Il nostro volto é una macchina estremamente sofisticata e complessa che ha come funzione primaria quella di comunicare delle emozioni.

Le espressioni del volto sono essenziali durante la comunicazione umana, rappresentano quella parte della comunicazione non verbale fondamentale che, insieme ai gesti, permette di comprendere meglio la persona con cui ci si confronta.

Quante volte abbiamo sentito dire “Il silenzio vale più di mille parole”?…

Oggi una nuova tecnica computerizzata potrà permettere di comprenderle meglio: gli scienziati dell’Università di East Anglia hanno svilippato un sistema per poter “clonare” in tempo reale l’espressioni e i movimenti del viso umano durante una conversazione.
Durante una conferenza video, il sistema segue, registra e traccia ogni movimento muscolare, producendo una faccia  clonata, indistingubile da quella originale.

Questa faccia può essere alterata in tempo reale, modificando l’espressività, le caratteristiche tipiche, come il colore della pelle ed altri caratteri etnici, e perfino il sesso della faccia stessa.

I partecipanti alla conversazione possono essere ingannati al punto da non riuscire ad accorgersi delle modifiche.
La tecnica, descritta sulla rivista Language & Speech, è attualmente già utilizzata dagli psicologi statunitensi, e i risultati degli esperimenti sfidano le conoscenze preconcette sulla comunicazione non verbale.
«Quando si parla con qualcuno – ha detto Theobald, a capo della ricerca- si completa la comunicazione verbale con movimenti, posture ed espressioni, per dare maggior significato a quello che si dice o per rispondere alle parole dell’altro.

Poter controllare questi movimenti ci permette per la prima volta di misurare correttamente il loro contributo e la loro importanza nel comportamento umano».

La nuova tecnica non ha solo applicazioni nella ricerca: la collaborazione durante lo sviluppo con la Disney Research dimostra come una simile tecnologia potrebbe essere usata nell’animazione computerizzata per ottenere personaggi sempre più simili al vero.

Ottima idea, questa, per cartoni animati sempre più “reali”!