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Categoria: Approfondimenti Pagina 21 di 25

Cresce l’attesa, è il giorno dell’iPad 2: giallo sulla presenza di Steve Jobs

WASHINGTON – Prende sempre più corpo, in seno alla stampa specializzata americana, l’ipotesi di una presenza di Steve Jobs, il numero uno della Apple in pausa malattia, all’evento in calendario oggi (alle 10:00 ora locale, 19 ora italiana) a San Francisco, al quale è atteso il lancio dell’iPad 2, la tavoletta di seconda generazione della casa di Cupertino.

Lo scrive per esempio il sito ‘All Things Digital’ del Wall Street Journal, che fa capo a Walt Mossberg, considerato il guru della stampa tecnologica americana.

Si moltiplicano infine le indiscrezioni, vere o presunte, sull’iPad 2. C’è chi scrive che il modello di domani, telecamerina esclusa che tutti danno per scontata, sarà in realta poco diverso rispetto a quello attuale. Il vero nuovo iPad, a questo punto il numero 3, verrebbe presentato soltanto a settembre. Un’altra voce parla infine di un mini iPad da 7 pollici accanto a quello da 10 pollici, per fare concorrenza diretta alle tavolette della Samsung e della BlackBerry, attesa nelle prossime settimane.

È una voce inverificabile e secondo alcuni esperti totalmente falsa, perchè Jobs ha sempre detto che sotto ai 10 pollici di schermo la tavoletta diventa troppo piccola ed inutile.

Fonte: http://www.ilmattino.it

Sfida Facebook con un virus e poi Zuckerberg lo assume

ROMA – C’è una nuova generazione al lavoro. Si muove e vive nella Rete, la crea da dentro, la gestisce. E’ una generazione che sfugge alla comprensione della maggioranza, che segue proprie regole e inventa codici di accesso e di riconoscimento. Il suo linguaggio è stato tradotto per gli umani nel film di David Fincher, The Social Network, che ha raccontato la storia di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Un genio, un hacker, l’uomo dell’anno, il miliardario più giovane del pianeta e, soprattutto, un visionario. Difficile contattarlo e captarne l’attenzione, per riuscirci bisogna passare da codici, algoritmi, buchi neri, cavi e fantasiose scorciatoie.

La storia di Chris Putnam ne è la dimostrazione. Digitando questo nome su Facebook, appare una foto sfocata, e un “mi piace” sottoscritto da circa 30mila persone. Putnam è un hacker nato nel 1988 che ha sfidato con un virus il grande social network. Il suo scopo non era infastidire Zuckerberg, ma farsi notare. La sua avventura ha inizio nel 2005 quando Chris, allora 19enne, studiava alla Georgia Southern University e insieme ai suoi due amici Marcel Laverdet e Kyle Stoneman, decise di creare un worm che si replicava grazie a un exploit XSS (Cross-site scripting) tramite un campo non trattato correttamente (Websites). Il worm era in grado di fare tre cose: chiedeva l’amicizia all’account di Chris, si replicava nel profilo e cambiava la grafica del profilo dell’utente replicando fedelmente quella di MySpace.

Il worm code si replicava di utente in utente in modo rapido e silenzioso, diffondendosi in modo virale attraverso gli amici che guardavano il profilo di qualcun altro. I tre hacker potevano così modificare rapidamente lo script principale per produrre una serie di effetti a sorpresa sugli account che passavano sotto il loro controllo. “Era un lavoro che faceva molto effetto e riarrangiava tutti i campi del profilo in sgradevoli caselle di MySpace e schemi colorati”, ha raccontato Putnam. Questo li rendeva però facilmente rintracciabili. Tre rintracciabili e geniali sbruffoni. In meno di 24 ore dal rilascio del worm, Putnam venne contattato da Dustin Moscovitz, uno dei co-fondatori di Facebook.

