cogIl cognitive computing è la tecnologia che in futuro ci consentirà di interagire con i computer in modo molto più immediato e naturale di oggi, praticamente “parlando” con le macchine e sfruttando la loro capacità di imparare dall’esperienza. I vantaggi principali si avranno i tutti quei campi dove è necessario elaborare grandi quantità di dati, disponibili possibilmente in formati non omogenei tra loro e dunque difficilmente “digeribili” dalle applicazioni informatiche tradizionali.
Gli impieghi immaginabili dei “computer cognitivi” (di cui esistono già alcuni promettenti progetti, il più famoso dei quali è Watson di Ibm) sono molti e negli ambienti più diversi. Per esempio nel campo della diagnostica medica: applicazioni basate su cognitive computing potrebbero affiancare i medici nell’analisi dei dati relativi agli esami di laboratorio del paziente, interpretandoli alla luce delle ricerche più aggiornate, fornendo risposte utili a elaborare diagnosi precise e terapie efficaci.

Possibili usi si possono prevedere anche in campi commerciali (con la realizzazione di “personal shopper virtuali” in grado di assistere i clienti di un negozio durante gli acquisti) e per le multinazionali dell’energia che, soprattutto durante l’esplorazione di nuove riserve di idrocarburi, si trovano a “interrogare” e analizzare una gran mole di dati disponibili sotto forma di tabelle, immagini, progetti, testi ecc..: farlo con un linguaggio naturale, senza dover rispettare particolari “strutture”, renderà tutto più veloce (e dunque più economico).

 

FONTE: http://www.focus.it/tecnologia/che-cos-e-il-cognitive-computing_C39.aspx