Comma3 - Strumenti e soluzioni per comunicare con internet

Categoria: CuRiOsItA’ Pagina 12 di 23

iTunes compie dieci anni

(ANSA) Se milioni di persone escono di casa con le canzoni più amate in tasca e se l’industria discografica ha trovato nuova linfa dopo esser stata messa in crisi dal ’peer to peer’ su Internet, il merito è in buona parte di Apple e della rivoluzione digitale che lanciò dieci anni fa, prima con iTunes, il 9 gennaio 2001, e poi con l’iPod, nell’ottobre successivo. Oggi il software Apple per la gestione e l’acquisto dei brani musicali digitali, che ha per slogan ’Tutto quanto fa spettacolo”, è arrivato alla versione 10 ed è, oltre che multipiattaforma, accessibile online anche dai cellulari.

Dieci anni fa le potenzialità di iTunes erano però meno evidenti, anche se sin dall’inizio fu chiaro l’entusiasmo degli utenti per questo nuovo software. La strategia della casa di Cupertino divenne più evidente con l’arrivo, il 21 ottobre 2001, dell’iPod: un lettore mp3 in grado di contenere mille canzoni trasferibili dal Mac proprio con iTunes. Col tempo le canzoni sono diventate sempre di più e oggi il ’Classic’ può contenerne fino a 40 mila, grazie ad un hard disk da 160 Gigabyte. Ma l’iPod è diventato anche ’touch’ (e nano), grazie allo schermo tattile, e, proprio come iTunes, è in grado di archiviare e riprodurre migliaia di brani, immagini e video. Grazie al WiFi può inoltre navigare in rete, gestire la posta elettronica e sopratutto far girare applicazioni e videogiochi dalla grafica avanzata. Il successo dell’iPod è sancito dalle cifre: dal debutto ad oggi Apple ha venduto circa 280 milioni di dispositivi nel mondo.

Il terzo ingrediente della ’rivoluzione digitale dell’entertainment’ targata Apple è arrivato due anni dopo, nel maggio del 2003. L’iTunes Music Store, accessibile da iTunes, è un negozio online su cui comprare singole canzoni a 99 centesimi. L’idea si rivela subito vincente: in poco più di quattro mesi i brani venduti negli Usa raggiungono i 10 milioni e le case discografiche iniziano a dar credito alla piattaforma, in un momento in cui lo scambio illegale di musica su internet sta intaccando notevolmente le vendite tradizionali. Il catalogo, che all’esordio contava 200 mila canzoni, arriva al milione nel giro di un anno e il negozio esce dai confini americani. Ad oggi i brani disponibili sono oltre 14 milioni, mentre i download hanno superato i 10 miliardi nel febbraio scorso, rendendo l’iTunes Music Store primo al mondo nella vendita di musica online. Negli Stati Uniti è anche il primo vendor assoluto di musica dal 2008, anno in cui il negozio virtuale ha superato i negozi fisici della catena Wall Mart. Steve Jobs, mente e guida di Apple, intuisce che la formula può essere applicata anche all’audiovisivo.

Il negozio perde la parola ’Music’ nel nome e inizia a vendere videoclip, telefilm di culto come ’Friends’ e ’Desperate Housewives’, poi giochi e film, di cui fruire in mobilità con l’iPod e, successivamente, anche con l’iPhone e l’ultimo nato, l’iPad. Al momento il catalogo dell’iTunes Store conta 65 mila episodi tv e oltre 10 mila film in vendita o noleggio, da guardare anche sul televisore grazie alla Apple Tv, da poco anche in Italia. E con l’aggiornamento di iTunes del luglio 2008 la Mela dà il via a un nuovo business: lancia il fiorente mercato delle applicazioni per cellulari e obbliga i costruttori di smartphone alla rincorsa. Sull’App Store si possono scaricare 300 mila applicazioni per iPhone, iPad e iPod Touch rispetto alle appena 500 iniziali. I download hanno raggiunto quota 10 milioni nei primi quattro giorni e lo scorso ottobre hanno superato il traguardo dei 7 miliardi. Tra le app ci sono software per il lavoro e lo svago, utility, videogame. Ma non solo. L’ultima scommessa di Apple è infatti l’editoria, con gli audiolibri, i 5 milioni di e-book scaricati dal nuovo negozio iBookStore e un numero crescente di quotidiani e riviste che pubblicano applicazioni per lasciarsi sfogliare su iPhone e iPad.

