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A Bari lo scrutinio delle schede dei seggi ancora aperti continuerà nell’Ufficio centrale elettorale del tribunale.

 

 

 

A Bari lo scrutinio delle schede dei seggi ancora aperti continuerà nell’Ufficio centrale elettorale del tribunale.

Il Viminale, infatti,  ha invitato il sindaco a sospendere lo scrutinio e a inviare in tribunale gli atti di tre sezioni – numero 218, 229 e 259 – che non hanno ancora completato lo spoglio per l’elezione del primo cittadino
La legge prescrive che gli uffici elettorali di sezione devono completare le operazioni entro 24 ore dall’inizio dello spoglio.
Arrivati a questo punto saranno i funzionari del tribunale a scrutinare le schede degli ultimi tre seggi che ancora mancano per avere i risultati definitivi sull’elezione del sindaco.
Prosegue invece regolarmente – ma i risultati definitivi saranno disponibili soltanto domani – lo spoglio delle schede per le nove Circoscrizioni cittadine.
È ormai scontato che andranno al ballottaggio i candidati sindaci a Bari del centrosinistra, Michele Emiliano (49,1% di voti), sindaco uscente e segretario regionale del Pd, e del centrodestra, Simeone di Cagno Abbrescia (46%), deputato del Pdl.
Intanto, già monta la polemica politica sulla lentezza delle operazioni di scrutinio. Dopo aver incontrato il prefetto di Bari, due parlamentari del Pdl hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, denunciando anche episodi a loro giudizio poco chiari.
Qualche dubbio sulla corretta attribuzione dei voti comincia a farsi strada anche fra i sostenitori di Michele Emiliano, alcuni dei quali giurano di aver raccolto nelle sezioni dati diversi da quelli ufficiali, che sancirebbero la vittoria del sindaco uscente.
I ritardi sono stati causati per lo più dall’impreparazione di molti presidenti di seggio, incapaci di tenere testa alle ripetute contestazioni dei rappresentanti delle liste dei partiti.

Sin dalla vigilia dell’apertura dei seggi, erano giunte al Comune 58 rinunce di presidenti, immediatamente sostituiti; altri 166, nei giorni immediatamente precedenti, erano stati sostituiti, sempre per rinuncia, dalla Corte d’Appello.

La situazione è però precipitata con l’inizio dello scrutinio. Se in alcune sezioni sono sorti problemi di interpretazione dei voti, soprattutto di quelli non espressi chiaramente, in altre il tour de force dovuto dalla presenza di otto candidati sindaco e trenta liste di partiti ha prodotto defezioni a catena.
Durante lo spoglio alcuni scrutatori e presidenti di seggio sono stati colti da malore. Nei casi più gravi sono anche intervenuti i medici del 118.
Altri sei presidenti hanno preferito gettare la spugna. L’ufficio elettorale del Comune ha tamponato l’emergenza inviando nelle sezioni elettorali dirigenti dell’ente, che in alcuni casi hanno dovuto ricominciare la conta dei voti. Per i presidenti di seggio che sono rimasti ai propri posti, ma che hanno avuto problemi nello scrutinio, è stata invece istituita una task force di dipendenti comunali esperti, che ha affiancato gli uffici elettorali di sezione. Rimedi che hanno permesso di portare a termine lo spoglio, ma non di evitare i ritardi…