delle gocce sulla tela e trasmettere, via Bluetooth, le informazioni sulla quantità di pioggia a uno smartphone. I dati, raccolti da una apposita app, vengono inviati a un computer che li rielabora.

Un crowdsearching della pioggia

In un futuro ideale, i dati raccolti da centinaia di ombrelli serviranno ad elaborare scenari realistici della piovosità di un’area. «Avremmo allora centinaia di dispositivi per misurare la pioggia che si spostano nel panorama urbano e questo migliorerebbe considerevolmente la nostra comprensione dell’idrologia urbana e l’abilità di prevedere allagamenti e correre ai ripari» continua Hut.

Una tecnica analoga potrebbe servire nei paesi in via di sviluppo dove i millimetri di pioggia caduti significano buona qualità dei raccolti: «nel Sahel i coltivatori vengono pagati per i dati che raccolgono sulla piovosità e per la qualità delle informazioni che passano. Hanno quindi tutto l’interesse a mantenere i dispositivi perfettamente funzionanti».

Fonte: YahooNotizie