Fonte: www.lastampa.it

Un film interamente girato con un iPhone? Si intitola Night Fishing e sta per uscire nelle sale sudcoreane. Non stiamo parlando di una prova di un esordiente quanto dell’ultimo lungometraggio (anzi meglio mediometraggio) del regista Park Chan-Wook che non è affatto l’ultimo arrivato. Il cineasta ha infatti già ricevuto importanti consensi anche in Europa con riconoscimenti al Festival di Cannes oltre che a quello di Berlino. La sua ultima fatica è costata decisamente poco, 100.000 euro circa, grazie alle videocamere utilizzate. Due iPhone che hanno catturato campo e controcampo per confezionare il tutto in appena 10 giorni!

Park Chan-Wook è stato sempre molto attivo non solo nella produzione dei film ma anche nella tutela della tradizione coreana. Un po’ per protesta un po’ per creare stupore, ha deciso di prendere due ultimi iPhone – molto probabilmente iPhone 4 visto che registrano a 720p HD – e ha così girato un lungometraggio.

Basso budget e poco personale, si parla di meno di 100mila euro e appena 80 persone per realizzare un film (parla di pesca, sì) in poco più di una settimana badando più alla sostanza è vero, ma senza tralasciare nulla. Su Youtube potete trovare qualche spezzone già rilasciato.

Night Fishing uscirà il 27 gennaio in dieci sale nazionali e conta di rimanere almeno 4 giorni in programmazione. Chissà se magari otterrà così tanto successo da replicare. Durante le interviste, il regista ha svelato che oltre ai due iphone “ufficiali”, sono stati utilizzati anche gli smartphone della troupe per ottenere più prosettive. Un altro breve film girato da uno smartphone?

Fonte: www.tecnocino.it

Primo febbraio 2011: questa la presunta data di arrivo dell’iPad 2. Anticipazioni

Primo febbraio 2011: dovrebbe essere questa la presunta data di uscita della seconda versione della tavoletta magica di casa Apple. Ma da Cupertino per il momento non è ancora arrivata alcuna conferma.

L’indiscrezione è stata diffusa da Kevin Rose che si è limitato a dire che l’iPad 2 potrebbe essere rilasciato tra 3 o al massimo 4 settimane, indicando come scadenza più probabile il primo giorno del mese di febbraio, per cui a breve potremo scoprire se le indiscrezioni saranno confermate o smentite.

L’ex CEO di Digg avrebbe anche preannunciato che l’iPad 2 integrerà una fotocamera e un display dotato di una risoluzione molto più alta rispetto al modello precedente. Come prevedibile, dunque, il nuovo iPad 2 dovrebbe essere equipaggiato con una fotocamera, videocamera per video chat (FaceTime) e per videochiamare, per esempio con Skype o Viber, e di un display stile Retina Display.

Sarà, dunque, il secondo nato Apple nel segmento Tablet Pc a dover continuare a mantenere l’egemonia creata dal suo predecessore contro i tanti anti iPad nati e ultimamente presentati al Ces 2011, dalle tavolette Android Asus Eee Pad e Acer, al Blackberry PlayBook di Rim.

Secondo le indiscrezioni riportate da Digitimes, le consegne iniziali dell’iPad dovrebbero aggirarsi su 400-600 mila pezzi e dovrebbero avere anche un modulo CDMA per il supporto da parte di più network, potrebbe anche essere equipaggiato con lo slot mini-USB e con giroscopio a 3 assi.

Si parla anche di un possibile nuovo chassis: molte immagini, infatti, raffigurano quello che potrebbe essere il nuovo aspetto dell’iPad e fra i particolari che si intravedono si notano la presa jack per le cuffie, lo spazio per la webcam posteriore, un solo connettore per la docking station, e non due come sembrava in un primo momento, e una fessura misteriosa nella parte bassa.

