PARIGI – Di nuovo un Airbus inghiottito dal mare, ancora una tragedia e un lutto che colpiscono duramente la Francia. Un Airbus A310 della compagnia aerea Yemenia Air con 153 persone a bordo – 66 francesi – è precipitato la notte scorsa al largo delle coste delle isole Comore. Decollato da Parigi, l’aereo doveva atterrare a Moroni, capitale dell’arcipelago nell’Oceano Indiano, ma intorno all’una di notte (ora italiana) è scomparso dai radar. Una solo superstite, una ragazza di 14 anni ricoverata in “condizioni non preoccupanti”. Smentita la notizia del ritrovamento in vita del comandante del velivolo, un ufficiale yemenita scampato agli attacchi terroristici di Mumbai, in India, nel novembre scorso. In un primo momento sembrava essere scampato al disastro poi la dolorosa ammissione che alla tragedia era sopravvisuta solo un’adolescente.
Mancavano appena una trentina di chilometri dall’aeroporto di arrivo quando l’Airbus è precipitato. Nella zona imperversava una pericolosa perturbazione, con venti che soffiavano a 60 chilometri orari. L’aereo della Yemenia era stato controllato nel 2007 dalla direzione generale dell’Aviazione civile francese che aveva constatato un certo numero di difetti strutturali sufficienti per “emettere il divieto di sorvolo degli spazi aerei francesi”, ha detto il ministro dei Trasporti di Parigi Dominique Bussereau.
L’aereo con cui i 142 passeggeri – tra cui 3 bambini – e gli 11 membri di equipaggio sono decollati da Parigi, era un altro. Ha proseguito il viaggio fino a Sana’a con uno scalo a Marsiglia, ma nella capitale dello Yemen è rimasto a terra e il volo è ripreso su quell’Airbus A310-300 proibito in Francia, che è poi precipitato al largo delle coste sud-orientali africane, a nord del Madagascar, di fronte alle coste del Mozambico. Secondo la Farnesina, a bordo dell’aereo non c’erano italiani.
La sciagura arriva meno di un mese dopo l’incidente all’AirFrance Rio de Janeiro-Parigi, esploso davanti al Brasile. Proprio nei giorni scorsi, sono state sospese le ricerche delle 228 persone – tra cui 10 italiani – scomparse sul fondo dell’Oceano Atlantico.
Un’indagine della magistratura tenterà di chiarire le cause dell’incidente al largo delle isole di Comore. Il ministro dei trasporto yemenita si è affrettato a dichiarare che l’Airbus A310-300 “non aveva problemi tecnici”: “Era stato revisionato nel maggio scorso”, ma il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, responsabile dei trasporti, ha fatto intendere che la compagnia aerea Yemenia con ogni probabilità entrerà nella cosiddette “lista nera” delle compagnie aeree a rischio. “Proporrò una lista nera mondiale che abbia competenza anche fuori dall’Unione europea. Non si tratta di un sistema contro qualcuno – ha spiegato Tajani – ma di garantire la sicurezza aerea a livello mondiale”.
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