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Categoria: Notizie Pagina 10 di 28

Smau Business sbarca a Roma il 30 e 31 marzo

Il circuito Smau Business Roadshow torna nella capitale il 30 e 31 marzo schierando oltre 90 fornitori di soluzioni ICT tra cui aziende del calibro di Adobe, Canon, Cisco, Dell, Fastweb, HP,IBM, Intel, Miscrosoft, Oracle, Sap e Zucchetti.
Le aziende presenteranno al padiglione 11 della Fiera di Roma le ultime novità tecnologiche tagliate su misura per le Piccole e Medie Imprese e le Pubbliche Amministrazioni del Centro Italia.
L’evento, realizzato in collaborazione con l’Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma presenterà un’area espositiva che proporrà un’ampia offerta di soluzioni tecnologiche per il business e un calendario di oltre 40 appuntamenti formativi che, con il coinvolgimento delle Business School Italiane e di analisti di mercato, cavalcheranno gli ultimi trend tecnologici del momento in grado di aumentare la competitività delle imprese e ridurne i costi interni.
Ecco qualche anticipazione sul calendario degli eventi formativi: la School of Management del Politecnico di Milano, nell’ambito di quattro laboratori della durata di 90 minuti ciascuno, affronterà tematiche d’attualità nel mondo delle nuove tecnologie come la Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione dei Documenti, le più innovative soluzioni di Unified Communication e Collaboration, l’innovazione nell’ attività di Progettazione, e il Cloud Computing e fornirà utili strumenti per calcolare il benefici concreti derivanti dall’adozione di tali tecnologie in azienda.
SDA Bocconi School of Management, invece, punterà l’attenzione sul Project Management e la Business Intelligence attraverso sessioni formative che prevedono la partecipazione di un numero limitato di imprese, ognuna delle quali sarà protagonista di una sessione di assessment personalizzata.
Gartner realizzerà due workshop dedicati al pubblico allargato di manager e decisori aziendali dedicati alle dinamiche di mercato delle spese in tecnologie informatiche da parte delle aziende e alla comunicazione del valore delle tecnologie informatiche al business.

Fonte: http://www.impresacity.it

Le email anonime? Identificabili

Ricercatori canadesi sostengono di aver messo a punto un algoritmo in grado di identificare con notevole accuratezza gli autori delle email (presunte) anonime. Una tecnologia ideale per facilitare il lavoro agli avvocati

Un team di ricerca della Concordia University ha messo a punto una nuova tecnica per l’identificazione degli autori di email anonime, potenzialmente in grado di fornire risultati a prova di aule di tribunale. L’obiettivo degli autori dello studio – pubblicato su Digital Investigation – è fornire uno strumento innovativo per combattere i cyber-criminali che si nascondono dietro la posta di provenienza ignota.

Benjamin Fung, professore della Concordia University, esperto di data mining e co-autore dello studio, spiega infatti che “nel corso degli ultimi anni si è visto un aumento allarmante nel numero di cyber-crimini inerenti le email anonime”, messaggi di posta indesiderata che possono “condurre minacce o pornografia infantile, facilitare la comunicazione tra i criminali o trasportare virus”.

Spesso un semplice indirizzo IP non basta a smascherare il vero responsabile di una campana di spam o altro crimine telematico, e la nuova tecnologia di Fung e colleghi può aiutare le indagini identificando e raccogliendo delle vere e proprie “impronte digitali” univoche ricorrenti in una gran massa di messaggi di posta elettronica.

La tecnologia sviluppata nell’università canadese individua le caratteristiche univoche di ogni email – un errore di grammatica particolare, l’uso esclusivo del minuscolo e via elencando – le confronta con il resto della posta da analizzare ed è in grado di riconoscerne l’autore con un’accuratezza compresa tra l’80% e il 90%.

Per stabilire la qualità dell’algoritmo di identificazione, Fung e colleghi lo hanno testato su una raccolta di oltre 200mila email spedite da 158 dipendenti della defunta Enron Corporation. Analizzando 10 email scritte da 10 soggetti diversi, i ricercatori hanno appunto identificato gli autori reali con le percentuali di accuratezza succitate.

Nel valutare la possibile utilità della nuova tecnica di identificazione, Fung cita espressamente le aule di tribunale come scenario ideale per il suo impiego: “Affinché le prove siano ammissibili – spiega il ricercatore – gli investigatori devono spiegare il modo in cui sono arrivati alle loro conclusioni. Il nostro metodo permette di fare esattamente questo”.

