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Categoria: Web e dintorni Pagina 20 di 28

IPcalypse: oggi la fine degli indirizzi Internet

Con questo countdown non voglio mettervi ansia, nemmeno fretta. Ma aggiornarvi sulla situazione degli indirizzi IP mondiali. Che stanno per finire, evidentemente! La notizia era nota (a dirlo proprio Vincent Cerf, uno dei padri della rete e dell’attuale tecnologia IPV4), non sto scoprendo nulla. Ma con alta probabilità finiranno proprio oggi pomeriggio.

I calcoli iniziali avevano previsto l’assegnazione degli ultimi blocchi nel 2010, ma grazie ad alcuni interventi come il “riciclo” di vecchi indirizzi e l’introduzione di nuove tecnologie come il Dhcp, Nat, ecc. si è riusciti ad arrivare fino a febbraio di quest’anno.

Oggi pomeriggio, tra qualche ora, ci sarà l’Arpageddon, ovvero la fine della connettività web che abbiamo sempre conosciuto. In pratica, da oggi pomeriggio non ci saranno più indirizzi IP disponibili per chi vorrà connettersi alla rete mondiale. L’indirizzo IP è il numero identificativo che viene assegnato ad ogni dispositivo che vuole navigare su internet. Data la sempre più crescente richiesta di banda da parte delle sempre più diffuse tecnologie di connessione (PC, smartphone, palmari), questi indirizzi stanno per esaurirsi.

IPV4 e IPV6, cosa cambia?

Il problema sta nella compatibilità dei due protocolli. Il passaggio di testimone è un’impresa tutt’altro che semplice. Cambiare la tecnologia di base sulla quale operano milioni e milioni di reti e computer, infatti, avrebbe portato al caos più totale; per ovviare a ciò, l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, l’ente internazionale che si occupa della gestione di Internet) ha introdotto diverse tecnologie dedicate alla convivenza tra l’IPV4 e l’IPV6, per un passaggio graduale al nuovo sistema (SIT, Simple Internet Transition).

La situazione in Italia

Chi sta veramente utilizzando l’IPv6 in Italia? Il RIPE (Regional Internet Registry europeo) ha usato il metodo delle stelle, lo stesso utilizzato per indicare gli alberghi migliori o i ristoranti più raffinati. La classificazione mette in evidenza i LIR, i Local Internet Registry, ovvero operatori di telecomunicazioni, internet service provider, content provider, reti della ricerca, grosse enterprise, internet exchange che non solo mettono a disposizione dei loro utenti indirizzi IPv6, ma che li usano e li propagano correttamente nella rete.

La prima stella è semplice: è assicurata se si è ottenuto un pool di indirizzi IPv6 da RIPE. La seconda stella si guadagna se gli indirizzi sono noti a tutte le altre reti che compongono internet, diventando parte della cosiddetta full routing table, la tabella globale di tutti gli indirizzi dell’internet mondiale che serve ai router per capire dove mandare i pacchetti dei dati per arrivare a destinazione.

In Italia i LIR a 4 stelle sono 27 su un totale di 446. Ma attenzione, il 77% del totale non ha nemmeno una stella, ovvero non ha ancora richiesto indirizzi IPv6!! I nomi dei 27 sono pubblicati sul sito di RIPE e in questa lista mancano tutti i grossi operatori sia fissi che mobili. Si può infatti fare il confronto con l’elenco di tutti i LIR che operano in Italia. Un atteggiamento di attesa non giustificato che potrebbe lasciare l’Italia al palo.

Perché il resto del mondo non resta a guardare. Ed è possibile che noi dobbiamo essere sempre follower??