Con la diffusione del virus gli utenti contagiati avevano cominciato subito a lamentarsi. Anche numerosi dipendenti di Facebook erano stati infettati, incluso un account interno di prova chiamato The Creator. Come ha poi spiegato Putnam, il ‘creatore’ non era Zuckerberg: “Ma abbiamo immaginato che anche lui fosse stato costretto a fare il punto e avesse considerato l’operazione uno straordinario successo”. In meno di un giorno Putnam fu invitato da Moscovitz a presentarsi alla sede di Palo Alto di Facebook. Questo non prima di un lungo scambio di messaggi. “Il fatto che Moskovitz conoscesse la mia identità non fu una grande sorpresa dal momento che l’interazione del worm con il mio account era scontata. Anzi eravamo arrivati a fornire delle informazioni su come contattarci”, ha raccontato Putman. La reazione di Moskovitz fu comunque divertita. “Hey tutto questo è divertente, ma sembrerebbe che tu stia cancellando le informazioni sui contatti dai profili degli utenti quando il worm si replica nuovamente. E così non è bello”. In cambio di tanta condiscendenza, Putnam iniziò a rivelare il worm nei dettagli insieme ai punti deboli che aveva identificato nel social network. Dopo circa un mese gli fu chiesto se volesse lavorare per Facebook.

La Rete segue percorsi e colloqui di lavoro senza regole. Putnam era spaventato. In quel periodo un altro hacker era stato arrestato dopo aver fatto la stessa cosa. Un virus per MySpace, la promessa del social network all’assunzione e dopo l’invito, la prigione. “Quando arrivai alla sede, al secondo piano dovevo incontrarmi con Dustin. Ero teso ma quando la porta si aprì e trovai Moskovitz e non i poliziotti in piedi di fronte a me”. Putnam fu assunto e iniziò a lavorare per Facebook pochi giorni dopo il colloquio. Oggi lavora insieme al suo amico Marcel Laverdet insieme allo staff del Social Network più famoso del mondo.

E’ uno degli ingegneri del sito, partecipa regolarmente a forum da nerds assoluti, come Somethingawful.com, dove è abbastanza famoso. Le sue pagine preferite sono Facebbok (un profilo nel profilo), Facebook Engineering e una pagina sulle “uova di pasqua”: easter eggs che in realtà sono un regalo segreto dentro i programmi, ovvero dei codici segreti che i programmatori inseriscono all’interno dei loro programmi e che non sono menzionati nei manuali ufficiali. In genere vengono usati dai programmatori per scrivere segretamente i loro nomi. Per vedere un easter egg bisogna conoscere delle sequenze di tasti o operazioni da compiere. Presso alcune società di software l’inserimento di queste “sorprese” è permesso. Così, tra i simpaticissimi scherzi da hacker, nella lista delle emoticon di Facebook, ce n’è una dedicata proprio a Chris Putnam, è la ‘Weird face’ (e si richiama digitando :putnam:). “Sarò sempre grato a Facebook e alla sua passione per gli ingegneri stravaganti e con un passato da hacker”, ha raccontato l’ingegnere in un’intervista in Rete, abbastanza in superfice perché a noi fosse possibile riportarla sulla terra.

Fonte: http://www.repubblica.it

EDITORIA: A RIMINI 3-5 MARZO PRIMA KERMESSE ITALIANA SU ‘EBOOK’