Fonte: http://punto-informatico.it

Black-out di Internet in Libia: traffico dirottata in un buco nero che risucchia le richieste

Uno scenario da post catastrofe, con le strade ancora agibili, ma senza nessuno che le attraversi. La similitudine è di James Cowie della società americana Renesys, specializzata nel monitorare le attività sul Web, che ha descritto così la situazione di Internet in Libia a partire dalla sera di giovedì quando il governo ha chiuso gli ultimi canali che ancora consentivano il flusso di notizie via Web da e per il Paese. In maniera però più sottile e sofisticata di quanto avvenuto qualche settimana fa in Egitto, dove il regime di Mubarak si era limitato a ordinare ai provider di “staccare la spina”, spegnendo i server.

Quello che è accaduto non è del tutto chiaro, ma pare che in Libia i tecnici governativi sembrano aver mantenuto in funzione le strutture, incanalando però il traffico in una specie di “buco nero” che risucchia le richieste. Il comportamento dei provider potrebbe essere stato simile a quello delle compagnie telefoniche che tendono a diminuire la quota di traffico a disposizione di un certo utente man mano che questi supera una certa soglia; in questo caso la quota di traffico a disposizione è stata semplicemente azzerata.

“In una nazione delle dimensioni della Libia – conferma Craig Labovitz, analista capo della società di sicurezza Arbor Networks – è improbabile che un singolo evento, un incidente, possa isolare il Paese. Per il governo è relativamente facile, invece, riprogrammare alcuni server o togliere la corrente a una manciata di data center per tagliare le connessioni alla Rete”.

Il blackout, secondo quanto conferma anche Google, è stato pressoché continuo durante la giornata di venerdì ed è proseguito venerdì mattina; lo si evince dal grafico del Transparency Report, uno strumento online che serve per controllare di ora in ora il fluire dei dati provenienti dai vari servizi della Grande G (da YouTube a Gmail, a Google Search) nel mondo.

Nelle ultime 48 ore la barra del diagramma che riguarda la Libia è rimasta fissa nei pressi dello zero. Soltanto in alcuni alberghi che ospitano i giornalisti stranieri, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, il servizio sembra essere stato temporaneamente ripristinato in un paio di occasioni. In Libia la la situazione dell’accesso a Internet è molto diversa da quella dell’Egitto; soltanto il 6 % della popolazione utilizza il Web (contro il 24 % degli egiziani), si tratta però di una fascia di abitanti molto scolarizzata, influente e interessata alla politica, per cui la perdita dell’informazione online può rappresentare un brutto colpo.

Ma anche chi non segue abitualmente le vicende politiche risentirà dell’oscuramento – spiega Leslie Harris, presidente del Centro per la Democrazia e la Tecnologia di Washington. Ciò è vero in particolare per gli abitanti della capitale: “li isolerà ancor più da chi vive nelle altre parti della nazione – sottlinea Harris – e dalle informazioni su ciò che sta accadendo laggiù”. Impedendo così che il vento della ribellione possa contagiare anche chi è stato finora fedele al rais. Oltre naturalmente, a impedire al resto del mondo di conoscere ottenere ragguagli in tempo reale su ciò che sta accedendo, e di stigmatizzare la violenza dilagante.

Fonte: http://www.lastampa.it

Steve Jobs presenta l’iPad2

Non poteva certo mancare. Steve Jobs, nonostante le precarie condizioni di salute non ha voluto perdersi la presentazione al mondo intero dell’iPad2.

Eccolo quindi, maglietta nera d’ordinanza e volto scavato, fare la sua apparizione dal palco dello Yerba Buena Center. “Il 2011 sarà l’anno dell’iPad2, ha dichiarato, e non potevo certo perdermi il suo lancio, visto quanto ci abbiamo lavorato!”
Rinfrancato dall’ovazione dei presenti, Jobs ha preseguito: “Il primo iPad ha avuto un grandissimo successo ma, se ci fossimo seduti sugli allori, avremmo sicuramente avvantaggiato la concorrenza. Per questo l’iPad2 è stato completamente rivisto, nel design e nella sostanza”.
Questa innovazione si traduce in uno spessore
ultrasottile (8,8 millimetri contro i 13,4 del precedente), un peso ulteriormente limato verso il basso (590 grammi, ben 90 in meno) e un’esperienza d’utilizzo ancora più naturale e fluida.