Fonte: ninjamarketing.it

Smau Bari, la due giorni si apre il 9 febbraio

Smau Business Bari, in programma il 9 e 10 febbraio al padiglione 9 della Fiera del Levante, scalda i motori e si prepara a presentare, accanto ad un’ area espositiva che vedrà presenti i principali protagonisti del settore come Cisco, Fastweb, Fujitsu Scanning, IBM, Kodak, Microsoft, TeamSystem, Trend Micro, Zucchetti, pronti a scendere in campo per presentare le ultime novità tecnologiche, un ricco programma di workshop, laboratori e un ciclo di incontri che si susseguiranno nei due giorni all’interno dell’Arena Marketing Trends.
Ad aprire la due giorni dedicata alle tecnologie per il business, mercoledì alle ore 11.30 si terrà l’evento inaugurale della terza edizione di Smau Bari che prevedrà un primo momento istituzionale alla presenza di Nichi Vendola,Presidente di Regione Puglia, Cosimo Lacirignola, Presidente della Fiera del Levante, Domenico Favuzzi, Presidente Sezione Terziario Innovativo e Comunicazione di Confindustria Bari-Barletta-Andria-Trani, Gianni Sebastiano, Presidente del Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese, Alessandro Ambrosi, Presidente Confcommercio Bari.
Successivamente, dopo una breve introduzione di Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, Nicola Fratoianni, Assessore all’Innovazione della Regione Puglia moderato da Giancarlo Capitani, Presidente di Net Consulting, parlerà di come l’innovazione tecnologica possa aiutare concretamente le imprese del territorio a competere sul mercato globale. A seguire Raffaello Balocco, Responsabile Scientifico Osservatorio ICT&PMI della School of Management del Politecnico di Milano annuncerà i vincitori del Premio Innovazione ICT.
Saranno oltre 40 i workshop della durata di 50 minuti sulle tematiche di maggiore attualità tra cui, per citarne alcune, Sistemi gestionali integrati, Business Intelligence, CRM, Fatturazione elettronica e Dematerializzazione dei documenti, Gestione documentale, Mobile&Wireless ed RFId, Cloud Computing e Software as a Service, Unified Communication&Collaboration, sicurezza del sistema informativo aziendale, marketing digitale e e-commerce. I workshop saranno presentati in parte dai docenti delle più prestigiose Business School italiane e analisti di mercato come Aism, Adico, Gartner, IWA e la School of Management del Politecnico di Milano in parte dai player ICT che racconteranno numerosi casi reali di imprese locali per mettere in evidenza i benefici di business derivanti dall’adozione delle moderne tecnologie.
I Laboratori sono eventi della durata di 90 minuti a cura degli Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano dedicati a tematiche di tendenza.
Obiettivo è quello di far comprendere a pieno il valore delle più innovative soluzioni tecnologiche per il business, attraverso l’analisi di dati di mercato e il racconto dei migliori casi aziendali e nonché fornire alle imprese strumenti di misurazione del reale ROI generato.
Il Laboratorio Progettazione, in programma mercoledì 9 alle 11.30, fornirà una panoramica sugli strumenti che le moderne tecnologie informatiche mettono a disposizione per trasformare le idee in prodotti di successo, mentre il Laboratorio Unified Communication & Collaboration, in programma mercoledì 9 febbraio alle 13.30, illustrerà le modalità attraverso cui introdurre in modo corretto in azienda gli strumenti e le tecnologie di Unified Communication & Collaboration che hanno registrato, secondo una ricerca presentata dalla School of Management del Politecnico di Milano, una crescita nell’utilizzo, con un investimento medio per azienda pari a 225.000 euro nel 2010.
Infine, durante il laboratorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, in programma giovedì 10 febbraio alle ore 10.00, verranno illustrati tutti i benefici derivanti dall’adozione di soluzioni che, secondo una ricerca condotta nella School of Management dl Politecnico di Milano nel 2010, sono sempre più utilizzate dalle imprese italiane, ma ancora poco dalle Pubbliche Amministrazioni.
Nel complesso, il valore scambiato “in formato elettronico” attraverso questi modelli ammonta a circa 150-200 Miliardi di euro, tra il 5% e il 7% del valore totale degli scambi B2b (pari a circa 3.000 Miliardi di euro).
Torna anche quest’anno l’Arena Marketing Trends in cui interverranno i maggiori esperti italiani per spiegare come sfruttare al meglio le occasioni emergenti fornite dai nuovi strumenti di comunicazione e marketing come social media, motori di ricerca, viral marketing e guerriglia marketing.
Tra i temi affrontati dai workshop la gestione della privacy in azienda, le nuove figure professionali nate con il web 2.0, le opportunità del marketing digitale, la formazione e la didattica attraverso i social network. Sarà inoltre affrontato ampiamente il tema dell’e-commerce, un settore che nonostante la crisi, ha registrato nel 2010 una crescita sia in termini di utenti (+ 1 milione rispetto al 2009) sia in termini di fatturato (+14% rispetto al 2009).
Le iscrizioni agli eventi in programma a Smau Business Bari sono già aperte sul sito. La partecipazione è gratuita ma necessita di registrazione obbligatoria.

