OKNotizia agghiacciante: i cani che hanno ucciso il bimbo di 6 anni, Giuseppe Azzarello, erano del fratello della vittima, Ivan (19 anni), che li custodiva in un recinto vicino a casa.
 E’ stato lo stesso ragazzo ad ammetterlo ai magistrati.
Ivan ha ribadito ai magistrati che aveva detto a Giuseppe di non andare nel recinto dove il bambino si era recato altre volte recato più volte prima della tragedia a portar da mangiare ai cani.
Le indagini potrebbero condurre alla pista dei cani da combattimento.
Sembra, infatti, che non sia stata la femmina di Dogo argentino a sbranare Giuseppe, ma un cane di taglia più grossa, non presente tra quelli trovati dagli investigatori all’interno del fondo dove è avvenuta la tragedia.
Lo rendono noto i carabinieri della compagnia di Acireale, dopo gli esiti dell’esame effettuato sul corpo della vittima da parte del medico legale.
Il pm non ha disposto l’autopsia in quanto non agevolerebbe le indagini dei carabinieri.
 E intanto la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
Gli inquirenti, durante il sopralluogo, hanno trovato nel fondo agricolo cinque cani, tre incatenati e due liberi.
Uno di questi, un dobermann, era in possesso di regolare microchip, la cui lettura ha permesso ai veterinari dell’Asl che collaborano con i carabinieri di risalire al legittimo proprietario, che oltre un mese fa ne aveva denunciato la sparizione in un altro paese della provincia etnea.
Per il sindaco Nino Garozzo “è una morte terribile e assurda che getta nello sconforto tutta la città. Gli investigatori sapranno chiarire chi teneva quei cani, a quale scopo e come mai dei ragazzini ogni pomeriggio si recassero lì”. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini nota che bisogna “applicare pienamente le normative vigenti in materia di anagrafe canina, di principi di responsabilità civile e penale del proprietario e in materia di lotta al randagismo e di percorsi educativi”. “Mi auguro – conclude il sottosegretario lanciando un appello all’assessore alla Sanità siciliana Massimo Russo – che davvero in Sicilia possa partire una rinascita che ci permetta di non vedere più questa regione toccata da fatti così drammatici”.