Ci sono le tanto agognate (dai fans) due fotocamere (per utilizzare Facetime ma anche per registrare video in HD), il processore dual core A5 è ancora più potente e gestisce senza affanni browser e applicazioni varie.

Insomma, come insegna l’iPhone, nessuno stravolgimento ma una studiata attenzione a colmare le (poche) lacune del predecessore.

Ma il successo della nuova tavoletta sarà strettamente legato alle applicazioni che vi gireranno. Ecco perché Jobs si sofferma, ad esempio, su iMovie “che permette di montare un video girato in alta definizione e poi condividerlo con un tocco con gli amici”.

A chiudere il cerchio, Jobs ha mostrato una custodia magnetica, in vari colori, che protegge l’iPad2 ma, allo stesso tempo, consente di posizionarlo così da fruire più agevolmente dei contenuti multimediali e un cavo per collegare la tavoletta al televisore via Hdmi e visualizzare i filmati in HD. Insomma niente che non facciano anche i tablet della concorrenza, ma Jobs riesce a trasformare in un evento anche la presentazione di un cavo Hdmi!

L’iPad2 sarà lanciato negli Stati Uniti tra meno di dieci giorni (l’11 marzo) con prezzi immutati rispetto al precedente (che non sarà più prodotto) e dunque a partire da 499 dollari. L’attesa per noi italiani sarà davvero breve perché l’iPad2 raggiungerà le nostre coste il 25 marzo.

Scommettiamo che sarà un successo annunciato?

Fonte: http://www.cellularemagazine.it

EDITORIA: A RIMINI 3-5 MARZO PRIMA KERMESSE ITALIANA SU ‘EBOOK’

– Roma – Dal 3 al 5 marzo a Rimini si svolgera’ Ebook Lab Italia, la prima mostra-convegno per tutti i professionisti dell’editoria digitale sul mercato italiano, con il titolo “Il futuro dei libri, i libri del futuro”. All’appuntamento, di cui main sponsor sono Asus e T-Page, si ritroveranno produttori hardware e librai, la grande distribuzione  e gli editori, gli sviluppatori di software dedicato assieme agli autori e ai loro agenti, tutti investiti dalla rivoluzione digitale e chiamati a reinventare un settore importante dell’industria culturale e a cogliere tutte le nuove opportunita’ offerte dalla tecnologia.    L’evento si caratterizza per una nutrita serie di seminari e laboratori, sul modello dei due eventi di maggior impatto per il settore sulla scena USA: “Tools of Change” e il “Digital Book World”. La giornata inaugurale prevede gli interventi di Gino Roncaglia (Universita’ della Tuscia) e Cristina Mussinelli di AIE (Associazione Italiana Editori) sul futuro e i mercati internazionali dell’ebook; mentre Riccardo Cavallero, direttore generale Libri Trade Mondadori, raccontera’ come si vendono gli ebook nel nostro paese. “Come cambia la narrazione, come cambia la lettura” e’ il tema dell’incontro con Marino Sinibaldi, direttore di Radio Tre, e lo scrittore Piotr Kowalczyk parlera’ di “Self-publishing”, in particolare di un fenomeno come i “romanzi per cellulare”. La grande distribuzione sara’ invece al centro del convegno con Maurizio Motta, direttore generale di MediaWorld; Mauro Zerbini, amministratore delegato di IBS.it; e Ferdinando Mantovani, direttore de LaFeltrinelli.it. Venerdi’ 4 marzo Ebook Lab Italia ospitera’ Sanford Forte, former director di Flat World Knowledge, uno dei casi piu’ citati nell’editoria scolastica, caratterizzato da testi con licenza Creative Commons che il professore puo’ smontare e integrare a suo piacimento. Sui modelli di business per quotidiani e periodici digitali interverra’ Paola Dubini dell’Universita’ Bocconi di Milano, chiamata a dare un quadro scientifico di una situazione in continua evoluzione. Di bellezza estetica degli ebook discuteranno Enrico Tallone e Matteo Balocco, esperto di interfacce e usabilita’. Significative anche le presenze dal mondo dei produttori di hardware: Michael Dahan, ceo di Booken; Antonio Bosio di Samsung Italia e Alessandro Salsi di Asus si confronteranno sulle “Visioni sul futuro dei dispositivi di lettura”. Curiosita’ per l’intervento di Alessandro Bottoni, segretario del Partito Pirata, che spieghera’ i sistemi di protezione dei contenuti, dal punto di vista di un “pirata informatico”. Sabato, nella giornata di chiusura, saranno presenti Max Whitby, ceo di Touch Press, casa editrice nata per produrre opere esclusivamente digitali, e poi Leonardo Chiariglione di Cedeo, che parlera’ della possibile adozione di nuovi sistemi di micro transazioni sul mercato. Giovanni Biondi, capo dipartimento per la programmazione al ministero  dell’Istruzione, fara’ il punto sul futuro dei libri di testo, tra mercato e tecnologia.