Altra novità interessante: l’iPad 2 potrebbe essere realizzato in fibra di carbonio. Non resta, dunque, che attendere la sua presentazione ufficiale per vedere se sarà all’altezza del numero uno di casa Apple.

Fonte: www.businessonline.it

Utenti banda larga mobile raggiungeranno 1 miliardo in 2011

Gli utenti di servizi mobili a banda larga toccheranno il miliardo nel 2011, pochi mesi dopo avere raggiunto la soglia del mezzo miliardo. Lo ha detto oggi Ericsson , sottolineando questo forte fattore di crescita nel settore telefonico.

“Nel corso del 2010, una pietra miliare in termini di utenze di banda larga mobile è stata raggiunta con il superamento del mezzo miliardo di sottoscrizioni a livello globale”, ha detto Ericsson, il più grande costruttore al mondo di reti mobili.

“Ericsson stima che questo numero raddoppierà prima della fine del 2011”, ha detto in un comunicato.

L’uso di Internet mobile è cresciuto negli ultimi anni, incoraggiato da computer portatili meno cari, computer in formato tablet come l’iPad di Apple e gli smartphone come l’iPhone.

L’aumento del traffico di dati sarà una fonte crescente di reddito per gli operatori di telefonia mobile e porterà a nuovi investimenti nelle reti.

Si prevede che l’Asia-Pacifico avrà il maggior numero di sottoscrizioni, circa 400 milioni, seguito dal Nordamerica e dall’Europa occidentale con oltre 200 milioni ciascuno, come ha sostenuto Ericsson.

Il gruppo ha detto che nel 2008, gli utenti di Internet mobile erano circa 200 milioni. Entro il 2015, Ericsson stima che il loro numero raggiungerà i 3,8 miliardi.

Fonte: www.reuters.com

In Europa il browser più usato è Firefox

Internet Explorer sarà ancora il browser più diffuso in circolazione, ma le ultime statistiche relative all’uso dei software per navigare portano comunque buone nuove anche per Firefox e Chrome. Da StatCounter ci arrivano infatti le statistiche d’utilizzo relative all’intero arco del 2010 in Europa, tutt’altro che scontate come forse qualcuno potrebbe credere.

Nel dettaglio, si dimostra come sia al momento Firefox il browser più usato nel vecchio continente, segnando il sorpasso ai danni di Internet Explorer proprio in dirittura d’arrivo negli ultimi mesi dell’anno. I due browser sono così praticamente appaiati: 38,11% per Firefox e 37,52% per IE, ma tanto basta al browser Mozilla per potersi vantare del primato europeo.

Tuttavia, occorre notare come nello stesso periodo sia cresciuto l’uso di Chrome (14,08% dal 5,06% di partenza), al punto che Firefox sembra dover ringraziare proprio il browser Google per il proprio primato: la tabella qui sopra infatti ci mostra come l’uso di Firefox sia rimasto per tutto l’anno pressoché immutato, a differenza del boom di Chrome avvenuto come dicevamo poco fa proprio in concomitanza col sorpasso di Firefox ai danni di IE.

Fonte: www.nicsrl.it

Ecco le innovazioni che dal 2000 hanno cambiato lo stile di vita degli italiani

Dal tanto temuto avvento del terzo millennio sembrano passati secoli, proprio perché in questi primi dieci anni sono innumerevoli i cambiamenti, le innovazioni, vere e proprie rivoluzioni che hanno modificato drasticamente il modo di vivere degli Italiani. E se a primeggiare è sicuramente la tecnologia (89%) che ha subito incessanti trasformazioni anno dopo anno, non mancano brand e marchi che hanno saputo modificare lo stile di vita anche in settori come l’alimentazione e la gastronomia (75%), il mondo del divertimento e del tempo libero (67%), la moda (63%) e, infine, il modo di informarsi, conoscere e apprendere (61%).