– Roma – Dal 3 al 5 marzo a Rimini si svolgera’ Ebook Lab Italia, la prima mostra-convegno per tutti i professionisti dell’editoria digitale sul mercato italiano, con il titolo “Il futuro dei libri, i libri del futuro”. All’appuntamento, di cui main sponsor sono Asus e T-Page, si ritroveranno produttori hardware e librai, la grande distribuzione  e gli editori, gli sviluppatori di software dedicato assieme agli autori e ai loro agenti, tutti investiti dalla rivoluzione digitale e chiamati a reinventare un settore importante dell’industria culturale e a cogliere tutte le nuove opportunita’ offerte dalla tecnologia.    L’evento si caratterizza per una nutrita serie di seminari e laboratori, sul modello dei due eventi di maggior impatto per il settore sulla scena USA: “Tools of Change” e il “Digital Book World”. La giornata inaugurale prevede gli interventi di Gino Roncaglia (Universita’ della Tuscia) e Cristina Mussinelli di AIE (Associazione Italiana Editori) sul futuro e i mercati internazionali dell’ebook; mentre Riccardo Cavallero, direttore generale Libri Trade Mondadori, raccontera’ come si vendono gli ebook nel nostro paese. “Come cambia la narrazione, come cambia la lettura” e’ il tema dell’incontro con Marino Sinibaldi, direttore di Radio Tre, e lo scrittore Piotr Kowalczyk parlera’ di “Self-publishing”, in particolare di un fenomeno come i “romanzi per cellulare”. La grande distribuzione sara’ invece al centro del convegno con Maurizio Motta, direttore generale di MediaWorld; Mauro Zerbini, amministratore delegato di IBS.it; e Ferdinando Mantovani, direttore de LaFeltrinelli.it. Venerdi’ 4 marzo Ebook Lab Italia ospitera’ Sanford Forte, former director di Flat World Knowledge, uno dei casi piu’ citati nell’editoria scolastica, caratterizzato da testi con licenza Creative Commons che il professore puo’ smontare e integrare a suo piacimento. Sui modelli di business per quotidiani e periodici digitali interverra’ Paola Dubini dell’Universita’ Bocconi di Milano, chiamata a dare un quadro scientifico di una situazione in continua evoluzione. Di bellezza estetica degli ebook discuteranno Enrico Tallone e Matteo Balocco, esperto di interfacce e usabilita’. Significative anche le presenze dal mondo dei produttori di hardware: Michael Dahan, ceo di Booken; Antonio Bosio di Samsung Italia e Alessandro Salsi di Asus si confronteranno sulle “Visioni sul futuro dei dispositivi di lettura”. Curiosita’ per l’intervento di Alessandro Bottoni, segretario del Partito Pirata, che spieghera’ i sistemi di protezione dei contenuti, dal punto di vista di un “pirata informatico”. Sabato, nella giornata di chiusura, saranno presenti Max Whitby, ceo di Touch Press, casa editrice nata per produrre opere esclusivamente digitali, e poi Leonardo Chiariglione di Cedeo, che parlera’ della possibile adozione di nuovi sistemi di micro transazioni sul mercato. Giovanni Biondi, capo dipartimento per la programmazione al ministero  dell’Istruzione, fara’ il punto sul futuro dei libri di testo, tra mercato e tecnologia.

Fonte: http://www.agi.it

Dagli smartphone ai tablet pc: ecco le mosse dei rivali di Apple

La sesta edizione del World Mobile Congress, la più grande fiera mondiale della telefonia, si è aperta questa mattina, ma già ieri alcuni produttori hanno presentato in anteprima le novità per la prossima stagione. Samsung, ad esempio, ha lanciato una nuova versione del Galaxy Tab, il tablet computer presentato appena cinque mesi fa.

E’ infatti su tablet e smartphone che si giocherà il mercato della telefonia mobile nei prossimi anni: la supremazia di Apple con l’iPad (quindici milioni di esemplari venduti) è destinata a durare ancora per molto tempo, ma l’ascesa dei concorrenti è veloce e continua. Se il Galaxy Tab 2010 si distingueva per lo schermo da soli sette pollici, la nuova versione ne adotta uno da 10,1 (come sull’iPad, anche se con una risoluzione di poco superiore). E’ un apparecchio completamente diverso dal fratello minore: nero anziché bianco, con una fotocamera frontale da 8 Megapixel e un veloce processore dual core, è basato su Android 3.0 di Google, pensato apposta per i tablet. In Italia arriverà ad aprile, distribuito in anteprima da Vodafone. Prezzo non ancora dichiarato, ma difficilmente sarà più basso dell’iPad, che dovrebbe essere rinnovato più o meno nello stesso periodo. E in primavera sono attese anche le tavolette di Motorola, Lg e Rim.

