museo

 

 

Quello reale custodisce i reperti della culla delle civilità ma può essere visitato solo dagli iracheni. Ora si apre a tutti grazie al progetto ideato e realizzato dal Cnr su iniziativa del Ministero degli Esteri.

 

 

 

E’ il museo che conserva i tesori dell’antica Mesopotamia, la culla della civiltà. Eppure è precluso agli occhi del mondo intero. E’ il museo che racconta la grandezza tecnologica dei Sumeri del IV millennio a. C., che documenta la raffinatezza estetica dei Babilonesi, tra II e I millennio a. C., con le ambiziose imprese urbanistiche e architettoniche di Nabucodonosor II, oltre alle sue strategie di politica estera che portarono sotto il dominio di Babilonia città come Gerusalemme e Tiro. E che conserva il patrimonio degli Assiri, popolo di guerrieri e letterati (II millennio a. C.) tra il programma militare di Assurnasirpal, i complessi monumentali della capitale Ninive voluti da Assurbanipal e l’invenzione della scrittura. Eppure rimane quasi del tutto inaccessibile. E’ il Museo nazionale dell’Iraq a Bagdad, riaperto dopo una fase di restauro nel febbraio scorso, ma che di fatto, per la difficile situazione politica del Paese, può essere visitato solo dagli iracheni. Ma da oggi il paradosso può essere superato con le risorse del multimediale. Diventa accessibile il portale del Museo virtuale dell’Iraq (www.virtualmuseumiraq.cnr.it), progetto ideato e realizzato dal Cnr su iniziativa del Ministero per gli Affari Esteri, direzione generale per i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/arte/recensioni/virtuale-bagdad/virtuale-bagdad/virtuale-bagdad.html