eleganza“A che serve l’Arte? A darci la breve ma folgorante illusione della camelia, aprendo nel tempo una breccia emotiva che non si può ridurre alla logica animalesca.
Come nasce l’Arte? E’generata dalla capacità propria dello spirito di scolpire la sfera sensoriale.
Che cosa fa l’Arte per noi? Dà forma e rende visibili le nostre emozioni e, così facendo, conferisce loro quell’impronta di eternità che recano tutte le opere le quali, attraverso una forma particolare, sanno incarnare l’universalità degli affetti umani.
L’impronta dell’eternità… Queste pietanze, queste coppe, questi tappeti e questi bicchieri quale vita assente suggerisce al nostro cuore? Fuori dai contorni del quadro, forse, il tumulto e la noia della vita, l’incessante e vana corsa stremata dai progetti – ma, dentro, la pienezza di un momento sospeso, strappato al tempo della bramosia umana. La bramosia umana! Non possiamo smettere di desiderare, e questo ci esalta e ci uccide al contempo. Il desiderio! Ci sostiene e ci crocifigge, portandoci ogni giorno sul campo di battaglia dove ieri abbiamo perso ma che, nel sole di un’altra giornata, ci sembra nuovamente un terreno di conquista; e anche se domani moriremo, il desiderio ci fa erigere imperi destinati a diventare polvere, come se la consapevolezza che presto cadranno non riguardasse la sete di edificarli ora; ci infonde l’energia di volere sempre quello che non possiamo possedere e ci getta all’alba sull’erba disseminata di cadaveri, affidandoci fino alla morte progetti che appena compiuti subito rinascono.”

 

(pag.197)