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Vendola : “Ecco la mia sinistra” e si candida per il 2010.

 

 

Dice innanzi tutto che il ballottaggio a Bari «dovrà concludersi bene per Emiliano: il sindaco della rinascita delle periferie, della legalità». D´accordo, governatore Nichi Vendola. Ma proprio dopo il secondo turno elettorale, ci sarà oppure no il rimpasto della giunta regionale?
«Sono quattro anni che si parla di rimpasto».
Suona come un no.
«Io vorrei discutere prima di programmi e poi di organigrammi».
L´Italia dei valori insiste per entrare nell´esecutivo.
«A me interessa recuperare un dialogo con l´Idv, a tutti i livelli».
Ma?
«Vorrei che le parole non fossero usate per ferire le persone. Come ha fatto l´Idv nei miei riguardi, fino alla fine di questa campagna elettorale».
Già, la campagna elettorale. Il suo movimento – Sinistra e libertà – alle europee in Puglia taglia un traguardo ambizioso: quello del 7 per cento.
«Abbiamo contribuito a fermare l´avanzata della destra. Credo che sia stato un risultato utile per tutto il centrosinistra».
E´ utile anche per il rivoluzionario gentile: nessuno a quanto pare potrà esorcizzare la sua ricandidatura alla guida della coalizione progressista in vista delle regionali 2010.
«Questo a me non importa. Il punto è un altro: dal 2005 ad oggi, abbiamo aiutato la Puglia a crescere? Se è accaduto questo, la riconferma del sottoscritto sarà nelle cose: quelle fatte, non immaginate».
Sulla base dei dati delle europee, Pdl e Lega Nord hanno da queste parti il 43,5 per cento dei consensi; il centrosinistra non supera il 40,8, ma se dovesse allearsi con l´Udc la percentuale s´impennerebbe al 49,9. Un accordo col partito di Casini è inevitabile?
«Non sono entusiasta della politica intesa come una battaglia navale. Il problema non è, e non sarà, vincere o perdere. Vorrei piuttosto, radunare quella che non deve essere un´armata Brancaleone. Ma una squadra che abbia una cifra politico-culturale forte. Come nel 2005, appunto».
All´epoca l´Udc non appoggiava Nichita il Rosso.
«Io con l´Udc voglio confrontarmi apertamente sul futuro di questa regione, teatro di una delle più robuste strategie anticrisi con sostegni alle imprese e alle famiglie. Né d´altra parte sono abituato a lanciare anatemi contro questa o quella forza politica. Preferisco ascoltare».
Quindi pure Casini & C. potrebbero essere della partita?
«Non mettiamo il carro davanti ai buoi».
E Adriana Poli Bortone, di Io Sud?
«La prima mossa tocca a lei. Siamo alla prova del nove: quella della Poli Bortone è stata una genuina tessitura politica e sociale con l´obiettivo di uscire dalla destra o ha orchestrato una manovra buona per guadagnare un potere maggiore nell´ambito della destra stessa?».
Il Pd nel frattempo corteggia Vendola: «E´ il nostro Obama».
«La questione non è dove finisco io. C´è la necessità di organizzare un´iniziativa larga per mobilitare le coscienze: in Italia manca l´ossigeno perché ci manca la sinistra, l´unica in grado di dare visibilità ad un pezzo di mondo cancellato dalla scena pubblica».

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