Ma quali sono i meccanismi per cui un brand è diventato capace di aver rivoluzionato un decennio? Secondo gli italiani, più che l’imporsi come status symbol (58%), è stata fondamentale la forza con cui ha mutato il proprio stile di vita (65%), rendendola più facile e comoda (56%) e fornendo alternative divertenti e mai viste prima (52%). Per il 75% degli italiani, infatti, i marchi che hanno saputo rinnovare sono garanzia di continuo cambiamento anche in futuro perché testimoniano una propensione alla novità e al “domani” (81%) che include non solo nuovi prodotti ma veri e propri stili di vita innovativi (67%).

Ma quali sono i brand più rivoluzionari? Nella speciale classifica ecco spiccare la Apple, grazie all’iPod, all’iPhone e all’iPad; la Ryanair con i suoi viaggi low-cost; il Nescafé con il food-fenomeno brunch; Facebook, il re dei social network e Wikipedia, l’enciclopedia libera online.

È quanto emerge da uno studio di “Meta Comunicazione” condotto attraverso un monitoraggio di 500 siti internet e blog italiani e dei principali social network per sondare il giudizio sui marchi più rivoluzionari degli ultimi 10 anni.

Protagonista assoluta la tecnologia: dal mondo Apple alla rinascita della radio con Tivoli Audio sino al successo del 3D al cinema con Avatar

A distinguersi come il settore con le maggiori innovazioni e rivoluzioni è certamente la tecnologia. Protagonista indiscussa la Apple che, sin dall’avvento sul mercato internazionale il 21 ottobre 2001 del primo iPod, il lettore di musica digitale basato su hard disk e memoria flash, ha mutato l’approccio alla tecnologia. Un successo costruito negli anni con nuove generazioni di iPod e con l’iPhone, lo smart-phone per eccellenza, e con l’ultimo ritrovato della azienda di Cupertino (California), l’iPad.

Innumerevoli le novità tecnologiche dei primi dieci anni del nuovo secolo che, grazie al WiFi, al GPS o al 3D impostosi al cinema con il kolossal di James Cameron Avatar, hanno drasticamente cambiato la vita quotidiana degli italiani. Ma la tecnologia ha riportato in vita anche prodotti apparentemente finiti nel dimenticatoio: è il caso della radio che, per merito del design accattivante e del suono ultrafedele della “Model One” della Tivoli Audio dell’italo-americano Tom De Vesto, ha riscoperto una nuova giovinezza a partire dal 2000, con milioni di imitazioni in tutto il mondo e un trionfo inimmaginabile solo qualche anno addietro.

Il brunch con Nescafè ha cambiato la domenica degli italiani, mentre l’energy drink della Red Bull e il commercio equo-solidale di FairTrade hanno imposto nuovi stili di vita

Anche l’alimentazione e il modo di consumare i cibi ha subito un drastico cambiamento negli ultimi dieci anni. A partire dal brunch, il food-fenomeno che, sbarcato a Milano nei primi anni ’90 grazie all’intuizione di Nescafé, emblema del caffè lungo, ha conquistato l’intera Italia, imponendosi come il nuovo modo di mangiare della domenica e non solo, ed entrando persino nelle case degli italiani. A testimoniarlo anche l’ultimo libro dal titolo “Storie di brunch” del giovane chef Simone Rugiati che racconta il suo viaggio all’interno delle comitive e delle famiglie che, ognuna con il suo stile di vita, fa del brunch un punto di riferimento sulla propria tavola.

È austriaca, invece, l’altra bevanda che ha fatto breccia nel cuore e nel gusto italico: si tratta della Red Bull, l’energy drink che ha sposato il proprio brand al mondo degli sport estremi (windsurfing, basejumping, snowboarding) e delle auto da corsa (in Formula1 ben due scuderie a suo nome) creando un nuovo stile di vita basato sul suo claim “ti mette le ali”.

Ultima rivoluzione gastronomica è quella del commercio equo e solidale che, a piccoli passi, ha trovato spazio anche nella grande distribuzione italiana, facendosi conoscere al grande pubblico. Un nome su tutti: FairTrade.

Le informazioni si cercano su Wikipedia mentre si comunica con gli amici tramite Facebook. Intanto spopolano i reality della Endemol e la Tv diventa HD con Sky.