Fonte: www.channelcity.it

Arriva in Italia Facebook Deals, sconti a portata di smartphone

Dopo il lancio negli Stati Uniti, a novembre 2010, Deals viene lanciato oggi nel Regno Unito, in Francia, Germania, Italia e Spagna.
Deals
permetterà tramite smartphone, di usufruire di sconti e promozioni o ottenere premi offerti da marchi, grazie a un semplice check-in.
Il tutto sarà ovviamente condivisibile su Facebook.

La funzionalità è sostanzialmente un’estensione di Facebook Luoghi, già disponibile da tempo e per il momento le aziende che vi hanno aderito sono cinque: AC Milan, Benetton, Poste Italiane, Tim e Vodafone. 

Come funziona? Facile. Basta accedere a Facebook dalla pagina mobile o attraverso le applicazioni dedicate disponibili per Android ed iOS (a breve anche su BlackBerry). Dopodichè utilizzare la funzione “Luoghi” e cercare un elenco di luoghi nelle vicinanze.
Se accanto a qualcuno di essi è presenti un’icona gialla, significa che sono presenti delle offerte, a cui scegliere di aderire o meno.
Le offerte possono essere di diversi tipi: alcune sono individuali, altre anche per gli amici e, per finire quelle fedeltà.
Le individuali propongono sconti singoli e unici. Le offerte amici possono invece essere sfruttare registrandosi insieme ai propri amici e infine le offerte fedeltà permettono ai clienti affezionati di ottenere una ricompensa. Infine, con le offerte di beneficenza, le aziende partecipanti faranno una donazione a un ente da loro scelto ogni volta che un utente si registrerà alla promozione.

Fonte: www.bitcity.it

Google Art Project: i musei si visitano online

E’ stato presentato ieri Google Art Project che permette a chiunque di passeggiare per scoprire oltre 1000 opere d’arte esposte in 17 tra i più importanti musei del mondo; a questo scopo è stato lanciato anche il sito www.googleartproject.com dove è possibile visionare oltre 1000 immagini di opere d’arte e prendere parte ad un tour a 360° delle singole gallerie d’arte grazie a Street View.

Sicuramente la caratteristica più interessante del progetto è la possibilità di passeggiare virtualmente nei musei, selezionando le opere di interesse e cliccando su ognuna di queste per avere maggiori informazioni o esplorare quelle in alta definizione quando disponibili; se disponibili, si possono vedere anche i video YouTube correlati al museo o all’opera stessa e le stesse gallerie sono disponibili anche su Google Maps con il servizio Street View.

Ognuno dei 17 musei che hanno aderito al progetto ha selezionato un’opera da fotografare attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione Gigapixel ed è per questo che sono già disponibili opere di 486 artisti di tutto il mondo: si va dalla Nascita di Venere del Botticelli, icona della Galleria degli Uffizi di Firenze a No Woman, No cry di Chris Offili passando per i soffitti della Reggia di Versailles, i templi Egizi e una collezione mondiale che va da Whistler a Rembrandt.

Google Art Project integra la funzionalità Crea la tua collezione che permette agli utenti di salvare delle porzioni di immagine per ciascuna delle 1000 opere disponibili creando una propria collezione personale alla quale possono essere aggiunti commenti personali.

Questi i musei partner del progetto con le opere disponibili:

