MILANO – Digitiamo sempre più sms, chiamiamo di continuo e spendiamo molto più degli scorsi anni per collegaci alla rete con gli smartphone e scaricare le applicazioni. Il rapporto quasi simbiotico degli italiani con i cellulari non accenna a raffreddarsi, ma l’uso che facciamo di questo mezzo si sta evolvendo in fretta. A testimoniarlo sono gli ultimi numeri di uno studio realizzato dall’Osservatorio Mobile Internet della School of Management del Politecnico di Milano 1, che ha monitorato tutti i capitoli di spesa degli italiani quando si parla dell’uso del cellulare.

“Si è attivato un circolo virtuoso che ci induce a parlare di Mobile Revolution – spiega Andrea Rangone, Responsabile Osservatori ICT del Politecnico di Milano – Perché rivoluzionarie sono le peculiarità del mezzo che possono essere sfruttate, l’impatto che il Mobile avrà sul comportamento del consumatore e quello che avrà anche sulle imprese e sulle pubbliche amministrazioni”.

Lo studio dell’Osservatorio fotografa un settore in rapida evoluzione, che nel suo complesso di connessioni, contenuti e pubblicità vale ormai 1.121 milioni di euro in un mercato, quello delle telecomunicazioni mobili. da oltre 20 miliardi e mezzo di euro. Le connessioni e i contenuti hanno registrato una crescita del 7% dopo lo stop dell’anno scorso. Ma dietro questa cifra ci sono settori in rapido declino e altri che fanno ormai la parte del leone e che nei prossimi tempi incideranno sempre più nel mercato. Si parte dalle connessioni da cellulare, cresciute del 27% in un solo anno e per le quali gli italiani spendono più di mezzo miliardo di euro. La diffusione di dispositivi sempre più “web-centrici” ha fatto bene soprattutto ai contratti flat, sottoscritti ormai da quasi 4 navigatori mobili su 10 e in crescita del 43% rispetto al 2009.  Questa esplosione di nuove collegamenti porta a 11 milioni il numero degli italiani che va in rete dal cellulare, quasi la metà di coloro che si connettono dal pc di casa e dell’ufficio. Una connessione più breve e “ripetitiva” di quella tradizionale però, che dura in media mezz’ora al giorno e ripercorre sempre gli stessi siti.

L’altro grande settore in forte espansione non poteva che essere il mercato delle app: Appstore di Apple, Android market, Ovi Store di Nokia e GetJar sono solo alcuni dei più conosciuti “negozi” di programmi per cellulari, ma all’elenco si sono aggiunti di recente gli store degli operatori telefonici. Questo piccolo universo, che fino al 2008 attirava meno dell’1% della spesa per i contenuti mobili, ha registrato una crescita del 113% nell’ultimo anno e adesso vale il 9% della torta. Un valore però di gran lunga inferiore a quello generato dai contenuti “tradizionali” come le suonerie, i giochi e gli sms di dating che, suppure in calo da qualche anno, continuano ad attirare il 91% della spesa complessiva degli italiani.

“Nonostante il grande fermento di tutti gli attori del mercato per il boom degli smartphone venduti e delle Applicazioni sviluppate, le dinamiche di crescita si dimostrano forse più lente di quelle che qualcuno ipotizzava – commenta Filippo Renga, Responsabile della Ricerca Mobile Internet, Content & Apps – Si tratta di un mercato che necessita di tempo per trasformare gli enormi numeri riguardanti offerta e download in ricavi, sia pay che pubblicitari”.

Le sfide dei prossimi anni, su cui sono puntati gli occhi di tutti gli osservatori, sono la diffusione della rete ultraveloce mobile nel paese, la sempre maggior penetrazione degli smartphone tra i consumatori (settore in cui l’Italia è già all’avanguardia), la battaglia trai diversi sistemi operativi mobili e il ruolo delle piattaforme di pagamento mobile. La rivoluzione è appena cominciata.

Fonte: http://www.repubblica.it