Rivoluzioni anche nell’informazione e nell’industria dell’intrattenimento. Nata il 15 gennaio 2001, Wikipedia, l’enciclopedia multilingue collaborativa, online e gratuita, è diventata il punto di riferimento per tutti i naviganti che hanno abbandonato negli anni le polverose e mastodontiche enciclopedie, lasciate a far “libreria” sugli scaffali. Con una media di 60 milioni di accessi al giorno, più di 10 milioni di voci, 34 milioni di pagine e con la sua filosofia di “pubblicazione aperta a tutti” si è imposto come uno dei dieci siti più visitati al mondo.

Viaggia sempre sul World Wide Web il fenomeno d’intrattenimento del momento, il social network per antonomasia, ovvero Facebook, capace di attirare l’attenzione di giovani e adulti. Creatura del 19enne studente di Harvard Mark Zuckerberg, dalla metà degli anni 2000 è stato in grado di modificare i rapporti interpersonali e di annullare le distanze in maniera immediata con amici e parenti.

Ma i primi dieci anni del XXI secolo sono anche gli anni del boom di un nuovo format televisivo: i reality. Merito soprattutto della Endemol che con i suoi programmi (il Grande Fratello su tutti che proprio in questa edizione spegne le 10 candeline) rivoluziona i palinsesti delle tv italiani. Un ulteriore scossone alla classica tv generalista lo impone il magnate Rupert Murdoch che, dall’estate del 2003 con la pay-tv Sky, offre pacchetti con centinaia di programmi monotematici e porta in Italia l’HD, l’High Definition delle immagini. Un’innovazione nell’approccio al mezzo di comunicazione di massa più amato dagli italiani che inizia a coinvolgere tutti con l’avvento del “digitale terrestre”.

Nasce il fast-fashion di H&M, i viaggi sono rigorosamente low-cost dall’avvento di Ryanair e si viaggia in simpatiche auto dalle piccole dimensioni, le Smart

A cambiare drasticamente è anche la moda. Ad innovare in questo settore, dettando il percorso a tutte le aziende concorrenti è la Hennes & Mauritz meglio conosciuta come H&M che, nel 2003, apre il primo negozio in Corso Vittorio Emanuele a Milano. Nasce il fast-fashion, amato anche da star come Madonna che nel 2006 firma una sua linea personale, la “M by Madonna”. Oggi l’impero svedese dell’abbigliamento può contare su 2200 punti vendita in 38 paesi, di cui 67 in Italia.

Ma negli anni 2000 prende piede anche un nuovo modo di viaggiare, quello dei voli low-cost che rivoluzionano i cieli con prezzi convenienti e appetibili a tutti. Emblema è la compagnia irlandese Ryanair che, sotto la guida di Michael O’Leary, in meno di dieci anni dal 1999 al 2008, ha subito una crescita esponenziale: dai 5.358.000 a oltre 58 milioni di passeggeri trasportati. Non solo gli aerei ma anche le auto cambiano aspetto: è l’intelligente idea della SMART (acronimo Swatch-Mercedes ART, ma anche parola inglese che significa “scaltro”), una piccola vettura a due posti che ottiene un successo strabiliante soprattutto nei grandi centri come Roma e Milano, ingolfati dal traffico.

Fonte: www.newsfood.com

Facebook mette la freccia Nel 2010 più visitatori di Google

Facebook batte Google e si afferma come il sito più visitato negli Stati Uniti nel 2010. Intanto intorno al social network si sta per aprire un nuovo capitolo della battaglia legale che si protrae da anni tra i gemelli Winklevoss, che avrebbero avuto l’idea da cui poi nacque Facebook, e il suo fondatore Mark Zuckerberg.