Galleria degli Uffizi, Firenze – Italia: “Nascita di Venere”, Sandro Botticelli (1483-1485)
Alte Nationalgalerie, Berlino – Germania: “Nella serra”, Edouard Manet (1878-1879)
Freer Gallery of Art Smithsonian, Washington DC – USA: “Rosa e argento: la principessa dalla terra di porcellana”, James McNeill Whistler (1863-1865)
The Frick Collection, New York City – USA: “San Francesco nel deserto”, Giovanni Bellini (iniziato intorno al 1480)
Gemäldegalerie, Berlino – Germania: “Georg Gisze, un mercante tedesco”, Hans Holbein il Giovane (1497-1562)
Museum Kampa, Praga – Repubblica Ceca: La Cattedrale, Frantisek Kupka (1912-1913)
The Metropolitan Museum of Art, New York City – USA: “I mietitori”, Pieter Bruegel il Vecchio (1565)
MoMA, The Museum of Modern Art, New York City – USA: “Notte Stellata”, Vincent van Gogh (1889)
Museo Reina Sofia, Madrid – Spagna: “La bottiglia di Anis del Mono”, Juan Griz (1914)
Museo Thyseen – Bornemisza, Madrid – Spagna: Ritratto di Cavaliere, Vittore Capaccio (1510)
National Gallery, Londra – UK: “Gli Ambasciatori”, Hans Holbein il Giovane (1533)
Château de Versailles – Francia: “Maria Antonietta e i suoi bambini”, Louise Elisabeth Vigée-Lebrun (1787)
Rijksmuseum, Amsterdam – Paesi Bassi: “Ronda di notte”, Rembrandt Harmensz. Van Rijn (1642)
The State Hermitage Museum, San Pietroburgo- Russia: “Il ritorno del figlio prodigo”, Rembrandt Harmensz. Van Rijn (1663-1665)
State Tretyakov Gallery, Mosca – Russia: “Apparizione di Cristo al popolo”, Aleksander Ivanov (1837-1857)
Tate Britain, Londra – UK: “No Woman, No Cry”, Chris Ofili (1998)
Van Gogh Museum, Amsterdam – Paesi Bassi: “La camera”, Vincent van Gogh (1888)


Fonte: www.dgmag.it

Ferrari, Google, Coca Cola, le aziende con più commenti su Facebook

Text 100 ha realizzato in collaborazione con e.Life una ricerca per indagare come le aziende usano Facebook e come interagiscono con gli utenti italiani.
Lo studio ha preso in esame circa 200 brand italiani e internazionali e 15 categorie merceologiche e ha analizzato oltre 1.000.000 tra post, commenti e link in italiano pubblicati in wall aperti, fan page e gruppi di Facebook.
E’ stato preso in considerazione il periodo tra il 1 novembre e il 31 dicembre 2010.
I post relativi alle 10 aziende più commentate, rappresentano il 40% del totale dei commenti nel periodo analizzato.

La classifica delle aziende più commentate:
Non stupisce che nella top ten dominino multinazionali come Google, Coca-Cola, Disney (rispettivamente prima, seconda e sesta) e campioni del web come YouTube (quarta) e Yahoo (settima).
Più sorprendente il quinto posto di  MySpace ma soprattutto la presenza nelle top ten di brand italiani: Ferrari, FIAT e Mediaset, rispettivamente terza, ottava  e decima.
Ma sono anche altre le aziende del nostro paese che riescono a utilizzare con estrema efficacia sia in termini quantitativi che qualitativi lo strumento “Facebook”.
Ad esempio TIM, tra i primi nella speciale classifica di gradimento, ha ottenuto oltre 5.000 “like” a novembre e dicembre.
Segue Pupa con 4.455 “like”, che ha dimostrato anche una buona capacità di coinvolgimento sulla propria fanpage, in particolare grazie alla campagna sul “cofanetto di tuoi sogni” che nel mese di dicembre ha ottenuto centinaia di commenti. Le fan page più popolari
Solo il 25% delle aziende oggetto della ricerca possiede una fan page in Italiano e tra queste spiccano Vodafone con oltre 638.000 fan e più di 7.000 commenti, IKEA con “soli” 96.436 fan ma con ben 4.833 “like”, TIM con 165.867 fan ma oltre 5.000 “like” e 3.400 commenti e, come già detto, Pupa che spicca per numero di fan (oltre 59.000)  e di “like” (4.455) .
Lo studio ha anche valutato quali siano le fanpage più apprezzate dagli utenti e, in questa speciale classifica, che incrocia le variabili gradimento  (like/fan) e coinvolgimento (post del brand/commenti dei fan),  è Pupa a primeggiare, seguita da IKEA, TIM  e Vodafone.
Sempre a proposito di gradimento, interessante è la top five dei post che sono piaciuti di più, ovvero quelli che hanno ottenuto il maggior numero di fan: BMW primeggia con ben due post in classifica (al primo e al quarto posto), in piazza d’onore IKEA, Vodafone si inserisce con due post in terza e quinta posizione.
Dalla ricerca di Text 100 ed e.life emerge che la maggior parte dei post appare nei “wall pubblici” e non nelle fanpage delle aziende, segno che – quando si parla di social network – l’ascolto è molto importante.
Non sempre infatti le aziende più attive nella loro fanpage sono capaci di coinvolgere i fan in un dialogo a due vie.
Sono numerosi i wall in cui le aziende si limitano a pubblicare i propri messaggi, senza tenere in debita considerazione i commenti dei visitatori o quello che si dice di loro su altri wall.  Quindi quando si definiscono gli obiettivi legati a Facebook è importante non solo puntare al numero di fan ma anche darsi dei target qualitativi, ovvero in termini di coinvolgimento e gradimento.

