orzo_villabruna_15_02I ricercatori dell’Istituto dei tumori di Milano hanno individuato nel recupero dei cibi “di una volta” una la prevenzione efficace per il cancro al seno.
Recuperare cibi antichi di cui ora conosciamo le qualità.
A proporlo sono i ricercatori dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano (Int), che dal 1995 studiano la relazione tra alimenti e tumore al seno.
Dalle loro scoperte nasce un saggio in uscita da Sperling &Kupfer, ‘Prevenire i tumori mangiando con gusto’, firmato da Anna Villarini, specialista in scienza dell’alimentazione, e dallo chef Giovanni Allegro che da anni traduce in ricette le indicazioni degli esperti.
Dieta, movimento e controllo del peso potrebbero prevenire oltre un terzo dei tumori.
Lo conferma la serie degli studi Diana che mostra come ridurre il rischio oncologico dopo la menopausa e le recidive in donne già operate al seno, con una dieta che riduce i livelli di insulina e di alcuni ormoni sessuali.
La spesa della salute è fatta di cereali integrali, come farro e orzo, legumi e verdure, soprattutto cavoli e cipolle ricche di sostanze protettive che si ritrovano anche nella rucola.
Mentre chi soffre di tumore non deve eccedere con la frutta, inclusa quella considerata verdura come pomodori, melanzane e peperoni, ricca di poliammine che possono stimolare la crescita cellulare.
Buona la crema di riso integrale, fatta con riso molto cotto passato al setaccio, che riduce l’infiammazione alla base di molte malattie.
Ma tra gli alimenti antiinfiammatori c’è anche il pesce, da preferire a carni specialmente rosse e latticini che sono pro infiammatori.
Inevitabile qualche rinuncia, come il latte vaccino sostituibile con quello di soia, il caffè da rimpiazzare con il tè verde ricco di polifenoli, gli zuccheri nei dessert che possono essere addolciti con frutta secca, “soprattutto uvetta che sembra in grado di rallentare il senso di fame”, spiega Villarini.
No anche ad alcol e alimenti troppo raffinati, sì alla pasta e al pane di grano duro.