Intanto prosegue la battaglia degli smartphone, un mercato cresciuto del 60 per cento nel 2010. Samsung rilancia con il Galaxy S2: sottile, potente, con un innovativo schermo Amoled da 4,3 pollici; per sincronizzare foto e musica col computer anziché il solito cavo usb usa il wi-fi. Anche qui il sistema operativo arriva da Google.

Di Windows Mobile si parla invece da Nokia, alla luce dell’accordo annunciato qualche giorno fa con Microsoft: “La nostra priorità assoluta è battere Android”, dichiara Stephen Elop, presidente del gigante finlandese. Intanto, qualche metro più in là, Sony Ericsson mostra l’ultimo nato della serie Xperia; si chiama Play (foto) ed è un incrocio tra console portatile per videogiochi e telefonino. Pensato anche questo per Android, sarà nei negozi tra un mese, con una cinquantina di titoli. Ma l’idea è di Nokia, che anni fa aveva lanciato l’N-Gage: fu un flop.

Fonte: www.lastampa.it

Informazione e media, tv regina ma il web corre

La televisione regina dell’informazione, il Web in crescita. Sono in estrema i sintesi i risultati di uno studio a cura dell’Università di Urbino Carlo Bo. Il canale televisivo come fonte di informazione fa infatti registrare il 90,8% delle preferenze del campione, seguono poi la stampa nazionale (63%), le radio (56,6%) e Internet (51,1%). La televisione svetta in cima alle preferenze e il Web è ancora il fanalino di coda, ma in crescita, specialmente perché man mano riguarda una fascia sempre più ampia di popolazione, interessando l’88,8% delle persone tra i 18 e i 29 anni e il 65,7% degli adulti tra i 30 e i 49 anni. Il mezzo è poi meno rappresentativo per le altre fasce d’età: 45,6% dai 40 ai 65 e 13,3% per i più anziani, gli over 65. La fruizione dell’informazione non rimane però legata a un solo mezzo o confinata a una scelta netta tra online e offline. Il 50,5% del campione, infatti, dichiara di fare uso sia di fonti in Rete sia di tipo tradizionale. Dai dati risulta del resto piuttosto evidente che ognuno si compone la propria dieta mediatica appoggiandosi anche a mezzi diversi. Il 96% degli intervistati sostiene di utilizzare più di due media, mentre il 48,7% cinque o più. Al di là delle preferenze sul mezzo di informazione o sulle più frequenti combinazioni delle diete mediatiche degli intervistati, preoccupa un dato rilevato già anche da altri studi: il campione mostra una fiducia del tutto relativa nell’informazione in generale. Più del 70% è convinto che i media, nuovi o tradizionali indifferentemente, manipolino le notizie, omettendone volutamente una parte ed essendo schierati politicamente.

Fonte: www.adginforma.it

Piccoli grandi e-book E gli editori accelerano

MILANO – Nel 2010 Il mercato italiano degli e-book valeva il 2,6% di quello europeo. Tradotto in euro si tratta di due milioni o giù di lì. Una nicchia, dunque, ma si tratta solo dell’inizio. Anche perché i 70-80 milioni di euro spesi l’anno scorso nel vecchio continente per l’acquisto di libri elettronici sono destinati a moltiplicarsi nel giro di pochi anni.  Se oggi, infatti, gli e-book rappresentano fra lo 0,5% e lo 0,6% del mercato continentale del libro (lo 0,2% in Italia) entro il 2014 questa percentuale  si moltiplicherà per 10 fino a raggiungere una quota compresa fra il 6% e il 7%. A fornire questi dati, i primi in assoluto sull’Europa, è stata una ricerca condotta assieme da AT Kerney, società di consulenza internazionale e da Bookrepublic distributore italiano di libri digitali. L’occasione: il summit milanese “If Book Then” organizzato da Bookrepublic cui hanno partecipato 280 esponenti del mondo editoriale italiano ed europeo.