Fonte: http://www.agi.it

Google modifica l’algoritmo per migliorare la qualità dei risultati

L’aggiornamento riduce la visibilità dei siti «fotocopia» o di scarso valore

NEW YORK
Google ha modificato l’algoritmo del suo motore di ricerca, nel tentativo di migliorare la qualità dei risultati delle ricerche.

«L’aggiornamento – si legge sul blog di Mountain View – è pensato per ridurre il ranking, ovvero la visibilità nei risultati di ricerca, dei siti di bassa qualità, quelli che hanno pochi contenuti di valore aggiunto per gli internauti o ad esempio con notizie fotocopia di altri. Allo stesso tempo saranno premiati i siti Internet di qualità, quelli con informazioni originali, analisi e approfondimenti».

Diversamente dalle molte altre modifiche già apportate, ma in molti casi piccole, questa novità merita un annuncio, dicono da Google, perchè influirà per circa il 12% sui risultati delle ricerche, una percentuale significativa che potrà essere apprezzata dagli utilizzatori. La modifica interessa per ora la versione Usa del motore, ma verrà presto estesa agli altri Paesi.

Anche se non dichiarato esplicitamente, l’obiettivo sembra quello di colpire i cosiddetti «content farm», come eHow e Answerbag, siti Web che pubblicano migliaia di contenuti al giorno col solo scopo di apparire più in cima possibile nell’elenco dei risultati.

L’aggiornamento dell’algoritmo, precisa Mountain View, non si basa sull’opzione introdotta la scorsa settimana sul suo browser Chrome e che consente agli utenti di bloccare siti ritenuti futili. Tuttavia,  i siti penalizzati dal nuovo algoritmo coincidono per l’84% con quelli segnalati dagli internauti.

Fonte: http://www.lastampa.it

Tablet, Motorola debutta sul mercato con Xoom

NEW YORK
Dopo mesi di monopolio totale di Apple, la guerra tra tablet si fa seria. Esce oggi sul mercato il Motorola Xoom, il primo vero concorrente dell’iPad. Secondo gli esperti, Xoom è l’unico in grado di dar fastidio al colosso informatico di Cupertino, grazie a una nuova versione del sistema operativo studiato da Google Honeycomb, per la prima volta applicato a un tablet.

Come l’iPad, Xoom ha uno schermo da 10 pollici, ha circa lo stesso spessore e peso anche se è più stretto e più lungo, ha molte applicazioni, più simili a un computer che a uno smartphone e ha un processore più potente dell’iPad di prima generazione. Ha sia una telecamera posteriore che anteriore, a differenza del prodotto firmato Apple, migliori altoparlanti e una risoluzione superiore dello schermo.

Sfortunatamente per i consumatori alla ricerca di alternative all’iPad, Xoom ha un tallone d’Achille: il prezzo. Mentre l’iPad è disponibile in una gamma di modelli a partire da 499 dollari fino a 829 – senza dover stipulare nessun contratto – l’ultimo nato Motorola costa 800 dollari, prezzo base.

Fonte: http://www.lastampa.it

Niente Internet in Libia

Esattamente come è accaduto poco tempo prima nelle vicine nazioni di Tunisia ed Egitto, anche in Libia la gente è scesa in strada per contestare il regime al potere e, nello stesso modo, il regime ha deciso di mettere il silenziatore alla protesta impedendo ai propri cittadini l’accesso ad Internet.

Secondo i dati messi a disposizione da Google, durante lo scorso 19 Febbraio, il Web libico sarebbe stato completamente inattivo per un periodo di circa 7 ore, ciò è avvenuto esattamente in coincidenza con il periodo in cui le proteste sono state più violente.