Fonte: www.bitcity.it

Wired Italia, ecco i 10 giovani CEO più potenti del web

Wired Italia ha deciso di proporre l’elenco dei 10 giovani CEO più potenti e promettenti del Web, che con la loro guida visionaria hanno portato al successo le rispettive aziende.

Il CEO (chief executive officer) è un concetto utilizzato soprattutto in economia e nel giornalismo ed è la persona che ha il potere decisionale come delega da parte del consiglio di amministrazione. Nelle società più giovani il  CEO è spesso lo stesso fondatore.
Wired, rivista mensile che tratta tematiche di carattere tecnologico  e di come queste influenzino la cultura, l’economia, la politica e la vita quotidiana, ha stilato l’elenco  dei giovani CEO più potenti del mondo.
1- Mark Zuckerberg. Il fondatore e CEO di Facebook ha un patrimonio netto valutato in oltre 6,9 miliardi di dollari di cui condivide il 24% con la sua società Facebook Inc.
2- Larry Page. Con Sergey Brin è il fondatore di Google. Recentemente è stato annunciato che diverrà il nuovo CEO della sua creatura dopo che per 10 anni questo importantissimo ruolo è stato ricoperto da Eric Schmidt.
3- Gianluca Cozzolino. E’ il CEO di Ciaopeople, una media company napoletana che veicola oltre 25.000.000 di pagine viste mensili e che non ha mai ricevuto finanziamenti da parte di venture capitalist.
4- Dick Costolo. Dopo aver ricoperto il ruolo di COO e aver ottenuto ottimi risultati, ora Dick Costolo è stato chiamato dall’amministrazione del gruppo a ricoprire la carica di CEO di Feedburner per monetizzare il più possibile la pubblicità sulla piattaforma.
5- Robin Li. E’ il co-fondatore e CEO di Baidu, il più grande motore di ricerca cinese.
6- Michael L. Chasen. E’ il fondatore il CEO della Blackboard Express, società nata nel 1997 e leader nei servizi all’educazione digitale con un capitale di mercato poco inferiore al miliardo di dollari.
7- Adam Norwitt. E’ il CEO di Amphenol, aziende tra le maggiori produttrici al mondo di fibre ottiche per connessioni veloci e sistemi di cablaggio.
8- Dara Khosrowshahi. E’ il CEO di Expedia, il più grande portale/motore di ricerca (booking service) di viaggi del mondo.
9- Michael G. Rubin. Fondatore e CEO della GSI Commerce, leader nella fornitura di servizi di e-commerce, è universalmente riconosciuta come l’azienda che muove il mercato del commercio online.
10- Massimo Banzi. E’ il CEO di Tinker, la società che segue l’evoluzione del progetto Arduino, un microprocessore open source, messo gratuitamente a disposizione di chiunque lo voglia utilizzare, modificare o vendere e che, dopo la sua diffusione gratuita sul Web, ora viene utilizzato in tutto il mondo.

Fonte: www.bitcity.it

La Web tv stenta in Italia, servono licenze per contenuti

Primo rapporto di Iptv: 700 mila clienti, ma manca l’offerta di qualità

In Italia ci sono 700 mila clienti che vedono la tv su Internet. Lo certifica il primo rapporto di Iptv, l’associazione che raggruppa le società di telefonia Fastweb, Telecom Italia e Wind. La televisione su Internet protocol che sta evolvendo da Iptv a Smart tv (tv dotate di connessione a Internet), stenta a diffondersi in Italia e si continua a registrare una forte difficoltà degli operatori ad accedere a contenuti televisivi pregiati sui quali investono 30 milioni l’anno.