IL DOCUMENTO

Lo scenario è affascinante: nella vecchia Europa gli acquisti di libri elettronici di fatto sono iniziati solo l’anno scorso. Insomma, abbiamo cinque anni di ritardo sugli Usa che oggi coprono fra l’8% e il 10% delle loro vendite attraverso il download di file dalle principali librerie elettroniche per un fatturato complessivo stimato fra i 700 e gli 800 milioni di euro. E anche se la nostra crescita sarà più lenta di quellaamericana è possibile che la forbice che ci distanzia dagli Usa tenda progressivamente a ridursi.
Se questo è la cornice, tocca alla Gran Bretagna la parte del leone. Gli inglesi, infatti, coprono da soli il 65% degli acquisti europei. Un primato raggiunto grazie alla disponibilità di mezzo milione di titoli e di 1,6 milioni di device dal Kindle all’Ipad a tutti gli altri e-reader. In seconda posizione ecco la Germania: centomila titoli e 800 mila device per una quota che sfiora il 26% delle vendite europee. Quanto all’Italia, quarta alle spalle della Francia, sconta soprattutto uno scarso numero di titoli (7mila contro i 50 mila dei francesi) mentre la consistenza del “parco macchine” appare più  equilibrata: 470 mila a fronte delle 600 mila d’oltralpe.
Ad ogni modo non è detto che il Bel Paese sia destinato a fare la Cenerentola d’Europa.  Gli editori presenti, infatti, sembrano decisi a pigiare sull’acceleratore dello sviluppo. Lo conferma Luca Formenton , a capo del Saggiatore (“abbiamo quasi tutto il catalogo su e-book”) e lo certifica Vittorio Bo, di Codice Edizioni: “Cinquanta titoli su 170 sono già in formato elettronico e  in soli 6 mesi le vendite giornaliere sono quasi triplicate”. Mentre Marco Ferrario, fondatore di Bookrepublic  ha lanciato una casa editrice “40k” che pubblica solo e-book in 5 lingue diverse. “Fra le opportunità offerte dall’e-book”, ha spiegato Mike Shatzkin, guru del libro elettronico e fondatore di The Idea Logical Company, “c’è la possibilità di abbattere le barriere linguistiche diventando editori globali”.

Fonte: www.repubblica.it

Audiweb, in Italia vola l’internet mobile

Nuovo appuntamento con Audiweb che ha fotografato l’uso della rete nel nostro Paese nel mese di Dicembre. La buona notizia è che agli italiani sembra piacere internet e la rete, tanto che rispetto al dicembre del 2009, c’è stato un aumento delle utenze connesse del 7,9% che porta al 69,7% la percentuale degli italiani in possesso di una connessione internet.
Un dato interessante che numericamente si esprime in circa 33,4 milioni di persone che hanno un’età compresa tra gli 11 e i 74 anni.

Confermate le tendenze che vedono i maschi navigare più delle femmine e la prevalenza di internauti nel centro/nord Italia. Continua inarrestabile l’escalation degli accessi in mobilità. Rispetto allo stesso periodo del 2009, è stato rilevato un incremento del 44,4%. Numeri da capogiro che si traducono in circa 6,2 milioni di persone.

Il mezzo preferito per connettersi è sempre il computer di casa seguito da quello dell’ufficio e quello della scuola/università. Fino a qua numeri ricavati da un’intervista condotta ad un campione di 10 mila persone tra gli 11 e i 74 anni. C’è comunque un dato molto più importante. L’analisi riportata, riguarda chi possiede un accesso ad internet, dunque la vera domanda è: “chi usa internet davvero con regolarità?”

La risposta è che nell’ultimo mese si sono connessi almeno 25 milioni di utenti, un dato in aumento del 12,5 % rispetto a dicembre del 2009, ma sempre molto meno rispetto al numero degli utenti in possesso di un collegamento internet.