Il governo della Libia retto dal colonnello Muammar Gheddafi non ha fornito alcuna spiegazione ufficiale del black-out, anche se le sue motivazioni risultano abbastanza palesi: decine di morti sulle piazze non sono certo da considerarsi una buona pubblicità per un regime, qualsiasi esso sia.

Basandosi sull’esperienza di Egitto e Tunisia, lo “spegnimento” della Rete non dovrebbe comunque essere sufficiente per mettere a tacere la protesta in atto, anzi, costituisce un’ulteriore violazione dei diritti civili che potrebbe contrbuire a esacerbare la volontà del popolo libico di ribellarsi.

Fonte: www.mrwebmaster.it

World Mobile Congress: il miglior telefonino dell’anno è l’iPhone 4

Apple, assente alla Fiera di Barcellona, vince il Global Mobile Award

Il Mobile World Congress si chiude oggi, ma ieri è arrivata una notizia curiosa: Apple ha vinto un Global Mobile Award per il miglior apparecchio presentato sul mercato nel 2010. E ovviamente, è l’iPhone 4, che offre – secondo la giuria – “uno schermo eccellente, un design curatissimo, fantastici materiali e un fenomenale ecosistema per gli sviluppatori di app”. “In una competizione serrata – prosegue la motivazione – l’iPhone 4 ha saputo far tesoro del successo dei suoi predecessori per definire lo standard con cui gli attuali smartphone devono confrontarsi”.

Vale appena il caso di ricordare che Apple non ha mai partecipato alla più grande fiera mondiale di telefonia, e a Barcellona non c’è nemmeno per questa sesta edizione. Ma Steve Jobs vinse lo scorso anno il Gsm Award come personaggio più influente nella tecnologia mobile, e alla Fira il fantasma dell’iPhone è ovunque: nel design dei nuovi supertelefonini, tutti più o meno ispirati a quello di Apple (anche se spesso con materiali più scadenti), nella cura per l’interfaccia e nell’attenzione ai dettagli, nell’idea di “ecosistema”, costruito intorno all’apparecchio, con uno Store dove acquistare le app. L’iPhone è nelle parole di Eric Schmidt di Google e nella borsetta di Carol Bartz di Yahoo!, ma soprattutto nelle mani di moltissimi tra gli operatori, i giornalisti , i curiosi che affollano gli stand, tutti lì a fotografare e inviar messaggi su Twitter e Facebook con il supercellulare Apple. Certo, fotografano soprattutto smartphone con Android, che a Barcellona sono tantissimi: per trovarli basta seguire il robottino verde che ogni tanto si vede sul pavimento. E, arrivati allo spazio dedicato al sistema operativo di Google, la novità è che le applicazioni sono molte, ma anche di ottimo livello: praticamente quasi tutto quello che esiste per iPhone c’è anche per Android, ormai. C’è Pulse, che Steve Jobs stesso aveva presentato come una delle app più interessanti per iPad, ma stanno per arrivare anche Wired e New Yorker, ad esempio.

Già, perché Android non è pensato solo per i cellulari, ma anche per tablet. Se l’iPad è il primo – e al momento l’unico – vero tablet di massa, parecchi altri arriveranno nei prossimi mesi: e molto probabilmente funzioneranno con il software di Google. Il Motorola Xoom è un ottimo prodotto, il nuovo Samsung Galaxy Tab promette bene, mentre anche da Htc arriva una novità interessante (il Flyer, che ha anche accesso al servizio di streaming di giochi Onlive). E per la seconda metà del 2011, finalmente Google dovrebbe unificare il sistema operativo per smartphone e quello per tablet (Apple lo ha fatto qualche mese fa). E’ una mossa importante, specie dal punto di vista psicologico, perché segnala come l’ecosistema di smartphone e tablet possa essere in realtà uno solo, ampliando ancora il mercato che si apre agli sviluppatori.

Che spazio rimarrà per gli altri? Forse Windows Phone 7 assicurerà a Microsoft la visibilità che non ha mai avuto nel settore degli smartphone, grazie all’accordo con Nokia (e sarebbe un peccato se non fosse così, perché il sistema operativo di Redmond è elegante e pratico, anche se al momento le applicazioni non sono moltissime). Symbian, di fatto, è al capolinea, mentre sul futuro di Meego si addensano nuvole cupe; non se la cava male, invece, Blackberry, sia pure con l’incognita nella difficile transizione dall’Os degli smartphone a quello del tablet. E il PlayBook di Rim è certamente una sfida all’iPad: l’hardware c’è, ma il suo successo dipenderà dal prezzo e dalle applicazioni disponibili. Sempre nel campo delle tavolette, il Touchpad di Hp è ben costruito e ha la migliore interfaccia vista al Mwc, ma si fatica a credere che davvero possa sfondare sul mercato. Windows 8 per i tablet, infine, dovrebbe arrivare il prossimo anno, con un ritardo che a quel punto sarà difficile colmare.