Le cause sono da ricercarsi in un quadro normativo che, disegnato per i media tradizionali, spesso rappresenta un ostacolo allo sviluppo del mercato, e in un’eccessiva rigidità dell’offerta di diritti che non consente l’arricchimento dell’offerta legale di contenuti distribuiti su Ip.

«Noi – ha commentato la presidente di Iptv, Irene Pivetti – crediamo che ampliare la scelta di contenuti a disposizione dei consumatori sia un importante obiettivo, che può dare un rilevante contributo alla crescita digitale del Paese. L’Italia è ricca di contenuti innovativi che, grazie allo sviluppo dell’offerta audiovisiva su piattaforma Ip, possono più facilmente raggiungere i consumatori finali, anche indipendentemente dalla programmazione in palinsesti rigidi. Si tratta quindi di consentire e facilitare lo sviluppo di nuovi media, rafforzando l’industria nazionale attraverso lo sviluppo di offerte legali distribuite sulle reti Ip».

Tra le soluzioni per garantire un’effettiva disponibilità dei diritti, l’associazione chiede di definire licenze collettive estese per la ritrasmissione dei canali lineari e di evitare che lo sviluppo sia frenato dall’assenza di offerta di diritti.

Riguardo alla diffusione dei servizi audiovisivi su Ip sviluppati da Fastweb, Telecom Italia e Wind a partire dal 2003, il rapporto ipotizza che, grazie alle offerte di Smart tv, il numero di clienti attuale possa crescere significativamente. L’associazione stima infatti che a fine 2010 già il 5% delle famiglie italiane sia attrezzato con televisori, blu-ray e game console connettibili alla Rete, che consentono di ricevere servizi e contenuti trasmessi attraverso piattaforme Ip.

Fonte: www.lastampa.it

L’apocalisse di Internet: gli IP finiranno il 2 Febbraio

L’infrastruttura di Internet è in pericolo ed a giorni potrebbe accadere una vera e propria apocalisse.

A dare l’allarme nuovamente Vinton Cerf, uno dei padri del World Wide Web che si era espresso già nei mesi scorsi con dichiarazioni pesanti riguardo gli IPv4.

Gli indirizzi IP infatti starebbero per finire, ne restano meno di 30 milioni gli indirizzi disponibili e se si continuerà con questo ritmo la data precisa dell’apocalisse di Internet sarà le 4 del mattino del 2 febbraio di quest’anno.

La fine di Internet dovrebbe arrivare proprio per lo standard IPv4 ideato dallo stesso Cerf nel 1979: i numeri IP identificano un computer in Rete e utilizza 32 bit consentendo quindi 4,3 miliardi di combinazione possibili di numeri.

IPv4 ora appare largamento superato; per questo motivo già da giugno i giganti del Web dovrebbero convertirsi all’IPv6. IPv6 fornisce una chiave a 128bit e garantisce oltre un miliardo di quadriliardi di combinazioni. Provider ed operatori devono quindi adeguarsi al nuovo standard.

Nel mentre non ci sarà l’apocalisse o Ipcalypse, Internet continuerà a funzionare ma si estenderà più lentamente con macchine che condivideranno lo stesso IP: i due standard sono tra di loro incompatibili quindi bisognerà collegarsi a siti in IPv6 da una rete ad IPv6.

Secondo alcuni esperti però queste sono esagerazioni ed il passaggio a IPv6 sarà più soft e graduale.

Akamai ha pubblicato un nuovo rapporto sullo stato di Internet afferma che labanda larga globale è cresciuta da 1,8 Mbps a 2 Mbps. La Corea del Sud ha le connessioni broadband più veloci con 14 Mbps seguiti da Hong Kong, Giappone, Romania, Paesi Bassi, Lettonia, Repubblica Ceca e Svizzera.

Fonte: web20.excite.it

Google Sketchup: Mappe Sempre più Interattive e Reali

Google Maps ed Earth, servizi figli del gigante della search di Mountain View, dominatori del panorama della cartografia stradale e satellitare sul web; servizi che si integrano perfettamente con tutte le altre tecnologie dell’azienda produttrice: così le mappe risultano interattive, mostrando informazioni sulle singole strutture ricettive, fotografie dei luoghi scattate dagli utenti e indicazioni stradali; e ancora: rilievi topografici, situazione del traffico, webcam, video e informazioni turistiche.