Andando nello specifico si scopre anche che mediamente ogni giorno per 1,5 ore sono connessi oltre 12 milioni di italiani. Dato anche questo in crescita, ma non certo entusiasmante.

Fonte: www.oneadsl.it

Google Art Project: i musei si visitano online

E’ stato presentato ieri Google Art Project che permette a chiunque di passeggiare per scoprire oltre 1000 opere d’arte esposte in 17 tra i più importanti musei del mondo; a questo scopo è stato lanciato anche il sito www.googleartproject.com dove è possibile visionare oltre 1000 immagini di opere d’arte e prendere parte ad un tour a 360° delle singole gallerie d’arte grazie a Street View.

Sicuramente la caratteristica più interessante del progetto è la possibilità di passeggiare virtualmente nei musei, selezionando le opere di interesse e cliccando su ognuna di queste per avere maggiori informazioni o esplorare quelle in alta definizione quando disponibili; se disponibili, si possono vedere anche i video YouTube correlati al museo o all’opera stessa e le stesse gallerie sono disponibili anche su Google Maps con il servizio Street View.

Ognuno dei 17 musei che hanno aderito al progetto ha selezionato un’opera da fotografare attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione Gigapixel ed è per questo che sono già disponibili opere di 486 artisti di tutto il mondo: si va dalla Nascita di Venere del Botticelli, icona della Galleria degli Uffizi di Firenze a No Woman, No cry di Chris Offili passando per i soffitti della Reggia di Versailles, i templi Egizi e una collezione mondiale che va da Whistler a Rembrandt.

Google Art Project integra la funzionalità Crea la tua collezione che permette agli utenti di salvare delle porzioni di immagine per ciascuna delle 1000 opere disponibili creando una propria collezione personale alla quale possono essere aggiunti commenti personali.

Questi i musei partner del progetto con le opere disponibili:

Galleria degli Uffizi, Firenze – Italia: “Nascita di Venere”, Sandro Botticelli (1483-1485)
Alte Nationalgalerie, Berlino – Germania: “Nella serra”, Edouard Manet (1878-1879)
Freer Gallery of Art Smithsonian, Washington DC – USA: “Rosa e argento: la principessa dalla terra di porcellana”, James McNeill Whistler (1863-1865)
The Frick Collection, New York City – USA: “San Francesco nel deserto”, Giovanni Bellini (iniziato intorno al 1480)
Gemäldegalerie, Berlino – Germania: “Georg Gisze, un mercante tedesco”, Hans Holbein il Giovane (1497-1562)
Museum Kampa, Praga – Repubblica Ceca: La Cattedrale, Frantisek Kupka (1912-1913)
The Metropolitan Museum of Art, New York City – USA: “I mietitori”, Pieter Bruegel il Vecchio (1565)
MoMA, The Museum of Modern Art, New York City – USA: “Notte Stellata”, Vincent van Gogh (1889)
Museo Reina Sofia, Madrid – Spagna: “La bottiglia di Anis del Mono”, Juan Griz (1914)
Museo Thyseen – Bornemisza, Madrid – Spagna: Ritratto di Cavaliere, Vittore Capaccio (1510)
National Gallery, Londra – UK: “Gli Ambasciatori”, Hans Holbein il Giovane (1533)
Château de Versailles – Francia: “Maria Antonietta e i suoi bambini”, Louise Elisabeth Vigée-Lebrun (1787)
Rijksmuseum, Amsterdam – Paesi Bassi: “Ronda di notte”, Rembrandt Harmensz. Van Rijn (1642)
The State Hermitage Museum, San Pietroburgo- Russia: “Il ritorno del figlio prodigo”, Rembrandt Harmensz. Van Rijn (1663-1665)
State Tretyakov Gallery, Mosca – Russia: “Apparizione di Cristo al popolo”, Aleksander Ivanov (1837-1857)
Tate Britain, Londra – UK: “No Woman, No Cry”, Chris Ofili (1998)
Van Gogh Museum, Amsterdam – Paesi Bassi: “La camera”, Vincent van Gogh (1888)