Il social network, secondo uno studio di Experian Hitwise, ha scalzato il motore di ricerca al primo posto della classifica dei portali più visitati negli Usa nell’anno appena concluso: fra gennaio e novembre Facebook è stato visitato dall’8,93% dei navigatori contro il 7,19% di Google.com. Mountain View supera però Facebook se vengono inclusi nel conteggio tutti i siti che fanno capo a Google, fra i quali quali Youtube e Gmail. In questo caso infatti Google è stato visitato dal 9,85% dei navigatori. Il terzo posto va in ogni caso a Yahoo! con l’8,12% dei navigatori.
I problemi per Facebook arrivano invece sul fronte legale. Tyler e Cameron Winklevoss ci ripensano. E puntano a un annullamento dell’accordo raggiunto in precedenza con il sito web, dichiarandosi pronti ad aprire un nuovo capitolo della battaglia legale intorno al social network che si protrae da anni. I gemelli Winklevoss, che accusano Mark Zuckerberg di aver rubato l’idea originale per la creazione di Facebook e che hanno patteggiato un accordo che li ha portati a incassare 20 milioni di dollari in contanti e 45 milioni di dollari di azioni Facebook, ritengono di essere stati ingannati: l’intesa – riporta il New York Times – non rispecchia il valore reale del social network e la somma ricevuta è troppo ridotta.
Il mese prossimo i gemelli Winklevoss potrebbero chiedere alla corte d’appello federal di San Francisco l’annullamento del precedente accordo così da poter riprendere l’azione legale avviata nel 2004. E insistono: non è una questione di soldi ma di principio. Una differenza di valore c’è senza dubbio, secondo alcune stime infatti l’attuale valore dell’accordo sarebbe pari a 140 milioni di dollari. «Il principio è loro non si sono battuti correttamente. Il principio è che Mark ha rubato l’idea» spiega Tyler Winklevoss. A complicare ulteriormente la vicenda è il fatto che i gemelli Winklevoss sono in guerra anche con gli avvocati che li hanno portati ad accettare il patteggiamento. Un giudice di recente ha stabilito che i gemelli devono versare ai legali una commissione del 20%, ovvero 13 milioni di dollari. Il risultato è che i soldi ricevuti dall’accordo del 2008 sono attualmente bloccati in un conto corrente. «Mark è dove è perchè noi lo abbiamo incluso nel nostro progetto» aggiungono.
Una nuova battaglia legale presenta rischi sia per i gemelli Winklevoss sia per Facebook, la cui posta in gioco è elevata: se il giudice decidesse di annullare l’accordo, la società dovrebbe decidere se patteggiare un’intesa più ricca o se andare al processo. I gemelli Winklevoss potrebbe arricchirsi di più oppure perdere tutto.
La disputa è datata 2003, quando Zuckerberg, i due gemelli e Divya Narendra erano a Harvard e Zuckerberg si è offerto di aiutarli a creare il programma Harvard Connection. Zuckerberg – denunciano i gemelli – avrebbe ritardato il lavoro e si sarebbe mostrato evasivo nel rispondere alle pressioni. Nel febbraio 2004 Zuckerberg ha lanciato The Facebook, fra l’irritazione dei suoi compagni che hanno subito avviato una causa.

Fonte: www.lastampa.it

Così Internet ha cambiato il mondo nel 2010

Da Google in Cina a Wikileaks, quest’anno la Rete ci ha riservato sorprese rivoluzionarie e si è rivelata capace di superare anche le censure

Il caso Google-Cina, l’affare Blackberry, i nuovi media che si affacciano all’orizzonte, i Paesi autoritari che annaspano vedendo svanire la loro capacità di fermare la valanga della Rete. Il 2010 è stato anche l’anno di Internet.

Per la prima volta nella storia, a difesa di Google minacciato in Cina, è scesa in campo l’amministrazione americana. Hacker cinesi avevano preso di mira le caselle di posta Gmail di alcuni dissidenti, un attacco che – si è poi scoperto leggendo i cablogrammi di Wikileaks – fu lanciato direttamente da Pechino. «In un mondo interconnesso, un attacco alla rete di una nazione è un attacco contro tutti noi», dichiarò il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, promettendo «serie conseguenze» per chi lancia attacchi informatici e «minaccia la libertà di espressione sul web».