Una vera e propria proposta a 360°, soprattutto in seguito ad alcuni importanti aggiornamenti che fanno muovere il tutto in una direzione decisamente più reale, con potenzialità veramente sorprendenti: con la navigazione fotografica tramite Street View è oggi possibile vedere direttamente le strade che si dovranno percorrere o i luoghi in cui si dovrà fare tappa, in modo da avere anticipazioni perfette sul viaggio.

Tuttavia Google non si ferma qui: Maps e Earth devono essere sempre più vicini alla realtà, gli utenti devono potersi calare in qualsiasi luogo della terra, assaporarlo con gli occhi, provare emozioni anche prima di vederlo dal vivo.

Immaginate di poter analizzare anche nei dettagli i più grandi edifici del mondo, le opere e gli elementi del paesaggio; immaginate di trovarvi virtualmente a Sidney e di non dovervi fermare a una foto sgranata, ma di poter analizzare più a fondo anche i particolari, di poter guardare ciò che Street View non mostra: oggi, grazie a Sketchup è possibile.

Sketchup è uno strumento professionale di modellazione 3D (in generale per architettonica e urbanistica) offerto da Google, acquisito da alcuni anni. Tramite Sketchup è possibile dar forma ad edifici e, statue, macchine e oggetti partendo da modelli fotografici, oppure disegnare liberamente per riorganizzare una stanza o creare elementi tridimensionali realistici ed esportabili in vari formati.

Sebbene la versione a pagamento nasca come software orientato ai professionisti della progettazione, viene proposta anche un’alternativa gratuita, con alcune funzionalità in meno, anche se non particolarmente limitanti.

Una delle principali caratteristiche di Sketchup, che lo differenzia da tutti i suoi concorrenti, è la perfetta integrabilità in Maps e Earth, che permette di ottenere effetti assolutamente sorprendenti.

Chiunque può elaborare una struttura, che sia un famoso palazzo o un’ anonima casa, per poi esportarla e vederla posizionata direttamente sulla mappa. Numerosi tutorial e guide gratuite affiancano chiunque voglia apprendere l’uso di questo software, incentivando così lo sviluppo della tecnologia e la diffusione di una cultura di tipo collaborativo per il perfezionamento di uno strumento ormai importantissimo in ambito turistico.

Da Sketchup sono nate varie iniziative, sia a carattere commerciale che solidale: si va quindi dalla promozione di hotel e strutture in modo decisamente all’avanguardia, tramite video e modelli, fino ad arrivare a progetti sociali come quello della ricostruzione virtuale della città di L’Aquila, devastata dal tragico terremoto del 2009, passando per la virtualizzazione di tutti gli stadi dei mondiali di calcio 2010.

Fonte: www.ilgiornale.it

Firefox 4 beta pronto, ora si pensa alla 5

Mozilla ha annunciato ufficialmente la release della beta di Firefox 4, già disponibile in download gratuito. Nelle ultime ore però si sono diffuse delle indiscrezioni che rivelano come lo sviluppatore nordeuropeo sia già al lavoro sulla versione 5.0 di Firefox.
Questa mossa potrebbe essere letta come una accelerazione nello sviluppo con il preciso scopo di rimanere al passo con Google Chrome, browser che, presentato nel 2008, ha già raggiunto la versione 10.
Quindi se l’indiscrezione troverà conferma, a pochi mesi dalla release definitiva di Firefox 4.0, presumibilmente intorno a febbraio, potrebbe essere disponibile anche la versione 5.0 di Firefox.
La versione 4.0 di Firefox ha implicato una riscrittura totale del codice, in modo da renderlo compatibile con il nuovo standard HTML 5 e migliorato per le prestazioni Javascript.
Inoltre anche l’interfaccia utente ha subito un sostanziale restyling rendendola di fatto molto simile al competitor Google Chrome. Al momento gli sviluppatori di Mozilla sono impegnati nel cercare di eliminare i bug più evidenti dal browser, non tralasciando naturalmente anche quelli considerati minori, anche se per questi ultimi saranno rilasciati aggiornamenti futuri.

Fonte: www.bitcity.it

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