Fonte: www.dgmag.it

NEL 2010 UN ACQUISTO AL SECONDO SU EBAY, LA TECONOLOGIA E’ LA PIU’ RICHIESTA. 2^ ABBIGLIAMENTO

L’inizio di ogni nuovo anno porta a tirare le somme di quello appena trascorso, e anche per eBay, primo portale di ecommerce in Italia, e’ arrivato il momento di fare i conti ed analizzare quali sono stati i trend d’acquisto nel 2010. Gli italiani che si sono rivolti a internet per i loro acquisti, approfittando di vantaggi quali l’ampia scelta, la comodita’ e il risparmio, sono sempre di piu’ e nel 2010 su www.ebay.it e’ stata conclusa una transazione ogni secondo, con un aumento del numero totale di acquisti del +5,6% rispetto al 2009.
Secondo un’indagine interna di eBay.it, la categoria che nel 2010 ha generato il maggior numero di acquisti e’ l’insuperabile Consumer Tech, con un prodotto tecnologico venduto ogni 4 secondi, seguita da Abbigliamento e Accessori, con un acquisto ogni 12 secondi, e al terzo posto Casa, Arredamento e Bricolage, con un prodotto acquistato ogni 14 secondi. Se le categorie con il maggior numero di transazioni confermano la classifica del 2009, le novita’ si trovano analizzando le categorie che sono cresciute di piu’ nell’ultimo anno.
La crescita maggiore ha riguardato Bellezza e Salute, con un aumento di acquisti del +39%, a testimonianza del fatto che, nonostante le difficolta’ economiche, gli italiani continuano a prendersi cura di se’ e per farlo scelgono la strada del risparmio su eBay.it; a seguire troviamo Casa, Arredamento e Bricolage, con un aumento del +26% nel 2010 (guardando al trend di crescita di questa categoria dal 2007 al 2010 si registra addirittura un aumento dell’81%), mentre sul gradino piu’ basso del podio sale Auto: ricambi e accessori, con aumento del +23,6%.
Con focus specifico sui prodotti singoli piu’ cresciuti 2010 vs 2009, troviamo gli accessori per i “must have” tecnologici del momento, ovvero accessori per iPhone (+161%) e accessori per Blackberry (+141%), a seguire risulta un aumento sostanzioso delle vendite di Lampadine e Led (+130%), che testimonia la continua crescita della categoria Casa, Arredamento e Bricolage, mentre la categoria Auto: ricambi e accessori deve il suo incremento soprattutto a Motori e Frecce per auto, aumentati rispettivamente del +74% e del +70%.

I mesi di Novembre e Dicembre registrano il maggior numero di transazioni effettuate, come e’ logico che sia visto che il Natale rappresenta un momento di grandi picchi di acquisto, anche se e’ poi con la primavera, a Marzo, che si registra il terzo apice di transazioni online. E se si vuole guardare ai trend d’acquisto per i prossimi giorni, basandosi su come erano andate le vendite a gennaio 2010, i videogiochi saranno tra gli articoli a riscuotere maggiore successo, con un aumento di vendita, ad esempio, delle Periferiche di gioco per pc del +78% e delle Console Wii del +76% rispetto alla media degli altri mesi del 2009.