Nel frattempo, a migliaia di chilometri di distanza, alcuni Paesi del Golfo, e non solo, tentavano di mettere sotto controllo la rete Blackberry. Anche in quel caso, a impensierire Arabia Saudita, Emirati Arabi, Libano, India e Indonesia era l’impossibilità di controllare i messaggi scambiati attraverso gli smartphone poichè transitano su server blindati in Canada. In alcuni casi, come in India, si è raggiunto un accordo secondo il quale le autorità giudiziarie, previa richiesta formale e in nome della sicurezza nazionale, possono accedere ai dati dei server installati ad hoc nei singoli Paesi.

Un capitolo a parte va dedicato all’Iran: le autorità della Repubblica islamica hanno fallito nel tentativo di censurare la rete. Esempio concreto è stata la “rivoluzione verde” del giugno del 2009, quando milioni di giovani scesero nelle strade per protestare contro la controversa rielezione di Mahmoud Ahmadinejad. Quella rivoluzione è stata un’enorme vittoria anche per la Rete: il servizio di microblogging Twitter è diventato un ottimo strumento per comunicare, un sistema contro il quale la censura non ha potuto nulla, poichè per diffondere una notizia, un grido di aiuto, non serve, in quel caso, neppure una connessione Internet, ma è sufficiente un semplice sms.

L’anno si chiude con il caso Wikileaks. Indipendentemente dai contenuti rivelati attraverso la diffusione di cablogrammi e documenti riservati, è cruciale pensare al mezzo che è stato utilizzato: la Rete. Una rete sociale che fa parte di un nuovo sistema di comunicare e fare informazione, il cosiddetto web 3.0, attraverso strumenti che consentono una condivisione di notizie, in tutti i formati e in tempo reale. È sempre più difficile censurare la Rete, se non tentando di stringere i rubinetti della banda larga.

Ma anche in Cina, uno dei Paesi in cui il governo tenta di controllare ogni segnale sull’etere, si stanno aprendo grosse falle: gli internauti aumentano, cresce la fame di informazione e migliorano le tecnologie per aggirare i blocchi. Non è un caso se dopo la dura battaglia tra Google e il Dragone, si sia riusciti a raggiungere un accordo e a evitare che il colosso di Mountain View abbandonasse il Paese (una minaccia cui nessuno aveva creduto fino in fondo, se si pensa a un mercato da 384 milioni di internauti). Prima di raggiungere l’accordo, Google dimostrò a Pechino con un semplice “switch” (un dirottamento sui server a Hong Kong) di riuscire a rendere accessibili agli utenti in pochi secondi contenuti sensibili, come la strage di Piazza Tienanmen.

A poche settimane dalla fine del 2010, arriva poi l’elezione di Mark Zuckerberg a persona dell’anno della rivista Times. E la Rete ci consegna una foto: il fondatore di Facebook, felpa e jeans, passeggia in un enorme palazzo di Pechino accanto all’amministratore delegato di Baidu, il più grande motore di ricerca della Grande Muraglia. Forse nel 2011 ci saranno altre sorprese.

Fonte: www.lastampa.it

Guadagnarsi da vivere combattendo lo spam

Daniel Balsam era stufo di ricevere ogni giorno decine di messaggi di posta elettronica non richiesti, così un giorno decise di trasformare un impiccio quotidiano in una nuova opportunità per guadagnare qualche soldo. Otto anni fa, Balsam decise di lasciare il proprio impiego nel settore del marketing per dedicarsi completamente alla lotta contro lo spamming, nelle aule di tribunale. Da allora ha vinto decine di piccole cause, ottenendo risarcimenti che gli consentono di vivere e gli hanno permesso di abbandonare il proprio impiego.

Balsam ha anche creato un sito web, Danhatesspam.com (“Dan odia lo spam”), su cui racconta le proprie esperienze legali e spiega ai lettori come comportarsi per arginare lo spam e citare in giudizio i mittenti della posta indesiderata. L’ex esperto di marketing, che in questi otto anni si è anche laureato in legge, vive a San Francisco e grazie alle norme californiane per arginare il fenomeno dello posta indesiderata ha vinto una quarantina di cause legali.