Fonte: www.lastampa.it

Firefox 4, tutte le novità per sfidare Chrome e IE

La cosiddetta “battaglia dei browser” negli ultimi anni non ha risparmiato sorprese. Internet Explorer di Microsoft ha regnato incontrastato per anni, ma l’arrivo di Firefox e poi di Google Chrome ha scompigliato le carte. Al punto che Firefox ha ora più utenti di Explorer in Europa, mentre Chrome guadagna terreno grazie alle ottime performance su tutte le piattaforme. Mozilla, sviluppatore di Firefox, ha ben chiaro che in uno scenario così fluido non ci si può riposare sugli allori. E per la nuova versione del suo browser, in arrivo entro marzo, ha lavorato parecchio per migliorare velocità e capacità. Con il risultato che Firefox 4 è ora un browser percepibilmente più veloce della versione 3.6, l’ultima rilasciata ufficialmente. E per la nuova versione, debutta un’interfaccia utente alleggerita, ispirata certamente al minimalismo scelto da Google per Chrome, ma anche alla nuova estetica scelta da Microsoft per il nuovo Explorer 9. Ma questa versione numero quattro potrebbe non essere l’ultima dell’anno: l’incredibile roadmap di Mozilla 1 per il suo browser vede il rilascio della versione 7 entro il 2011. Se ci riusciranno non è dato saperlo, di sicuro Google fa già qualcosa di simile con i continui rilasci di aggiornamenti per Chrome.

Veloce come una volpe. La prima cosa che si nota in questa versione 4 è la velocità complessiva. Il browser si avvia molto più rapidamente di prima e la navigazione risulta molto più spedita: le pagine si caricano in pochi istanti, e la performace di Firefox 4 è ormai pari a quella ottima di Google Chrome e a quella promessa da quanto visto finora di Explorer 9. Mozilla ha recuperato terreno, dopo un periodo speso in seconda posizione, implementando al meglio Css3 e Html5, piattaforme che consentono un’esperienza web multimediale senza l’utilizzo di plugin esterni. Anche il motore Javascript è stato ottimizzato, un accorgimento che permette un’esperienza più fluida in quei siti che utilizzano molto questo tipo di linguaggio, Facebook ad esempio. Mozilla ha introdotto poi il supporto al video in formato WebM, e inserito la funzione Sync nativamente. Ora è possibile sincronizzare il proprio profilo Firefox su diversi computer, con segnalibri, password e cronologia, prima per farlo era necessario installare un’estensione. In Firefox 4 c’è anche un sistema di protezione dei dati dell’utente, attraverso la funzionalità “Navigazione anonima” che non lascia tracce in giro per il web. Il nuovo browser impiega la tecnologia DNT, Do Not Track, che evita ai siti che raccolgono pubblicità di aggregare i dati degli utenti. In questo modo, la navigazione è sempre protetta, a scelta dell’utente.

Arrivano le applicazioni web. Tra le novità più interessanti c’è Firefox Panorama, un rinnovato sistema di gestione delle schede di navigazione, ora raggruppabili e più lineari da tenere d’occhio, anche in grandi quantità. Soprattutto ora le schede possono essere configurate come “applicazioni” e quindi godere di un’attenzione speciale e rimanere in rilievo. Firefox fa il salto formale verso le “web app” come Explorer 9, che però al momento permette di gestire i siti come fossero vere e proprie applicazioni, integrabili nella barra di Windows. Mozilla rilancia insomma, e promette una roadmap più veloce per le prossime versioni della “volpe di fuoco”. Se riuscirà a mantenersi in testa alle preferenze degli utenti si vedrà: sia le nuove incarnazioni di Chrome che di Explorer sono ottimi prodotti. Quello che è certo è che la versione 4 di Firefox porta nell’arena dei browser un concorrente molto ben attrezzato.

Fonte: http://www.repubblica.it

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