Apple, assente alla Fiera di Barcellona, vince il Global Mobile Award

Il Mobile World Congress si chiude oggi, ma ieri è arrivata una notizia curiosa: Apple ha vinto un Global Mobile Award per il miglior apparecchio presentato sul mercato nel 2010. E ovviamente, è l’iPhone 4, che offre – secondo la giuria – “uno schermo eccellente, un design curatissimo, fantastici materiali e un fenomenale ecosistema per gli sviluppatori di app”. “In una competizione serrata – prosegue la motivazione – l’iPhone 4 ha saputo far tesoro del successo dei suoi predecessori per definire lo standard con cui gli attuali smartphone devono confrontarsi”.

Vale appena il caso di ricordare che Apple non ha mai partecipato alla più grande fiera mondiale di telefonia, e a Barcellona non c’è nemmeno per questa sesta edizione. Ma Steve Jobs vinse lo scorso anno il Gsm Award come personaggio più influente nella tecnologia mobile, e alla Fira il fantasma dell’iPhone è ovunque: nel design dei nuovi supertelefonini, tutti più o meno ispirati a quello di Apple (anche se spesso con materiali più scadenti), nella cura per l’interfaccia e nell’attenzione ai dettagli, nell’idea di “ecosistema”, costruito intorno all’apparecchio, con uno Store dove acquistare le app. L’iPhone è nelle parole di Eric Schmidt di Google e nella borsetta di Carol Bartz di Yahoo!, ma soprattutto nelle mani di moltissimi tra gli operatori, i giornalisti , i curiosi che affollano gli stand, tutti lì a fotografare e inviar messaggi su Twitter e Facebook con il supercellulare Apple. Certo, fotografano soprattutto smartphone con Android, che a Barcellona sono tantissimi: per trovarli basta seguire il robottino verde che ogni tanto si vede sul pavimento. E, arrivati allo spazio dedicato al sistema operativo di Google, la novità è che le applicazioni sono molte, ma anche di ottimo livello: praticamente quasi tutto quello che esiste per iPhone c’è anche per Android, ormai. C’è Pulse, che Steve Jobs stesso aveva presentato come una delle app più interessanti per iPad, ma stanno per arrivare anche Wired e New Yorker, ad esempio.

Già, perché Android non è pensato solo per i cellulari, ma anche per tablet. Se l’iPad è il primo – e al momento l’unico – vero tablet di massa, parecchi altri arriveranno nei prossimi mesi: e molto probabilmente funzioneranno con il software di Google. Il Motorola Xoom è un ottimo prodotto, il nuovo Samsung Galaxy Tab promette bene, mentre anche da Htc arriva una novità interessante (il Flyer, che ha anche accesso al servizio di streaming di giochi Onlive). E per la seconda metà del 2011, finalmente Google dovrebbe unificare il sistema operativo per smartphone e quello per tablet (Apple lo ha fatto qualche mese fa). E’ una mossa importante, specie dal punto di vista psicologico, perché segnala come l’ecosistema di smartphone e tablet possa essere in realtà uno solo, ampliando ancora il mercato che si apre agli sviluppatori.

Che spazio rimarrà per gli altri? Forse Windows Phone 7 assicurerà a Microsoft la visibilità che non ha mai avuto nel settore degli smartphone, grazie all’accordo con Nokia (e sarebbe un peccato se non fosse così, perché il sistema operativo di Redmond è elegante e pratico, anche se al momento le applicazioni non sono moltissime). Symbian, di fatto, è al capolinea, mentre sul futuro di Meego si addensano nuvole cupe; non se la cava male, invece, Blackberry, sia pure con l’incognita nella difficile transizione dall’Os degli smartphone a quello del tablet. E il PlayBook di Rim è certamente una sfida all’iPad: l’hardware c’è, ma il suo successo dipenderà dal prezzo e dalle applicazioni disponibili. Sempre nel campo delle tavolette, il Touchpad di Hp è ben costruito e ha la migliore interfaccia vista al Mwc, ma si fatica a credere che davvero possa sfondare sul mercato. Windows 8 per i tablet, infine, dovrebbe arrivare il prossimo anno, con un ritardo che a quel punto sarà difficile colmare.

Fonte: www.lastampa.it