Fonte: www.clandestinoweb.com

Nintendo tascabile ora si fa 3D accerchiato da smartphone e tablet

AMSTERDAM – È l’erede della console più venduta della storia, quel Ds acquistato dal 2004 in oltre 146 milioni di pezzi. Soprattutto è il primo dispositivo tascabile ad arrivare nei nostri negozi con schermo 3D  “glassless”, che non richiede l’uso di occhialini. Il 3ds della Nintendo in parole povere, esce il 25 marzo a 259 euro (prezzo stellare) segna l’inizio di una fase nuova per il mondo dei videogame e forse anche per quello dell’elettronica di consumo tout court. “Quando cominciamo a lavorare su una console, cerchiamo sempre di immaginare un dispositivo unico”, aveva rivelato a Repubblica da Shigeru Miyamoto, il “padre” di Super Mario, poco tempo fa. “Deve essere differente da tutto il resto. In una parola: deve essere Nintendo”. Mossa necessaria in realtà quella della multinazionale di Kyoto, considerando la stasi nelle vendite del Ds e la pirateria che impazza. E poi ci sono  i vari Apple e Google phone, il successo dell’iPad e l’arrivo dei tablet, che cominciano  a farla da padrone nel settore dei videogame tascabili. Merito di un modello di business, quello degli app store, che sta funzionando a gonfie vele con oltre mezzo miliardo di software complessivi a disposizione degli utenti, buona parte dei quali sono giochi proposti gratuitamente o a prezzi irrisori. “L’essere Nintendo” insomma, oggi significa tentare di mantenere la supremazia puntando su una differenza tecnologica avvertibile da chiunque rispetto a quel che offre il mercato.

Il 3ds esteriormente è molto simile al suo predecessore, con alcune piccole differenze. Oltre al display 3D, l’altro come in precedenza è tattile, c’è la doppia telecamera per scattare foto tridimensionali, un pad e un potenziometro laterale che regola l’effetto 3D nei giochi e nelle immagini. Consente in pratica di stabilire il grado di profondità e anche di annullare del tutto il 3D se lo si desidera. La cosa più importante però è un’altra: il 3ds funziona a meraviglia perché senza occhiali da inforcare le tre dimensioni sono tutt’altra storia. O, per usare una frase di Satoru Iwata, giovane presidente della Nintendo che assieme a Miyamoto ha risollevato le sorti della compagnia, “è la prima esperienza immediata del 3D”..

Un’altra novità è l’arrivo non solo e non tanto di una buona quantità di giochi, 25 in tutto (da Pro Evolution Soccer 2011 fino ai nuovi capitoli di Resident Evil e Metal Gear Solid), ma anche di una serie di servizi interessanti. Spot pass ad esempio è un sistema di connessione automatica con alcuni operatori di spot wi-fi (Guglielmo in Italia), che permette di ricevere contenuti in automatico. Dagli aggiornamenti ai filmati di EuroSport o Sky, tutti in 3D. Perfino cortometraggi, come la versione tridimensionale di Shaun the Sheep della Aardman Animations, la stessa di Wallace and Gromit. Difficile però capire quantità e qualità di questi contenuti. Street Pass invece è per lo scambio immediato di dati fra 3ds. In pratica, passando vicino a una persona che ha un’altra console, si riceverà sulla propria il nome, il Paese di provenienza e i titoli giocati da quest’ultima. E ovviamente è possibile giocare assieme. Infine l’E-shop, il negozio virtuale dove acquistare software e titoli vari, compresi quelli del passato.

Fin’ora, oltre ai record del Ds, la Nintendo ha incassato quelli straordinari della sua ultima macchina da casa, la Wii, oggi sopra quota di 130 milioni di unità vendute. Iwata-san ha di fatto allargato a dismisura il pubblico di coloro che giocano con i videogame conquistando moltissime persone che mai prima avevano toccato un joypad. Ma quella che è da sempre la forza di questa compagnia, concentrasi quasi unicamente sul settore dei giochi elettronici, potrebbe diventare una debolezza in prospettiva. Il 3ds, per quel che abbiamo visto, resta sostanzialmente una console con qualche contenuto nuovo di altro genere. Di sicuro farà scuola e verrà imitata, ma chissà cosa succederà quando sul mercato usciranno i primi smartphone con schermi 3D glassless, magari dotati di processore multi core e pensati per vivere in simbiosi con le ricchezze del Web, app store e social network in testa.

Fonte: www.repubblica.it

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