L’attività è iniziata nel 2002 come un hobby, spiega Balsam alla Associated Press, con piccole cause civili per diventare progressivamente una professione a tutti gli effetti. In California, la legge impedisce alle società di inviare messaggi di posta non richiesti contenenti nelle intestazioni frasi che possano indurre i riceventi a credere che le email contengano offerte commerciali per prodotti gratuiti, per esempio. Ogni messaggio deve inoltre contenere un link che consenta agli utenti di indicare di non voler più ricevere messaggi indesiderati da un particolare mittente.

Il lavoro di Balsam sembra essere abbastanza redditizio, anche se molto dipende dalle decisioni dei singoli giudici sui casi. Lo scorso novembre, per esempio, una causa legale contro la società Various Inc., che controlla il social network per maggiorenni AdultFriendFinder, ha fruttato un risarcimento di 4mila dollari. Balsam aveva ricevuto quattro email non richieste uguali tra loro su quattro diversi account di posta elettronica contenenti nell’oggetto dell’email il messaggio «Ciao, il mio nome è Rebecca, ti amo». Il giudice ha dato ragione a Balsam, dichiarando che il contenuto dell’oggetto violava le leggi della California sullo spamming. I legali di Various Inc. hanno però deciso di appellarsi e la prossima udienza sarà il 5 gennaio.

Nel 2007, Balsam ha invece ottenuto un risarcimento pari a 7mila dollari da parte della società Trancos, accusata di inviare messaggi di spam senza l’opzione per cancellarsi dalla ricezione di altre email dalla medesima azienda. Il giudice ha dato ragione a Balsam, ma nella sentenza ha comunque ricordato che l’autore della causa legale non è propriamente un utente della Rete come tutti gli altri poiché gestisce circa cento diversi indirizzi di posta elettronica. Un numero così alto di account serve per aumentare le probabilità di ricevere spam che non rispetta le regole imposte dalla legge californiana.

Balsam ha anche avviato un’azione legale contro Tagged, uno dei social network più utilizzati negli Stati Uniti. Le due parti hanno raggiunto un accordo riservato, ma in un secondo momento la società ha deciso di avviare una propria iniziativa legale quando Balsam ha comunicato la decisione di pubblicare sul proprio sito i termini dell’accordo. La causa potrebbe protrarsi a lungo e una vittoria potrebbe fruttare diverse migliaia di dollari all’ex esperto di marketing.

Secondo i detrattori, Balsam adotta stratagemmi che non sono poi molto differenti dai trucchi e dai cavilli legali sfruttati da chi fa spamming online. Predilige quasi sempre società di medie dimensioni, contro le quali intraprende piccole cause civili che spesso si risolvono con un accordo tra le parti per un risarcimento, soluzione che consente alle aziende di eliminare rapidamente il problema ed evitare le spese per un processo.

L’attività di Balsam rimane comunque una goccia nel mare nella lotta contro lo spamming online. Secondo le stime di Cisco System, una delle più grandi società nella produzione e distribuzione di sistemi e dispositivi per le reti informatiche, ogni giorno vengono inviati almeno 200 miliardi di messaggi non desiderati, pari al 90% di tutti i messaggi email inviati e ricevuti in una giornata.

Fonte: www.ilpost.it

Sony lancia la sfida all’iTunes di Apple: nuovo portale musica

Tokyo, 22 dic. (Ap) – Sony lancia la sfida a Apple, creando a sua volta un portale internet sui brani misicali. Ma sarà diverso dall’iTunes di Apple, dove si possono scaricare brani a pagamento. L’inziativa di Sony, battezzata “Music Unlimited” e gestito da Qriocity, si basa su un abbonamento fisso che consente agli utenti di accedere a un catalogo di circa 6 milioni di brani, che possono essere direttamente ascoltati tramite diverse apparecchiature del gruppo di elettronica tramite connessione internet: dalla Playstation ai computer della serie Bravia. L’iniziativa parte da Gran Bretagna e Irlanda, mentre dal prossimo anno verrà estesa ad altri paesi tra cui l’Italia, assieme a Australia, Canada, Francia, Germania, Spagna, Nuova Zelanda e Stati Uniti.

Fonte: http://notizie.tiscali.it

Pagina 12 di 23

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén